Il commento alle letture di domenica 24 Novembre 2019 a cura di p. Romeo Ballan.
Lโannuncio missionario di un Re finito in croce
Conosciamo le โSette Parole di Gesรน in croceโ. Ma ci sono anche le โsette parole dette a Gesรน in croceโ. Le prime sono tema di abbondanti predicazioni e scritti spirituali. Ma anche le seconde si prestano per commenti e riflessioni feconde. Nel Vangelo lucano di oggi troviamo quattro parole pronunciate verso Gesรน: dai capi (v. 35), dai soldati (v. 36-37) e dai due malfattori crocifissi accanto a Gesรน (v. 39-42). Queste quattro parole hanno in comune, sia pur con sfumature diverse, la sfida rivolta a Gesรน: โdimostra chi sei (il Cristo, il reโฆ), salva te stesso, scendi dalla croceโฆโ Le parole dei capi, dei soldati e di uno dei malfattori sono ingiuriose, sprezzanti, senza pietร , mostrano una totale incomprensione e stravolgimento della identitร di Cristo.
La scritta sopra il capo di Gesรน parla da sola: โQuesti รจ il Re dei Giudeiโ (v. 38). Dice tutto di quella condanna. Ma come decifrarla? Chi la capisce nella sua veritร ? Per i capi religiosi e politici sono parole da burla; ma per Dio e per il cristiano sono parole vere, che centrano in pieno lโidentitร di quello strano condannato. Quella lapide รจ una sfida che attraversa i secoli: o la si accetta o la si rifiuta. Con alterne conseguenze! โIl popolo stava a vedereโ (v. 35): muto e perplesso, fra curiositร e impotenza, non capiva cosa stava succedendo, non sapeva cosa fareโฆ Poco dopo, perรฒ, quando lo spettacolo si concluse in orrenda tragedia, quelle folle โse ne tornavano percuotendosi il pettoโ (v. 48).
ร possibile cogliere il significato di quella morte dalle parole del secondo dei malfattori, il famoso โbuon ladroneโ, lโunico che riconosce il senso di quella scritta e lโidentitร di Gesรน. Non gli chiede una clamorosa liberazione, ma solo di stare accanto a Lui nellโultima fase della vita: โRicordati di meโฆโ (v. 42). Richiesta subito esaudita: โOggi sarai con me nel paradisoโ (v. 43). ร la prima sentenza del nuovo Re! Gesรน ha solo parole di salvezza piena: oggi, in paradiso! Il silenzio di Gesรน, il suo gesto di perdono, le poche parole (con il Padre, la madre, gli amiciโฆ) svelano il mistero di un re splendido e potente, ma che finisce su una croce. La sua รจ una regalitร atipica, nuova: ha mandato in tilt Erode, Pilato, Tiberio, i capi, il popoloโฆ Una regalitร difficile da comprendere e ancor piรน da accettare. Una regalitร spesso incompresa e travisata!ย Ma per chi lโaccetta, รจ regalitร vera, che dร senso pieno alla vita. โGesรน parla di un regno capovolto, dove l’ultimo diventa il primo e dove chi regna non comanda ma serve. La croce su cui Gesรน muore รจ la sintesi di un cammino regale fuori dai luoghi comuni. ร il compimento di un modo di regnare/servire che Gesรน ha vissuto nel quotidianoโ (R. Vinco). E ha inaugurato per noi.
La chiave del mistero di quella morte sta nella risposta alle domande โlogicheโ di tutti: Perchรฉ non scendi dalla croce? Perchรฉ non chiarisci tutto facendo il miracolo? Ne hai fatti tanti di strepitosi, per gli altriโฆ Se tu scendessi dalla croce, tutti ti crederebbero… Ma noi possiamo chiederci: in che cosa crederebbero? โNel Dio forte e potente, nel Dio che sconfigge e umilia i nemici, che risponde colpo su colpo alle provocazioni degli empi, che incute timore e rispetto, che non scherzaโฆ Ma questo non รจ il Dio di Gesรน. Se scendesse dalla croce, svuoterebbe il suo messaggio anteriore, tradirebbe la sua missione: avallerebbe lโidea falsa di Dio che le guide spirituali del popolo hanno in mente. Confermerebbe che il vero Dio รจ quello che i potenti di questo mondo hanno sempre adorato perchรฉ รจ simile a loro: forte, arrogante, oppressore, vendicativo, umano. Questo Dio forte รจ incompatibile con quello che ci รจ rivelato da Gesรน in croce: il Dio che ama tutti, anche chi lo combatte, che perdona sempre, che salva, che si lascia sconfiggere per amoreโ (F. Armellini). (*)
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La sfida del primo ladrone: โsalva te stesso e noiโ (v. 39) รจ quella che potremmo dire l’ultima tentazione. Gesรน esprime la sua regalitร restando sulla croce e da lรฌ consegna la sua vita, cioรจ lo Spirito, come afferma Giovanni (19,30). Il buon ladrone invoca: โGesรน, ricordati di me quando entrerai nel tuo regnoโ (v. 42). Un riconoscimento importante per Gesรน, perchรฉ gli viene proprio da uno scartato, che, a sua volta, si sente accolto e salvato: โOggi con me sarai in paradisoโ (v. 43).
