LA VOCE DEL DESERTO1
ยซGiovanni rispose: Io non sono il Cristo, io non sono il profeta, io non sono Elia, io sono la voce di uno che grida nel deserto: appianate la via del Signoreยป (Gv 1, 20-23).
La collocazione di Giovanni il Battista nel deserto รจ quella propria, specificamente propria, di ogni coscienza religiosa.
Sappiamo piรน o meno cosa sia il deserto geografico; cosa sia lo spazio-deserto dove ci รจ possibile lโincontro con il mistero divino, lo sapremo quando avremo, con le nostre mani, compiuta quellโopera di spogliazione che ci situi in quella solitudine ove potremo contempla- re faccia a faccia lโInvisibile e ascoltarne la Voce.
La spogliazione che dobbiamo compiere ci รจ indicata dalle negazioni di Giovanni: io non sono, io non sono. ร la spogliazione di tutte le maschere costruite dallโamore di noi stessi.
Giovanni รจ ancora in mezzo a noi e ci dice: Ascoltate colui che parla nella mia parola. Nel deserto dellโabolizione di tutte le sue maschere, nello sgomento stupefatto dellโabolizione di tutte le forme, egli ci traccia la via verso lโassoluto silenzio esteriore perchรฉ possiamo ascoltare la parola del grande Silenzio e la possiamo trasmettere incontaminata. Il deserto รจ lo spazio ove le forme sono abolite, ove lโuomo puรฒ finalmente vivere libero da tutte le vesti che la cultura, la civiltร gli hanno imposto.
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Lโincontro dei messaggeri delle autoritร religiose di Gerusalemme รจ lโincontro degli uomini paludati di sottili teologie con lโuomo che attinge lโispirazione del suo comportamento e il suo dire dalla sorgente che erompe nel deserto e lo rende fertile. Le autoritร avevano biso- gno di essere ragguagliate sul fenomeno ยซGiovanniยป, per sapere se corrispondeva o meno alle conclusioni delle loro dotte certezze.
Ma non nei libri, non nelle dotte elucubrazioni risuona la Voce, di cui le autoritร si sentono gli interpreti ufficiali, ma nel silenzio del deserto. E il deserto รจ il severo e intransi- gente spogliamento di quanto in noi proviene dallโesterioritร . Affrontando la notte amara, ma inebriante, dellโabbandono di tutto, del nostro io, delle nostre accarezzate idealitร , delle nostre teorie, vivendo in un privilegiato istante lโesperienza della morte corporale, entreremo nellโimmensitร silenziosa e sacramentale del deserto.
Giovanni continua il suo annuncio: ยซIn mezzo a voi cโรจ uno che voi non conosceteยป.
Egli, nel deserto in cui vive, lo vede, lo conosce e lโaddita.
Ed รจ il punto giusto che ci รจ necessario trovare se vogliamo scorgere e accogliere lโInvisibile presente in mezzo a noi.
Lโapocrifo vangelo di Tommaso ci indica la via della spogliazione, quasi in un com- mento al testo di Gv 1, 6-28: ยซI discepoli chiesero a Gesรน Cristo: Quando ti manifesterai, Si- gnore? In qual giorno ti vedremo noi? Gesรน rispose: Quando deporrete le vostre vesti e le cal- pesterete come fanno i fanciulli. Allora vedrete il Figlio di Colui che รจ vivente, e non avrete pauraยป.
Fatto in noi il silenzio, la Voce ci comunica il suo messaggio: ยซPreparate la via del Si- gnoreยป. Esiste la via dellโuomo e la via del Signore; quella dellโuomo passa attraverso le co- struzioni della mente concreta, delle ambizioni, delle violenze, della potenza; quella del Si- gnore รจ lโinversione del cammino dellโuomo e si snoda nellโumile amore offerto a tutti gli es- seri, nel silenzio della ricerca di Colui che รจ vivente in mezzo a noi.
ยซPreparare la via del Signoreยป รจ accettare lโimperfezione e la precarietร di tutto quello che edifichiamo, รจ sentirne lโillusorietร fino alla derisione, รจ cercare il terreno solido, percorso dal passo del Signore, con tale ardore e tenacia fino a sentire che le opere dellโuomo sono fal- se e che tutte le descrizioni che del cammino di Dio ci vengono date sono menzognere.
ยซPreparare la via del Signoreยป รจ provocare lโabbandono di tutte le visioni umane dei sentieri di Dio, รจ ricercare il silenzio fecondo dello Spirito per cogliere la Parola che vi risuo- na. E questo bisogna che lo raggiungiamo con la nostra personale esperienza.
Sul crocevia della strada dellโuomo e della strada del Signore, Gesรน il Vivente, presen- te e velato dai nostri rumori, ci invita ad abbandonare i porti umani ove le imbarcazioni sosta- no per mancanza di mรจte e marciscono; ci invita ad andare oltre tutte le sicurezze offerte dai padri e dalle madri che ci hanno generato, che non vogliono abbandonarci verso lโinfinito cammino che ci attende e che Lui ci addita.
Gesรน il Vivente non รจ commensurabile con nessuna strada umana, con nessun edificio costruito da mano dโuomo. Gesรน il Vivente non รจ il limite della vita, dellโamore, della libertร , ma il fondamento dellโimmensa vita, del piรน sconfinato amore, della piรน assoluta libertร .
Gesรน รจ il Vivente, presente e operoso in mezzo a noi. Egli รจ il cuore, lโanima, lโardore intenso di ogni essere che vive.
Egli รจ nei sogni di pace, di bellezza, di veritร che sorreggono i cuori nelle oscuritร e durezze della vita.
Egli รจ nei cuori che cercano in lui, pellegrino senza frontiere, la loro vera terra.
Egli รจ nella parola scritta e in quella che vive in ogni creatura e che ne sigilla il perso- nale e inalienabile destino.
Egli รจ nel grido vittorioso del bimbo che nasce al mondo, ed รจ nellโaspirazione di vita piรน intensa in colui che muore.
Nel silenzio prepariamo la via del Signore, e nella via del Signore incontreremo Colui che viene sempre e che รจ sempre oltre le nostre speranze e costruzioni di uomini.
1 Giovanni Vannucci, ยซLa voce del desertoยป – 03a domenica di Avvento – Anno B; in Verso la luce, 1a ed. Centro studi ecumenici Giovanni XXIII, Sotto il Monte (BG) ed. CENS, Milano 1984; Pag. 18-20.
