Dio, un immenso tesoro.
Lโintervento di un anonimo della folla provoca la brusca entrata in scena del tema: il cristiano, quale posto deve dare al possesso dei beni?
Come spesso accade nel vangelo (e nella vita), Gesรน non risponde alle domande che gli sono poste. Gesรน ama aprire orizzonti, non vuole dare risposte preconfezionate, non รจ venuto per sostituirsi allโuomo. Dio ci ha creati capaci di risolvere ogni questione pratica. La Bibbia riconosce in Dio lโorigine di tutto, ma tocca allโuomo gestire il creato. Gesรน vuole mettere in discussione la domanda e stimolarci a guardare la realtร da un altro punto di vista, quello di Dio. ร il tema delicato e affascinante della libertร dellโuomo. Lโuomo non esegue ordini divini ma inventa strade che lo conducono verso gli altri e verso Dio.
Ereditร
Eโ una parabola ironica e tagliente il cui protagonista, come spesso capita, non ha nome. Si rivolge a Gesรน come a un rabbi, poichรฉ questi ultimi erano non solo teologi, ma anche giuristi che potevano essere chiamati per risolvere questioni di diritto. La controversia riguarda una questione di ereditร . ยซMaestro, diโ a mio fratello che divida con me lโereditร ยป. Eโ uno dei motivi per cui si litiga ancora nelle nostre famiglie convinti, ieri come oggi, che nei beni troveremo la nostra sicurezza. Non si dice nulla riguardo al fatto. La Legge stabiliva che alla morte, lโereditร spettasse al figlio maschio primogenito, cosรฌ che il patrimonio non fosse diviso (comunque agli altri figli era riservata una parte dei beni mobili).
Gesรน risponde in modo spazientito perchรฉ ha letto in quella pretesa non una sete di giustizia ma una brama di possesso. ยซFate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perchรฉ, anche se uno รจ nellโabbondanza, la sua vita non dipende da ciรฒ che egli possiedeยป. I due fratelli credono che la felicitร gli venga da ciรฒ che possiedono e non da ciรฒ che sono. Come scrisse Erich Fromm: ยซSi direbbe che se uno non ha nulla, non รจ nullaยป. Gesรน vuole andare allโessenziale e smascherare i due fratelli.
Io
A questa istruzione, Gesรน aggiunge la parabola dellโuomo ricco e stolto. Non รจ disonesto nรฉ avido. In fondo vuole solo far fruttare i suoi guadagni per poi goderseli in pace un giorno. Non facciamo cosรฌ anche noi? A lui manca solo la โsapienza del vivereโ, vive fuori dal tempo. Usa sempre verbi al futuro come se la vita non dovesse mai finire. Ne conosco di persone che vivono come se non dovessero morire mai, come se ci fosse sempre unโaltra possibilitร , una vita di scorta.
- Pubblicitร -
Luca utilizza uno dei suoi espedienti letterari: ci comunica i pensieri del personaggio. ร un programma di vita nel quale cโรจ solo lโโioโ: โIo farรฒ, io demolirรฒ, io costruirรฒ, io raccoglierรฒโฆโ. Tutto il resto รจ accompagnato dallโaggettivo โmioโ: โI miei raccolti, i miei magazzini, i miei beni, la mia vita, anima miaโ. Una vera ossessione questo โmioโ. Amico lettore, cosa aspetti a vivere? Il rischio รจ morire senza aver vissuto. Ciรฒ che non ami, che non gusti adesso, non lo potrai fare mai piรน, perchรฉ il domani non sarร mai piรน come lโoggi.
Lโuomo della parabola vuole aumentare gli spazi, ingrandirsi. Si lega a obiettivi da raggiungere con lโillusione che esista qualcosa di materiale che possa colmare la sua sete di felicitร . La sua grandiositร non รจ data da quello che รจ ma da quello che ha, non sa che la ricchezza promette ma non mantiene, non colma il cuore nรฉ il futuro.
