Padre Giulio Michelini – Commento al Vangelo di domenica 5 Luglio 2020

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Gesรน mite ed umile

Il lezionario salta tutta la sezione dedicata da Matteo al rapporto di Gesรน col Battista e al fallimento della predicazione nelle cittร  di Corazin e Betsร ida (Mt 11,1-24), e riprende con cinque versetti che ci portano alla fine del capitolo undicesimo. Possiamo dividere il nostro brano in tre parti. La prima (11,25-26) puรฒ essere intitolata la rivelazione ai piccoli; ad essa segue un versetto sulla conoscenza reciproca tra il Padre e il Figlio, e infine nei vv. 28-30 Gesรน invita i discepoli a seguirlo.

Gesรน apre la bocca per parlare e benedire il Padre. Ed รจ paradossale che questo avvenga in un momento difficile, anzi proprio in risposta allโ€™incredulitร  di quelle cittร  della Galilea che non hanno accolto lโ€™opera che Gesรน ha lรฌ compiuto, e raccontata nei versetti immediatamente precedenti a quelli che stiamo leggendo. รˆ ovvio che Gesรน non sta ringraziando il Padre perchรฉ le cittร  dove ha predicato ยซnon si erano convertiteยป (11,20): la ragione della sua โ€œconfessioneโ€ (dal verbo exomologeo, confessare, lodare) รจ data dal fatto che la rivelazione รจ comunque accolta, ma dai โ€œpiccoliโ€. Anche lโ€™Apostolo Paolo avrร  avuto occasione di sperimentare la stessa incomprensione di Gesรน, come apprendiamo da quanto scrive in 1Cor 1,19, citando Is 29,14: ยซDistruggerรฒ la sapienza dei sapienti e annullerรฒ lโ€™intelligenza degli intelligentiยป. Lโ€™Apostolo non parla del dono dellโ€™intelligenza in generale, quasi fosse da disprezzare lโ€™uso della ragione, ma dellโ€™incompatibilitร  tra la sapienza che il mondo crede di avere e quella di Dio, sapienza, questโ€™ultima, che si รจ espressa nella โ€œlogicaโ€ inaccettabile della croce.

Dio infatti agisce in un altro modo: ยซgrande รจ la sua misericordia: agli umili svela i suoi segretiยป (Sir 3,10, testo ebraico). Chi sono dunque i sapienti e gli intelligenti che non si aprono a Dio? E i piccoli? Una particolaritร  grammaticale ci aiuta a caratterizzare il nostro versetto: come ha spiegato bene Bonaventura Kim in una ricerca dedicata a Gesรน mite e umile di cuore (Roma, PUG 2005), i termini sapienti e intelligenti e piccoli sono usati nel testo greco senza lโ€™articolo. Dovremmo allora tradurre meglio: โ€œโ€ฆ perchรฉ hai tenuto nascoste queste cose a sapienti e intelligenti e le hai rivelate a piccoliโ€. La mancanza dellโ€™articolo sottolinea la qualitร  piuttosto che gli individui: tutti possono rivestire questo ruolo, magari a volte riuscendo ad essere โ€œpiccoliโ€, altre volte, purtroppo, credendosi invece intelligenti. Nel Primo Vangelo ยซlโ€™opposizione antitetica tra i sapienti e i piccoli suscita lโ€™attenzione del lettore, che ricorda come lungo tutto il racconto venivano presentati gruppi contrapposti: Erode e tutta Gerusalemme rispetto ai magi (2,1-12); i farisei e i sadducei rispetto a Giovanni (3,7-12); i falsi profeti rispetto ai veri discepoli (7,15-27); i farisei rispetto ai pubblicani e i peccatori (9,9-13). Insomma, nel contesto matteano i piccoli โ€“ opposti dei sapienti e intelligenti โ€“ possono essere considerati come i destinatari del vangelo di salvezza, coloro che credono e accettano Gesรน Messia e il Regno di Dio proclamato da luiยป (Kim).

Dopo aver spiegato, ai vv. 25-26, che Dio rivela i suoi misteri a questi, Gesรน continua parlando di sรฉ come il piccolo e umile attraverso il quale passare per conoscere la sapienza di Dio. Gesรน nel Vangelo di Matteo infatti รจ il mite per eccellenza: lโ€™aggettivo mite viene usato solo qui in tutto il Nuovo Testamento (eccetto 1Pt 3,4), e Matteo, tra gli evangelisti, presenta chiaramente la mitezza non solo come una beatitudine (Mt 5,5), ma soprattutto come una qualitร  di Gesรน (11,29; 21,5). Gesรน da Matteo viene dipinto come il Messia-Servo obbediente a Dio, mite e misericordioso verso i piccoli. Ciรฒ si coglie particolarmente nellโ€™episodio dellโ€™ingresso di Gesรน a Gerusalemme: lรฌ Matteo descrive lโ€™avvenimento attraverso la citazione diretta del profeta Zaccaria sul re mite (21,5), e questo testo รจ il punto di arrivo del ministero di Gesรน in preparazione alla sua passione.

Gesรน puรฒ essere descritto come mite ed umile perchรฉ questi caratteri erano radicati nella tradizione ebraica: cosรฌ infatti erano pensate figure come Mosรจ, Davide, Isaia, Zaccaria. Matteo ama sottolineare queste prerogative del Messia in dialettica con altri messianismi che vigevano al tempo di Gesรน: egli non sarร  un politico o un guerriero vittorioso, e nemmeno un potente sacerdote o un profeta che arringa la folla. La sua personalitร  profonda รจ quella del Servo obbediente: nondimeno, anche se diversamente da come se lo potevano immaginare, anche in questo modo Gesรน รจ veramente il Messia.

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Dobbiamo imparare dal Figlio Gesรน, che non si รจ lasciato abbattere dagli insuccessi e dalle incredulitร  che ha incontrato, ma ha avuto la forza per benedire il Padre. Cosรฌ possiamo fare anche noi. Se riconosciamo i nostri limiti e le difficoltร  che non si possono negare e che fanno parte della nostra vita e dellโ€™essere cristiani, ancora di piรน non possiamo non riconoscere, o meglio, confessare, che lโ€™opera di Dio non รจ mai vana, che Lui รจ piรน grande del nostro cuore e di ogni chiusura, e quindi deve essere benedetto.


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