Che cosa dobbiamo fare?
Luca, con alcune indicazioni proprie, propone il contenuto della predicazione del battista.
Giovanni รจ stato il piรน grande profeta del suo tempo. Gesรน di Nazareth lโha seguito ma รจ rimasto interiormente libero. Il Dio del battista era un Dio minaccioso, che incuteva timore. Per Gesรน, Dio era un padre buono, misericordioso, sempre pronto ad accogliere, ad amare e a perdonare.
Le folle, i pubblicani e i soldati (categorie considerate spesso come irrecuperabili) vanno da Giovanni, nel deserto e gli pongono una domanda: ยซChe cosa dobbiamo fare?ยป. ร una domanda cara a Luca che la ripete in altri racconti di conversioni: le folle a Pentecoste, il carceriere di Filippi, Paolo stesso sulla via di Damasco. Nei miei anni da diacono ho sentito rivolgermi molte volte questa domanda e non ho mai trovato risposte fuori dal vangelo. In giro, molti pongono questa domanda: โChe cosa devo fare? Dammi la soluzione al mio problemaโ. A volte, รจ un modo velato per chiedere a qualcuno di risolvere i propri problemi senza essere coinvolti.
Giovanni non dร soluzioni ma invita a guardare dentro la propria vita. Amico lettore, la risposta dipende da chi sei tu, da cosโhai dentro, da cosa vivi dentro.
Rivoluzione
Le parole di Giovanni sono di unโattualitร disarmante. Occorre partire da cose semplici: condividere il cibo e i vestiti (folle); calcolare le tasse in modo giusto (pubblicani); fare il proprio dovere, senza approfittare della forza (soldati).
Ci sono persone che credono impossibile il cambiamento, perchรฉ sono convinti che alcune situazioni della loro vita siano un ostacolo: โCon questo mio lavoro รจ impossibileโ, โquando cambierร questa situazione, ne riparleremoโ, โse fossi piรน giovane magariโฆ โ. Amico lettore, รจ nella normalitร che deve prendere forma la tua conversione di vita. Giovanni non propone rivoluzioni nella vita, ma unโesistenza rivoluzionaria. Eโ nella quotidianitร della vita che puรฒ prendere forma una vita rivoluzionaria. Solo lโAmore puรฒ rendere possibile il cambiamento, solo lโAmore puรฒ trasformare la grigia monotonia della vita, in un ventaglio di possibilitร nuove.
Concretezza
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In fondo Giovanni fa proposte allโapparenza banali, verrebbe da dire: tutto qui? Sรฌ, amico lettore, il vangelo รจ semplice: ยซAma e fa ciรฒ che vuoiยป direbbe S. Agostino. Giovanni dice a tutti, e quindi a te che leggi: โAma! Come? Dando, non esigendo, non trattenendo, non maltrattando, non estorcendoโ.
Immagino che quel giorno abbiano fissato attoniti il volto di Giovanni e pensato: โDavvero tutto qui?โ. Forse immaginavano chissร quali conversioni di vita, quali proposte pastoraliโฆ Nulla di tutto ciรฒ, ma semplicemente il poco di tutti i giorni fatto con gioia. ยซChe cosa dobbiamo fare?ยป: semplice, quello che giร facciamo, facciamolo con piรน gioia perchรฉ il cristianesimo รจ lโincarnazione della gioia. Gesรน sarร ancora piรน chiaro: ยซAvevo fame e mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato da bere, ero prigioniero e mi avete fatto visitaโฆยป (Mt 25). Eโ commovente la concretezza di Gesรน: dare da bere, da mangiare, ecc. Sono i gesti dellโamore quotidiano, nascosto e silenzioso, che fanno la differenza. Questo puรฒ svegliarci dal nostro cristianesimo assonnato, dai nostri spiritualismi vuoti e inconcludenti perchรฉ amare รจ prendersi cura dei bisogni degli uomini. Non รจ lโosservanza ai comandamenti che ci fa vivere ma lโamore. Giovanni non chiede sacrifici e olocausti, non chiede di recarsi qualche volta in piรน al tempio per partecipare alle solenni liturgie, non chiede di fare particolari digiuni, ma chiede azioni umanissime. Non chiede ciรฒ che ancora oggi una certa predicazione ecclesiastica chiede: liturgie, novene, pii eserciziโฆ Questi, infatti, sono strumenti, solo strumenti per acquisire una caritร piรน grande, per essere piรน facilmente capaci di condividere i beni necessari per vivere.
Alle folle, abituate a pensare che il rapporto con Dio si esaurisca nel tempio e con qualche preghiera, Giovanni chiede di condividere, di lasciare che la fede nutra la vita per evitare una religiositร che si fermi sulla soglia della chiesa. Ciรฒ che io ho, e tu non hai, lo condivido con te: basterebbe giร solo questa regola dโoro per cambiare la faccia della terra. Nel mondo produciamo ogni anno cibo per quattordici miliardi di persone: il problema รจ solo la condivisione.
Ai pubblicani, che pagavano allo Stato una certa somma come prodotto di una tassa, che poi esigevano per proprio conto, Giovanni chiede banalmente di essere onesti, di non esigere nulla di piรน di quanto รจ stato fissato perchรฉ la cupidigia รจ la radice di ogni corruzione. A loro il battista non chiede neppure di abbandonare la loro professione, ma di viverla nella giustizia. Tutto qui. Ricominciamo dalla legalitร , dallโonestร delle piccole cose.
Ai soldati, abituati a fare uso della forza, Giovanni chiede semplicemente di non imporre la propria autoritร con arroganza. Non chiede di disertare, perchรฉ hanno il compito di garantire la libertร e lโordine, chiede solo di rinunciare alla violenza e di non maltrattare niente a nessuno.
Il principio di Giovanni รจ semplice: prima le persone. Eโ dai piccoli gesti che nasce la conversione, inutile sognare improbabili scelte eroiche. La risposta di Giovanni rappresenta bene la concretezza dellโordinario che siamo chiamati ad abitare, cioรจ vivere la quotidianitร con un amore straordinario. Essere onesti, non essere prepotenti, condividere รจ lโinizio di una cammino di santitร .
Fuoco
Nella mente della gente inizia a farsi largo una domanda: che sia Giovanni il Messia atteso? Avrebbe potuto dirlo, gli avrebbero creduto ma lui non si prende per Messia. Luca con un piccolo accorgimento grammaticale fa apparire il battesimo di Giovanni come introduttivo a quello del Cristo. Giovanni battezza โconโ acqua; ma lโaltro battesimo sarร โinโ Spirito santo e fuoco. I due riti si pongono su livelli differenti. Il vero Battesimo รจ di fuoco perchรฉ riscalda la vita, le dร passione. Fuoco che inquieta, illumina, turba. Un Battesimo che porta alla luce la forza che ci abita dentro, quella scintilla di Dio che aspetta di essere risvegliata. Ecco il vero sacrificio dellโuomo: โRendere sacraโ la propria vita. Siamo nati nellโacqua ma รจ solo nel fuoco che cresceremo e questo fuoco ha un nome: Gesรน di Nazareth.
Dubbi
Luca ricorda che ยซGiovanni evangelizzava il popoloยป. Annuncia la stessa bella notizia di Gesรน ma il Messia lo deluderร , sarร diverso, non sarร quel giudice che lui aveva previsto. La buona notizia di Gesรน manderร in crisi lo stesso Giovanni che pure lโaveva riconosciuto come Messia. Dal carcere gli farร chiedere: ยซSei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?ยป. Persino Giovanni non riuscรฌ a immaginare un Dio che sa solo amare.
La bella notizia di questa domenica? Ogni gesto, dal sapore umano, apre finestre sullโInfinito.
Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK



