Dio abita lโuomo
Siamo nellโultima cena dopo la lavanda dei piedi, dopo che Giuda se nโรจ andato per compiere il suo tradimento. Gesรน fa un lungo discorso e prepara i suoi amici alla sua partenza. LโAmico Gesรน, colui con il quale condividevano le giornate, le gioie e gli entusiasmi, le incomprensioni del mondo e lโodio, lโamore e i miracoli, le fatiche e le preghiere, se ne sta per andare.
Gesรน con queste parole aiuta i suoi amici a passare dal cenacolo, dal santuario esteriore, al cenacolo e al santuario interno. Lรฌ, in quel cenacolo, non lo troveranno piรน. Se lo vorranno trovare dovranno cercare in un altro cenacolo: nel proprio cuore, nella propria anima.
Gesรน fisicamente non ci sarร piรน: questo causa turbamento, angoscia, terrore: โChe faremo senza di lui? Come potrร andare avanti la vita senza la nostra Vita? Chi ci aiuterร ?โ. Sono domande inquietanti che si pongono gli apostoli dal profondo della tempesta che si agita nel loro animo.
In fondo in fondo gli apostoli nutrivano lโillusione che Gesรน avrebbe instaurato il regno dei cieli qui sulla terra. E invece no! La terra ha iniziato a crollargli sotto i piedi e tutto รจ crollato. โMa cosa rimane?โ. Sembrava tutto finito.
Eโ ciรฒ che sperimentarono gli apostoli e i primi cristiani. Anche loro persero la persona piรน cara, quella che piรน amavano. Sembrava veramente una tragedia senza fine. Avevano perso la loro Vita.
Ma poi successe lโincredibile: anche se fuori non cโera piรน, anche se fisicamente non lo toccavano piรน, adesso ce lโavevano dentro; adesso era un fuoco che li riscaldava ogni giorno; adesso era una luce che brillava splendente dentro di loro; adesso era una passione che riscaldava il loro cuore. Insomma: adesso era piรน vivo di prima. Adesso lo sentivano piรน di prima.
Questa esperienza di avere il Signore vivo dentro di loro la chiamarono lo Spirito, lโAmore, il Risorto. Tutto puรฒ vivere e rimanere dentro di te anche se non cโรจ piรน fuori. Tutto puรฒ esistere anche se fuori se ne รจ andato o รจ morto. Dal punto di vista dellโanima, allora, non si perde mai nulla e non si muore mai.
Gesรน non ci chiama tanto a venerarlo, a pregarlo, ad adorarlo. Gesรน ci chiama ad essere noi stessi degli altri Gesรน.
Noi dobbiamo prendere sul serio il fatto che Dio ci abita, che lo Spirito รจ dentro di noi.
Sentirsi Dio dentro รจ farsi carico di una responsabilitร che pochi sono disposti ad accettare. La gente che chiede troppe risposte agli altri รจ perchรฉ non vuole prendersi la responsabilitร e il carico di vivere la propria vita e la propria fede in prima persona.
La chiesa deve insegnare che il primo valore รจ la coscienza: solo a lei dobbiamo rendere conto. Lo Spirito ci ricorda una veritร enorme: Dio รจ dentro di te. Tu lo devi conoscere, tu lo devi cercare, tu devi darti le tue risposte e ti devi prendere le tue responsabilitร .
Il vangelo dice: โChi mi ama osserva la mie parole; chi non mi ama non osserva le mie paroleโ.
Tereo โosservareโ, vuol dire custodire, osservare, guardare, aver cura, stare in guardia, conservare. Osservare vuol dire non perdere mai di vista.
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Non si parla di osservanza nel senso di fare giusto o sbagliato. Bisogna proteggere ciรฒ che รจ prezioso. Proteggi i tuoi tesori o ti verranno rubati. Le parole di Gesรน avevano riscaldato il cuore e lโanima degli apostoli; quelle parole li avevano fatti vivere. Per questo, se lo amano, le osserveranno, le custodiranno come tesori preziosi e unici.
Poi Gesรน dice: โIo me ne vado ma vi lascio il Consolatore, lo Spirito Santoโ.