La realtร invece รจ che io sono il mio tesoro. Amico lettore, se attendi che qualcosa lรฌ fuori ti renda felice, non sarai mai felice. La felicitร รจ giร qui, basta solo avere il coraggio di fermarsi, ascoltare e sceglierla.
Eโ una parabola scomoda per i ricchi. Gesรน non li ha mai tollerati. ยซEโ piรน facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno di Dioยป (Lc 18,15). Non li sopportava perchรฉ un uomo ricco, non รจ libero, รจ posseduto dalle cose, รจ un morto vivente che ha cosรฌ tanta paura da lasciarsi possedere dalle cose. Gesรน ha guarito lebbrosi, indemoniati, ha ridato la vista a ciechi. Solo con uno ha fallito: il giovane ricco. Lโha amato fino alla fine, ma non ha potuto fare nulla.
Attenzione, per Gesรน la ricchezza รจ una benedizione, non รจ sporca, รจ solo pericolosa: ยซLa campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondanteยป. Si trasforma in maledizione se non รจ condivisa. Lโabbondanza deve essere unโoccasione per distribuire quei beni a chi non ha questa fortuna. Non a caso lโuomo della parabola รจ ricco ma solo: nessun altro รจ nominato nella parabola, nessuno รจ attorno a lui. Lโuomo รจ ricco di cose ma povero dโamore, รจ ricco ma รจ al centro di un deserto. Il ricco si sarebbe arricchito davanti a Dio se avesse utilizzato la sua ricchezza anche per aiutare gli altri.
Morte
Ma ecco arrivare la sorpresa: allโimprovviso giunge la morte.
La morte รจ la logica conseguenza delle sue scelte: in realtร lui era giร morto dentro di sรฉ, spiritualmente era un morto vivente. Vivere cosรฌ รจ un lento morire perchรฉ esistere non vuol dire ancora vivere. Per esistere basta mangiare, bere, dormire: per vivere occorre ben altro. ยซAbbiamo capito, una volta per sempre, che si puรฒ anche morire non morendo. Chi muore perchรฉ cโรจ qualcosa di piรน grande della dialettica vita-morte โ cioรจ lโamore โ costui non muoreยป (E. Balducci).
Lโargomento del buon uso dei beni terreni รจ molto importante per Luca e non รจ difficile percepire in questa sua insistenza, la preoccupazione di rivolgersi a una comunitร cristiana ricca, o piuttosto di interpellare i ricchi presenti tra i lettori cui si rivolge la sua opera.
Gesรน non disprezza i beni della terra, ma risponde a una domanda di felicitร . Vuoi essere felice? Non cercarla nelle cose, gli unici beni da accumulare per essere felici sono relazioni belle, pure, autentiche, libere. Si narra che un giorno un visitatore arriva nella cella di un monaco del deserto e conversando gli domanda: ยซCome mai hai cosรฌ poche cose nella tua cella? Un letto, un tavolo, una sedia, una lampada?ยป. Il monaco replica: ยซE tu come mai hai solo una sacca con te?ยป. ยซMa perchรฉ io sono in viaggioยป, risponde il visitatore. E il monaco: ยซAnchโio sono in viaggioยป. La vita รจ fragile, precaria perchรฉ sempre in viaggio verso un altrove. ยซVanitร delle vanitร ยป, dice Qoelet, ยซvanitร delle vanitร , tutto รจ vanitร ยป, cioรจ precario, transitorio, evanescente. Si tratta di una visione indubbiamente sconsolante, che non sembra lasciare spazio alla speranza e alla gioia, ma รจ realistica. La vita รจ un soffio, usiamola bene.
Domande
Prima di finire, alcune domande per te amico lettore: quali tesori stai accumulando? Quelli davanti a Dio o quelli davanti agli uomini? Quale logica stai vivendo? Quella del Regno o quella del mondo? Quella dellโaccumulo o quella della condivisione?
La bella notizia di questa domenica? Se scegliamo Cristo, se scegliamo quellโimmenso tesoro, che non รจ paragonabile a nessun altro bene, abbiamo scelto Dio stesso.
Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK



