Gustare e vedere
Continua questa domenica la lettura del Discorso della montagna, โinterrottaโ domenica scorsa dalla festa della Presentazione di Gesรน al Tempio di Gerusalemme. Siamo allโinizio del discorso, subito dopo le Beatitudini.
Dopo le beatitudini, alcune parole di Gesรน definiscono lโidentitร e il ruolo dei discepoli, che sono sale e luce. Si tratta fondamentalmente di due detti o insegnamenti centrati sullโidentitร dei discepoli โ introdotti dalla formula ยซvoi sieteโฆยป (5,13.14) โ che mostrano non quello che essi devono diventare, ma che sono giร . Il rischio semmai รจ quello di perdere la forza che viene dalle opere buone e dalla testimonianza originata dalla persecuzione di cui Matteo scriveva al v. 12 (ยซRallegratevi ed esultate, perchรฉ grande รจ la vostra ricompensa nei cieli.ยป). La testimonianza sembra qui essere differenziata in quella che si puรฒ dare nella terra (dโIsraele) e nel mondo intero: due vocaboli diversi sono usati per indicare la prima (gฤ) e il secondo (kรณsmos). Il secondo termine sembra ampliare il significato del primo, al punto che si puรฒ spiegare, secondo alcuni, solo presumendo la missione ai pagani di Mt 28,19. Lโultimo paragone potrebbe acquistare anche un senso ironico ma soprattutto politico, se il lettore ideale a cui il Gesรน di Matteo si rivolge avesse saputo che per Cicerone la ยซluce del mondo interoยป (lux orbis terrarum) era Roma (4 Cat. 611; cfr. Fam. 11,12,2).
Approfondiamo ora il rapporto tra โdover essereโ e giร โessereโ. Quante volte si sente parlare di crisi di identitร : non sappiamo nemmeno piรน, in questo tempo post-moderno, dare il nome alle cose, che ci sfuggono, e di cui non cogliamo il significato. Il vangelo di oggi si apre con una sconcertante affermazione: il cristiano รจ. Mentre noi spesso non comprendiamo piรน la realtร , da Gesรน viene un insegnamento di disarmante chiarezza sulla presenza dei cristiani nel mondo. Non si tratta di dover essere โ anche se, ce lo insegnano i padri della Chiesa, ogni giorno si deve โdiventare ciรฒ che si รจโ โ; non si tratta di dover fare โ anche se lโagire morale ne discenderร inevitabilmente โ ma di ri-scoprire chi siamo. A costo di sembrarci quasi esagerato, Gesรน non usa mezzi termini nel definire la nostra carta, lo statuto di cristiani.
A volte una falsa umiltร oppure complessi di inferioritร chissร da cosa causati, potrebbero farci ritenere che i credenti debbano stare ai margini, perchรฉ hanno meno chance degli altri, di quelli che sono piรน โliberiโ perchรฉ possono dire e fare quello che vogliono. Gesรน dice che i cristiani non sono da meno degli altri uomini: i credenti in lui, anche se verranno perseguitati (cfr. lโultima beatitudine, Mt 5,11-12), sono il sale della terra e la luce del mondo. Per questa ragione non devono stare โsottoโ la realtร , nascosti, ma sopra, cioรจ โdentroโ quella, come il sale รจ dentro un alimento o la luce dentro una casa. Guai a ritirarsi, dice Gesรน: senza lโaiuto del credente il mondo perde il suo sapore e la casa non ha piรน luce.
- Pubblicitร -
Sale della terra. Il sale nella Bibbia รจ un elemento di comunione tra alleati, e aggiungere sale allโofferta per i sacrifici significava ribadire il patto di alleanza con Dio, come anche la comunione con lui (vedi anche il verbo di At 1,4, alla lettera: ยซmangiare insieme il saleยป). Nm 18,19 e 2Cr 13,5 parlano pertanto di una ยซalleanza di saleยป (la versione CEI traduce: ยซalleanza inviolabileยป e ยซalleanza perenneยป), e se i due testi si riferiscono allโalleanza con Aronne e con David, rispettivamente, nellโelaborazione rabbinica le due alleanze sono state accostate. Per ยซterraยป, qui, come giร detto, si intende quella dโIsraele.
