Altro che “femminino sacro” (il Codice Da Vinci)! Ecco perché nasce il mito del “Santo Graal”!
Nel 1182 o 83, Chrétien di Troyes scrive Perceval le Gallois o Il Racconto del Graal, su commissione del conte delle Fiandre, Filippo di Alsazia.
La figura di Maria alla luce dell’Antico e del Nuovo Testamento.
Illustrato dalle splendide immagini della tradizione pittorica di tutti
i tempi, il testo presenta la Madre di Gesù partendo dai brani biblici
dall’Antico Testamento (Genesi, Esodo, Rut. Salmi, Isaia) e del Nuovo
Testamento (Annunciazione, Magnificat, Fuga in Egitto, Natale, Vangeli
dell’infanzia, Nazareth, Nozze di Cana, Crocifissione, Atti degli
Apostoli, Apocalisse).
Gesù di Nàzaret è esistito veramente? Di quali documenti disponiamo? I quattro vangeli hanno un fondamento storico? E cosa nascondono gli scritti apocrifi? Gesù ebbe davvero fratelli e sorelle? Si sposò? Conobbe la comunità essena di Qumran? Cos’è il regno di Dio che predicava? E chi erano, nella realtà, i suoi dodici apostoli?
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Come vuole la tradizione, il vecchio zio Peppe, napoletano d’altri tempi, l’ultima domenica di novembre comincia a scartocciare i suoi pastori per fare il “O Presepio”. Con l’aiuto di Gennarino, un ragazzino di undici anni, e continuamente interrotto dagli inopportuni e divertenti commenti della moglie Luisella, zio Peppe inizia il sacro rito dello scartocciamento, spiegando al suo interlocutore il significato di ogni statuina
Dentro di noi c’è un continuo variare di luce e tenebre. Non dobbiamo
stupirci che sia così. È necessario distinguere l’azione di Dio da
quella dello spirito del male per fare discernimento tra i moti
positivi e quelli negativi che vibrano dentro di noi, per operare una
scelta definitiva fra la parte luminosa di noi stessi e quella oscura
che sempre ci abita.