AUTORE: Paolo di Martino
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Riprendiamo il tempo ordinario in compagnia di Marco, il primo ad aver scritto un vangelo.
Gesรน amava parlare di cose complesse con una semplicitร disarmante. Apriva il libro della vita e raccontava Dio con la semplicitร di un germoglio di grano o con la piccolezza di un granello di senape, piรน piccolo dei semi.
Il Regno di Dio รจ come un uomo che getta il suo seme. Il protagonista in questo caso รจ lโuomo, non il seme. Lโuomo deve fare la sua parte ma non puรฒ fare tutto.
Tutte le cose hanno bisogno di un tempo di maturazione: nove mesi per un bambino, lโinverno prima della primavera. Anche lโeducazione dei figli ha bisogno di tempo.
Spesso sembra non accadere nulla, tantโรจ vero che, a volte, ci si scoraggia.
Eโ un miracolo al quale siamo purtroppo abituati: alla sera magari vediamo un bocciolo, e al mattino ecco un fiore. Che noi dormiamo o vegliamo, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Questo รจ pacificante.
Che bello sapere che le cose di Dio fioriscono per una misteriosa forza interna. Dio matura in tutte le persone nonostante le nostre perplessitร .
Gesรน di Nazareth ci libera dallโansia della prestazione. Amici, facciamo la nostra parte fino in fondo sapendo che non tutto dipende da noi. Inutile angustiarci. A noi spetta solo il compito di seminare. Viviamo con serenitร la nostra vita di fede sapendo che non siamo padroni della vita degli altri.
Dio realizza sempre e comunque il suo regno nonostante tutto. Nonostante buona parte del seme cada in terreni che fanno ben poco sperare (รจ la parabola precedente).
Il seme รจ gettato a larghe mani, dappertutto, quasi buttato via, senza preoccuparsi dove cada. Eppure il seme cresce: come, nemmeno il contadino lo sa, e comunque porta frutto abbondante.
Una volta gettato il buon seme, possiamo solo fidarci e attendere.
Il contadino sa che tutto avviene senza di lui e che quanto accade sottoterra non dipende da lui ma dalla potenza che abita il seme.
Lโagricoltore anche se non vede nulla, sa che in modo nascosto, sta germogliando la vita.
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Amici, il Regno di Dio non รจ un prodotto dellโuomo, non รจ un risultato di nostri sforzi, ma รจ opera Sua e non segue le logiche di efficienza e di visibilitร che spesso condizionano la nostra frenesia pastorale. Tutti coloro che si adoperano per il regno (dal Papa al catechista) che vivono con il dubbio magari che i loro sforzi saranno inutili, sono chiamati a rafforzare la speranza.
Il seme porterร frutto. Non ci sono dubbi.
Il regno di Dio รจ come un granello di senape. A noi non dice nulla ma immagino la sorpresa di coloro che stavano ascoltando. Il profeta Ezechiele, immaginava il regno di Dio come un cedro, il re degli alberi. Insomma, lโidea che i profeti e le persone avevano del regno di Dio era di qualcosa di grandioso, potente. E invece lโimmagine scelta da Gesรน รจ il granello di senape che, come sapevano i palestinesi di allora, cresce dappertutto. Eโ un seme piccolissimo che sโinsinua tra le fessure delle case, sopra i tetti, per le strade. Gesรน sta dicendo innanzitutto che il regno di Dio puรฒ arrivare dove meno te lo aspetti. E poi รจ un arbusto che non attira lโattenzione. Se non lo conosci neppure te ne accorgi mentre cammini.
Il regno di Dio non รจ spettacolare, puรฒ anche non essere visto.
Eโ ancora una volta pacificante sapere che tutto ciรฒ che riguarda Dio allโinizio รจ piccolo ma se gli dai spazio, se lo lasci crescere, รจ capace di infestare il mondo! Se guardiamo ciรฒ che siamo ci verrebbe da deprimerci ma se vediamo la potenza che ci abita, allora possiamo infestare il mondo di amore.
Occhio! Non รจ il granello di senape a salvare il mondo. Il mondo รจ giร salvo, tranquilli.
Mentre altri seminano morte, noi contadini del Regno, seminiamo buon grano: semi di veritร , pace, giustizia sapendo che Dio stesso รจ allโopera.
Gesรน, quando parla del granello di senape sta anche parlando di sรฉ. Dietro la sua apparente piccolezza, si nasconde una grandezza inaudita. A noi il compito di accoglierla, di saper leggere in quellโ apparente debolezza la forza di Colui che per amore รจ venuto per servire e non per essere servito.
Curioso: le cose piรน insignificanti agli occhi degli uomini possano diventare talmente grandi da offrire ad ogni uomo segni evidenti dellโamore di Dio. Dodici ignoranti hanno iniziato a evangelizzare il mondo; una piccola contadina (Bernadette ) di uno sperduto villaggio dei Pirenei (Lourdes) รจ diventata ambasciatrice dellโamore misericordioso di Maria; una minuta suora albanese (Madre Teresa) si รจ fatta piccola matita nelle mani di Dio per scrivere storie dโamore fra le strade di Calcutta. A Betlemme, un insignificante villaggio della Giudea, Dio ha scelto di far nascere suo Figlio.
Se avessimo anche solo la capacitร di lasciarci stupire e meravigliare dai misteri che Dio attua ogni giorno nella vitaโฆ.
Tutta la nostra vita si racchiude in un unico gesto: โgettare il semeโ. Il resto non compete a noi, non dipende da noi. Noi vogliamo controllare tutto, e stiamo male perchรฉ non ci riusciamo, forse perchรฉ siamo convinti che alla fine tutto dipende sempre da noi. Ma non รจ cosรฌ. Da noi non dipende tutto. Una parte della vita accade, viene al di lร delle nostre capacitร e delle nostre forze.
Allora, come quel contadino, continuiamo a gettare il seme con fiducia e fidiamoci.
Non bisogna avere paura di rischiare in una scelta. Cโรจ qualcosa di piรน brutto di sbagliare, e cioรจ il non provarci nemmeno. Anche perchรฉ dove non รจ stato seminato nulla, non verrร fuori nessun grano. Da quello seminato potrebbe venir fuori anche erbaccia insieme al grano. Ma รจ meglio correre questo rischio, che non raccogliere nulla per paura.
Amici, il Regno di Dio รจ un Regno che non si impone con la logica della forza, ma con la logica della debolezza; non costruisce palazzi, ma si costruisce su una pietra scartata dai costruttori; un Regno dove non cโรจ vendetta ma perdono; non urla, ma agisce nel silenzio. ร inspiegabile eppure Dio รจ cosรฌ.
La bella notizia di questa Domenica? Eโ Dio che opera. Stiamo tranquilli, se piantiamo il buon seme, certamente porterร frutto.
Fonte: il blog di Paolo de Martino