Tale riflessione ha ricadute immediate sul terreno della missione: Quale Dio annunciamo? Quale volto di Dio rivela la missione che portiamo avanti: un Dio dalla povertร e debolezza o un dio alla ricerca di riconoscimenti e di potere? Questโultimo sarebbe in sintonia con la logica umana e con i re di questo mondo. Nel modo di far missione, a volte ci sono concessioni, cโรจ timore nellโannunciare, con le parole e con i fatti, un Dio che รจ sconfitto, che perde, soffre, perdonaโฆ E quindi non si favorisce la crescita di una Chiesa povera, umile, disposta a perdereโฆ Lโabbondanza di mezzi umani rischia di togliere trasparenza allโannuncio. ร piรน conforme al Vangelo una missione che si realizza con mezzi deboli, che annuncia Dio dalla povertร , dallโumiltร , espulsione, persecuzione, distruzioneโฆ Perchรฉ รจ nella logica del Re che vince e regna dalla croce! Un re cosรฌ disturba i nostri piani, perchรฉ esige un cambio di vita, capacitร di perdono, accoglienza di chiunque, tempi piรน lunghi, prospettive scomodeโฆ Le condizioni sono esigenti, ma con Lui lโesito della missione รจ assicurato.
Parola del Papa
(*) โNon รจ il potere che redime, ma lโamore! Questo รจ il segno di Dio: Egli stesso รจ amore. Quante volte noi desidereremmo che Dio si mostrasse piรน forteโฆ Il Dio, che รจ divenuto agnello, ci dice che il mondo viene salvato dal Crocifisso e non dai crocifissori. Il mondo รจ redento dalla pazienza di Dio e distrutto dallโimpazienza degli uominiโ.
Benedetto XVI
Omelia allโinizio del Pontificato, 24 aprile 2005
Sui passi dei Missionari
-24/11: Solennitร di Nostro Signore Gesรน Cristo, Re dellโUniverso.
– 24/11: Nel 2013 Papa Francesco pubblicรฒ lโEsortazione apostolica Evangelii Gaudium, come documento programmatico del suo pontificato, per โlโannuncio del Vangelo nel mondo attualeโ.
– 24/11: Bb. Pietro Kibe Kasui (1587-1639), gesuita giapponese, e 187 compagni martiri, uccisi fra il 1603 e il 1639; di essi, quattro erano sacerdoti e tutti gli altri laici, fra i quali anche coppie di sposi e mamme con bambini. ร il terzo gruppo numeroso di martiri in Giappone (dopo quelli del 1597 e 1622).
– 24/11: Ss. Andrea Dung-Lac (+1839), sacerdote, e molti altri compagni martiri in Vietnam. Nel 1988 Giovanni Paolo II ne canonizzรฒ 117; fra essi 96 vietnamiti e 21 missionari stranieri (11 domenicani spagnoli e 10 francesi delle Missioni Estere): vescovi, sacerdoti e laici uccisi in vari luoghi e modi fra 1745 e 1862.
– 25/11: Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne (ONU, 1999).
– 26/11: S. Leonardo da Porto Maurizio (1676-1751), sacerdote francescano italiano, itinerante, dedicato alle missioni popolari. ร lโideatore della Via Crucis.
– 26/11: B. Giacomo Alberione (1884-1971), fondatore della Famiglia Paolina (una decina di istituzioni), per diffondere il Vangelo con i mezzi di comunicazione sociale e per le vocazioni.
– 26/11: Memoria di Charles Lavigerie (1825-1892), vescovo francese di Algeri e cardinale, fondatore (1868 in Algeria) della Societร dei Missionari dโAfrica (Padri Bianchi) e delle Missionarie di Nostra Signora dโAfrica.
– 26/11: Memoria di Joseph-P. Wittebols (1912-1964), dehoniano belga, vescovo missionario di Wamba (Rep. dem. del Congo), ucciso durante la ribellione dei simba. Intorno a questa data furono uccisi a Wamba e a Kisangani 28 missionari dehoniani; come pure 22 domenicani e domenicane in diocesi di Isiro, 33 missionari crocigeri a Bondo, spiritani, oblati, comboniani, ecc. (Vedi 1/12).
– 26/11: Sig. Adolfo Pรฉrez Esquivel (n. 1931, Argentina), artista e scrittore, animatore di comunitร e promotore dei diritti umani con la nonviolenza; ricevette il Premio Nobel della Pace (1980) per la sua opposizione alla dittatura militare, durante la quale fu detenuto, torturato e imprigionato.ย
– 28/11: Apparizioni della Madonna Addolorata ad alcune studentesse in un collegio di Kibeho (Gikongoro, Rwanda, 1981), con un messaggio di consolazione, preghiera e conversione. Sono fra le prime apparizioni mariane verificatesi in Africa e riconosciute autentiche dalla Chiesa.
– 29/11 (e giorni vicini): Ss. Cutberto Mayne (+1577), Edmondo Campion (+1581) e compagni; Bb. Riccardo Langley (+1586), Edoardo Burden (+1588), Giorgio Errington (+1596) e compagni; e tanti altri sacerdoti e laici martirizzati in Inghilterra sotto la regina Elisabetta I.
– 29/11: Bb. Dionigi Berthelot (francese) e Redento Rodrigues (portoghese), religiosi carmelitani, fatti schiavi e poi martirizzati da musulmani (+1638) ad Aceh (Sumatra, Indonesia).
– 30/11: S. Andrea, apostolo, รจ il primo discepolo che incontriamo nei Vangeli assieme a Giovanni (Gv 1,37-42); era nativo di Betsaida come suo fratello Simon Pietro; predicรฒ il Vangelo in Grecia, ove morรฌ crocifisso. La Chiesa di Costantinopoli lo venera come suo patrono insigne.
– 30/11: Nel 1919 Papa Benedetto XV pubblicรฒ la Lettera apostolica Maximum Illud per rilanciare la missione della Chiesa di annunciare il Vangelo ad gentes, libera da ingerenze dei poteri politici e coloniali, lontana da interessi nazionalisti, impegnata a preparare un clero indigeno, ispirandosi unicamente allโamore di Cristo.
A cura di: P. Romeo Ballan โ Missionari Comboniani (Verona)