Parakaleo (da cui lo Spirito Paraclito) significa โconsolare, dire una buona parolaโ. Il dolore degli apostoli รจ grande, ma Gesรน dice: โTranquilli, amici miei, perchรฉ sentirete dopo la mia morte una presenza dentro di voi che vi sosterrร e che vi darร forza. Voi adesso soffrite ma la vostra sofferenza sarร cambiata in una gioia indicibileโ.
Con-solare deriva da cum-solus, stare con chi รจ solo. A volte non cโรจ niente da dire. A volte non cโรจ niente da fare. A volte si tratta solo di esserci. Il dolore, la fatica, lโangoscia, le separazioni, fanno parte della vita. Non si puรฒ toglierle.
Consolare non รจ minimizzare, non รจ far finta di niente. Consolare non รจ dire qualcosa, รจ esserci, stare.
Nessuno di noi รจ solo. Cโรจ sempre una parte di noi che ci puรฒ consolare, che ci puรฒ stare vicino, che ci puรฒ dare una mano, che ci sarร per noi qualunque cosa capiterร o dovremo vivere.
Il vangelo di oggi ci ributta dentro di noi. La tua forza รจ dentro: lรฌ cโรจ lo Spirito, il Dio in te.
La forza di un albero non sta in quello che si vede, nelle foglie, nei rami o nel tronco. La sua forza sta nelle sue radici, in ciรฒ che non si vede, in ciรฒ che ha dentro. Nessun albero รจ piรน alto delle sue radici. La forza di un uomo รจ in ciรฒ che ha dentro.
Gesรน, come sempre, รจ molto chiaro: non basta dirsi cristiani, non basta fare delle pratiche religiose, ritagliarsi qualche minuto di preghiera al giorno o farci mettere una buona parola dalla zia suora. Gesรน ci chiede di essere amato. Lui ci prende sul serio, vuole discepoli innamorati, liberi, maturi!
Gesรน vuole essere amato, niente di meno. Eโ su questo che si misura la statura umana e spirituale del discepolo.
Lโamore รจ sempre una faccenda concreta. Amare a parole non solo conta poco ma risulta anche offensivo. Lโamore รจ sempre una questione di fatti e non di apparenze.
Ok, tutto bello. Ma come faccio a sapere se davvero lo amo o se โme la suono e me la cantoโ? Quale criterio puรฒ accompagnarmi per misurare la temperatura del mio amore per Lui?
Eโ Gesรน stesso che ce lo dice: โSe uno mi ama, osserverร la mia parolaโ.
Accogliere e osservare diventano cosรฌ due verbi indivisibili. Chi accoglie e non osserva รจ simile a uno che sโinnamora di una donna ma poi non fa nulla per conquistarla, cosรฌ quellโamore si trasforma in un dolore incandescente che gli brucia dentro. La fede funziona alla stessa maniera: non si puรฒ rimanere a guardare alla finestra quello che Dio fa, dobbiamo con la nostra libertร cercare di aggrapparci a Lui mettendo in atto un effetto domino dellโamore che Gesรน descrive cosรฌ: โSe uno mi ama, osserverร la mia parola e il Padre mio lo amerร e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di luiโ. Lโamore diventa cosรฌ una โcasaโ, e non una casa qualunque, ma una โcasa abitataโ. Quando ti senti amato ti senti a casa, la persona che ti ama diventa la tua vera casa. Il suo abbraccio รจ meglio di un castello. La sua presenza vale piรน di un giardino con piscina. I suoi occhi meglio di un panorama mozzafiato.
Lui conosce come nessun altro il nostro cuore, sa che abbiamo bisogno di Parole che non ci marciscano addosso, che ci nutrano, che illuminino i passi piรน bui della nostra vita e che facciano risuonare a lungo le ore piรน bella della nostra storia.
La Parola di Gesรน รจ un invito, sta a me raccoglierlo. Il Rabbรฌ di Nazareth non si รจ mai imposto, anzi, ha aperto possibilitร , ha offerto un senso, ha dischiuso un cammino, ha acceso una luce, ha indicato una possibile direzione.
La bella notizia di questa domenica? Dio ama la vicinanza, abbrevia instancabilmente le distanze. Mi chiede di essere un frammento di cosmo ospitale. Dio non si merita, si ospita.
Fonte: il blog di Paolo de Martino | CANALE YOUTUBE | PAGINA FACEBOOK



