padre Giovanni Vannucci – Commento al Vangelo per il 23 Agosto 2020

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TU SEI IL FIGLIO DI DIO1

Fermiamo la nostra riflessione sulle parole di Pietro: ยซTu sei il Consacrato, il Figlio del Dio viventeยป (Mt 16, 16).

Alla domanda: ยซLa gente chi dice che sia il Figlio dellโ€™Uomo?ยป, i discepoli rispondono: ยซAlcuni affermano che tu sei Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profetiยป. Giovanni, Elia, Geremia, un profeta, sono semplicemente uomini; Cristo precisa di piรน la sua domanda: ยซPer voi chi sono?ยป. Pietro, senza ombra di incertezza, afferma che Cristo รจ totalmente altro dallโ€™uomo: ยซTu sei il Consacrato, il Figlio del Dio vivente. Tu sei il Figlio dellโ€™Uomo, ma su di Tรจ cโ€™รจ un sigillo sacro, quello del Figlio del Dio viventeยป. Questa affermazione รจ la spada che divide lโ€™umanitร  in due schiere, quella che accetta la professione di Pietro, quella che non osa accettarla perchรฉ in contrasto con la ragione, oppure perchรฉ vi vede unโ€™affermazione pagana, oppure perchรฉ, negandola, rifiuta una Chiesa troppo umana e potente che delle parole di Pietro si รจ fatta uno strumento di dominio e di tirannia.

Mettendoci oltre tutte le contese, nel piรน profondo rispetto verso chi, onestamente, non accetta la divinitร  di Cristo, cerchiamo di comprenderne in noi, in coloro che hanno fatto di questa affermazione vita della loro vita, il significato. Pietro afferma: ยซTu sei il Figlio del Dio viventeยป, quindi non un ideale di alta nobiltร  di vita, non il Maestro unico e inimitabile, ma ยซil Figlio del Dio viventeยป; il Figlio che si presenta a noi, non per essere oggetto di raffinati sistemi di pensiero, ma per esser vissuto in tutta la sua forza, in tutta la sua novitร , in tutta la sua grandezza. Realtร  non di speculazione, ma di vita.

Forse, in questo momento della storia, a ognuno di noi รจ richiesto di mettersi al di lร  di quanto fino ad ora รจ stato detto, speculato, scritto sulla divinitร  di Cristo, e, in questo deserto mentale, di porsi davanti alle parole: ยซTu sei il Figlio del Dio viventeยป, in silenzio, perchรฉ discendano in noi, ci illuminino, ci aiutino a vivere il loro mistero divino e umano. Non รจ facendo di Gesรน Cristo un semplice uomo che si glorifica lโ€™ascesa umana, bensรฌ รจ dimostrando come lโ€™umana pochezza abbia potuto innamorare Dio, che si esalta davvero quel principio che fa dellโ€™umana natura il prototipo dellโ€™ascesa e della trasfigurazione universale della materia.

Se noi, piccoli uomini, abbiamo potuto con le nostre sofferenze, lotte, sforzi, virtรน, ottenere che un piรน puro aspetto della divinitร  rivestisse le nostre spoglie, allora noi, piccoli esseri effimeri, abbiamo un qualche valore agli occhi del Dio vivente.

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Non รจ il fatto che lโ€™uomo ascenda a Dio che รจ importante, bensรฌ quello che Dio discenda nellโ€™uomo. Se lโ€™uomo ascende a Dio, vedi tutti i genii religiosi di prima e dopo Cristo, Dio diventa simile allโ€™uomo; ma se Dio discende nellโ€™uomo, vedi Gesรน il Cristo, lโ€™uomo รจ costretto a divenire simile a Dio. Puรฒ sembrare assurdo che dopo duemila anni dalla redenzione, siamo costretti a ri-iniziare la difesa della divinitร  di Cristo, eppure รจ cosรฌ, ma facendolo noi difendiamo lโ€™intrinseca divinitร  dellโ€™uomo.

Per Gesรน, รจ lโ€™uomo che ascende allโ€™adozione divina, non solo, ma che diviene veramente figlio di Dio: ยซNon per volere di carne o di sangue, non per volontร  di uomo, ma per operazione dello Spirito Santo lโ€™uomo diventa figlio di Dioยป. Gesรน รจ la nuova norma umana, il nuovo ordine di cose, la nuova fondazione dellโ€™umanitร , il nuovo possibile uomo. Gesรน, con la sua nascita, creรฒ i postulati per una nuova forma di vita veramente umana. Come Gesรน nacque, gli uomini dovranno nascere ยซnon per volere di carne, non per volere di uomo, ma per opera dello Spirito di Dio, e gli uomini saranno chiamati figli di Dioยป.

Il Verbo si รจ fatto carne, Dio si รจ fatto uomo in Gesรน Cristo! Questo occorre che lโ€™umanitร  acquisisca, questo รจ il vero secolo nuovo, la grazia del terzo millennio! Strappando a Cristo il nimbo della divinitร , strappiamo dalla nostra fronte lโ€™aureola dellโ€™immortalitร  che il nostro martirio terreno ci ha conquistato. Noi invertiamo i tempi, torniamo indietro invece di andare avanti e, dopo avere scoperto Dio, scopriamo miserevolmente la scimmia.

Chi oggi libererร  lo schiavo, chi oggi farร  grande il piccolo e piccolo il grande? Non certo la carne e il sangue, ma il Padre che รจ nei cieli. Possibile che lโ€™umanitร , dopo aver sognato uno splendido sogno, scopra di doversene vergognare? Se รจ vero che i sogni rivelano lโ€™inconscio represso, nellโ€™inconscio dellโ€™umanitร  Dio รจ represso e vuol giungere alla luce della coscienza. Se lโ€™umanitร  sognรฒ sempre degli dei umanati, ciรฒ รจ perchรฉ essa รจ capace di umanare Iddio. E noi alla bellezza del sogno inchiniamo riverenti il pensiero e, presi dalla sua grandezza, non temiamo di errare affermando che esso, come si รจ avverato in Gesรน Cristo, si avvererร  nellโ€™uomo. Gesรน, vero uomo e vero Dio, รจ il segno del nostro riscatto, la caparra dellโ€™eterno commercio con il cielo.

ยซTu sei il Figlio del Dio vivente!ยป. Quante volte nei secoli questo grido dellโ€™umana coscienza echeggiรฒ! Questo grido esprime e contiene quanto il cuore umano ha di piรน alto, di piรน umile, di piรน puro come anelito e come idealitร : il Cristo. Lโ€™umanitร  puรฒ aver trascinato nel fango la sua veste regale, puรฒ aver deviato da tutte le sue vie, ma basta a redimerla, a glorificarla, a ricondurla al suo cielo lโ€™inconscia e potente aspirazione che, quasi istinto caratteristico dellโ€™uomo, fa sรฌ che essa possa concepire il Cristo come salvezza divina realizzata e attuata nellโ€™uomo. Gesรน, vero uomo e vero Dio, รจ il segno della nostra ascesa: ยซIn veritร  vi dico che chiunque creda in me, anche se รจ morto, vivrร ยป. Noi crediamo in Te, per Te crediamo in tutti i tuoi fratelli: gli uomini nati da donna.

1 Giovanni Vannucci, ยซTu sei il Figlio di Dioยป in Risveglio della coscienza, 1a ed. Centro studi ecumenici Giovanni XXIII, Sotto il Monte (BG) ed. CENS, Milano 1984;. 20a del tempo ordinario Anno A; Pag. 150-152.

Foto da Messaggero di Sant’Antonio

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