Immagine polisemica nella Bibbia e nelle diverse culture, il sale richiama qui anche la sua funzione di far gustare il cibo. Senza sale si puรฒ mangiare comunque, il cibo fornirร ugualmente lโapporto energetico necessario, e servirร alla sopravvivenza. Ma mancherร la gioia del gusto, quel piacere che solo la buona tavola sa dare. Gesรน dice che i credenti in Lui sono capaci di far gustare la vita, perchรฉ ne sono essi il gusto profondo, quello che esalta i sapori. Per la stessa ragione i credenti in Gesรน โ colui ha resi puri i cibi sulla tavola (Mc 7,19: ยซdichiarava cosรฌ mondi tutti gli alimentiยป), e ha banchettato con i suoi discepoli โ sono essi stessi invitati a gustare la vita per primi. Il sale invece, se perde la propria caratteristica, viene calpestato dagli uomini. Forte, questa idea: la ritroviamo in altri brani del Nuovo Testamento, dove il verbo katapateo richiama le perle calpestate dai porci (cfr. Mt 7,6) o i semi calpestati e poi mangiati dagli uccelli (cfr. Lc 8,5). Se i credenti in Gesรน non sono piรน tali, non solo non danno sapore, ma fanno una brutta fine.
La luce del mondo nella tradizione giudaica era rappresentata dal popolo santo di Dio (cfr. Is 42,6: ยซti ho formato e stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioniยป) e dalla cittร di Gerusalemme (cfr. Ap 21,10 ยซGerusalemmeโฆ risplendente della gloria di Dioยป). Ora, dice Gesรน, questa luce si trova soprattutto nella vita di chi crede in Lui. La luce di cui parla Gesรน รจ quella della veritร , la Parola che puรฒ dare un senso allโesistenza e far diradare le tenebre dellโangoscia in questi nostri tempi disperati. Questa luce, dice Gesรน, risplende nelle opere buone e belle (cosรฌ lโagg. greco kalos: bello, buono, giusto, onesto). Ma nelle parole del Gesรน di Matteo potrebbe esserci anche un senso ironico e forse soprattutto politico, se il lettore ideale a cui lโevangelista si rivolge avesse saputo che per Cicerone la ยซluce del mondo interoยป (lux orbis terrarum) era Roma (4 Cat. 611; cfr. Fam. 11,12,2).
Nonostante le nostre povertร di peccatori, grazie a Dio la Chiesa non smette mai di mostrare il lato piรน bello della propria esperienza, il volto della sua caritร verso i poveri e i deboli. Ogni volta che ciรฒ รจ mostrato e โvistoโ, la gloria รจ resa a Dio.
Gustare e vedere. Cโรจ un salmo, il 34, che invita a โgustare e vedereโ quanto รจ buono il Signore. Sembra quasi che Gesรน voglia commentarlo con la metafora del sale e della luce: il sale รจ da gustare, la luce da vedere. Facendo gustare la realtร , mostrandola nella sua bellezza, il mondo riconoscerร chi รจ Dio.
Letture della Domenica
V Domenica del Tempo Ordinario โ ANNO A
Colore liturgico: VERDE
Prima Lettura
La tua luce sorgerร come l’aurora
Dal libro del profeta Isaรฌa
Is 58, 7-10
Cosรฌ dice il Signore:
ยซNon consiste forse [il digiuno che voglio]
nel dividere il pane con lโaffamato,
nellโintrodurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerร come lโaurora,
la tua ferita si rimarginerร presto.
Davanti a te camminerร la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirร .
Allora invocherai e il Signore ti risponderร ,
implorerai aiuto ed egli dirร : โEccomi!โ.
Se toglierai di mezzo a te lโoppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore allโaffamato,
se sazierai lโafflitto di cuore,
allora brillerร fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarร come il meriggioยป.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 111 (112)
R. Il giusto risplende come luce
Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti:
misericordioso, pietoso e giusto.
Felice lโuomo pietoso che dร in prestito,
amministra i suoi beni con giustizia. R.
Egli non vacillerร in eterno:
eterno sarร il ricordo del giusto.
Cattive notizie non avrร da temere,
saldo รจ il suo cuore, confida nel Signore. R.
Sicuro รจ il suo cuore, non teme,
egli dona largamente ai poveri,
la sua giustizia rimane per sempre,
la sua fronte sโinnalza nella gloria. R.
Seconda Lettura
Vi ho annunciato il mistero di Cristo crocifisso.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corรฌnzi
1 Cor 2,1-5
Io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con lโeccellenza della parola o della sapienza. Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesรน Cristo, e Cristo crocifisso.
Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, perchรฉ la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio.
Parola di Dio
Vangelo
Voi siete la luce del mondo.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 5, 13-16
In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซVoi siete il sale della terra; ma se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderร salato? A nullโaltro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente.
Voi siete la luce del mondo; non puรฒ restare nascosta una cittร che sta sopra un monte, nรฉ si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e cosรฌ fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Cosรฌ risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perchรฉ vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che รจ nei cieliยป.
Parola del Signore
