San Luca ci racconta che Maria e Giuseppe salirono al Tempio di Gerusalemme โquando venne il tempo della loro purificazioneโ. Secondo le varie prescrizioni della Legge di Mosรจ (cfr. Lv 12, 1-8), da quando una donna israelita dava alla luce un maschio, dovevano passare un totale di 40 giorni prima di presentarsi al Tempio per compiere una cerimonia di purificazione rituale. La cerimonia includeva due offerte da sacrificare. Se la famiglia non aveva risorse sufficienti, poteva presentare un paio di tortore o di colombe.
La Sacra Famiglia, inoltre, approfittava della salita al Tempio per presentare il bambino al Signore e riscattarlo. Infatti la Legge di Mosรจ stabiliva che ogni primogenito di Israele apparteneva a Dio. Egli stesso aveva detto: โnel paese dโEgitto io mi riservai in Israele tutti i primogeniti degli uomini e degli animali; essi saranno mieiโ (Nm 3, 13). Pertanto era necessario presentarli al Signore e pagare per essi un riscatto (cfr. Es 13, 1-13), che consisteva in un certo numero di monete (cfr. Nm 18, 16).
Benchรฉ Gesรน fosse il Figlio di Dio incarnato e la sua nascita fosse stata verginale, Maria e Giuseppe adempiono con riverenza e docilitร tutte queste prescrizioni della Legge. Con loro stupore (cfr. v. 33), la scena e le vicende che accadono appaiono piene di un profondo significato. Le parole di Simeone riguardanti il bambino e sua madre sono rivestite di mistero. Il bambino che lโanziano prende fra le braccia รจ la salvezza di Dio incarnata (da qui il nome che gli รจ stato imposto: โGesรนโ, Dio salva). Una salvezza che sarร luce per i pagani e gloria per Israele.
Poi Simeone fa due vaticini su Gesรน e su Maria. Del bambino dice che sarร โsegno di contraddizioneโ, perchรฉ lโincarnazione del Figlio di Dio รจ un segno che richiede a ogni persona una risposta impegnativa. In quanto, poi, allโannuncio della spada che trapasserร lโanima di Maria, Beda il Venerabile dice che Simone โsi riferiva al dolore della Vergine per la passione del Signore. Benchรฉ Gesรน Cristo muoia per propria volontร (come Figlio di Dio) e benchรฉ Ella non dubiti che avrebbe sconfitto la morte, tuttavia non avrebbe potuto assistere alla crocifissione del Figlio delle proprie viscere senza un sentimento di doloreโ[1].
Il Catechismo della Chiesa condensa il mistero di tutta questa scena cosรฌ: โLa Presentazione di Gesรน al Tempio (cfr. Lc 2, 22-39) lo mostra come il Primogenito che appartiene al Signore (cfr. Es 13, 2. 12-13). In Simeone e Anna รจ tutta lโattesa di Israele che viene allโIncontro con il suo Salvatore (la tradizione bizantina chiama cosรฌ questo avvenimento). Gesรน รจ riconosciuto come il Messia tanto a lungo atteso, โluce delle gentiโ e โgloria di Israeleโ, ma anche โsegno di contraddizioneโ, La spada di dolore predetta a Maria annunzia lโaltra offerta, perfetta e unica, quella della croce, la quale darร la salvezza โpreparata da Dio davanti a tutti i popoliโ โ[2].
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San Josemarรญa invitava a meditare il passo della Presentazione rivivendolo come un personaggio che si fosse trovato lรฌ ed era molto interessato a tutto ciรฒ che stava succedendo: โE questa volta sarai tu, piccolo amico, a portare la gabbia delle tortore. Vedi? Lei โ lโImmacolata โ si sottomette alla Legge come se fosse impura. Bambino mio, imparerai anche tu da questo esempio a non essere sciocco e a compiere la Santa Legge di Dio nonostante tutti i sacrifici che richiede? Purificarsi! Noi due sรฌ che abbiamo bisogno di purificazione! โ Espiare, per trovare aldilร dellโespiazione, lโAmore. Un amore che cauterizzi, che bruci le scorie della nostra anima, che sia fuoco che accende di fiamma divina la miseria del nostro cuoreโ[3].
Pablo M. Edo
[1] Catena Aurea, in loc.
[2] Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 529.
[3] San Josemarรญa, Santo Rosario, quarto mistero gaudioso, La purificazione della Madonna.
Fonte: La pagina Facebook di “Opus Dei Italia” | Sito Web con tutti i commenti al Vangeloย
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