p. Romeo Ballan – Commento al Vangelo di domenica 10 Aprile 2022

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Settimana Santa: con un โ€œcuore grande quanto il mondoโ€

Luca 19,28-40; Isaia 50,4-7; Salmo 21; Filippesi 2,6-11; Lucaย  22,14 โ€“ 23,56

Riflessioni

Entriamo nella Settimana grande dellโ€™amore fino alle estreme conseguenze (โ€œLi amรฒ sino alla fineโ€, Gv 13,1). Lโ€™ingresso nella Settimana Santa รจ segnato questโ€™anno dal racconto della passione e morte di Cristo, narrata da San Luca (Vangelo). Quella Passio non รจ solo storia del passato: gli stessi avvenimenti si ripetono oggi. I personaggi di allora (Caifa, Erode, Pilato, farisei, sacerdoti, Pietro, Giuda, Cireneo, pie donne, soldati, Centurione, Giuseppe dโ€™Arimateaโ€ฆ) esistono ancora, sono emblematici di quanto succede oggi nei riguardi di Cristo e dei sofferenti, con i quali Egli si identifica (cfr. Mt 25,35s). Ognuno di noi puรฒ trovarsi ad essere, oggi, nel bene o nel male, lโ€™uno o lโ€™altro di quei personaggi. Siamo noi oggi gli attori nella passione che Gesรน patisce in tanti anziani abbandonati, giovani senza lavoro, migranti bloccati o respinti, donne abbandonate o vittime della violenza… Oggi, ognuno puรฒ essere chiuso al dolore altrui, o meglio sensibile come le pie donne, che accompagnano Gesรน nel dolore; o essere come il Cireneo, capace di portare il fardello altrui; o come Maria, ai piedi della croceโ€ฆ

Tre testimoni moderni del mondo missionario ci sono di aiuto nella comprensione e nella celebrazione del Mistero pasquale proprio della Settimana Santa. La loro parola nasce dallโ€™esperienza personale di identificazione con Cristo morto e risorto. Per questo, tali testimonianze hanno una risonanza universale: aiutano a vivere la Pasqua secondo lโ€™ampiezza e la profonditร  proprie del Cuore di Cristo.

โ€œSempre gli occhi fissi in Gesรน Cristoโ€.

S. Daniele Comboni (1831-1881), missionario appassionato della salvezza dell’Africa, nelle Regole per il suo Istituto (1871), raccomandava vivamente ai futuri missionari di contemplare con amore Cristo crocifisso, per formarsi al necessario โ€œspirito di sacrificioโ€: ยซIl pensiero perpetuamente rivolto al gran fine della loro vocazione apostolica deve ingenerare negli alunni dellโ€™Istituto lo spirito di sacrifizio. Si formeranno questa disposizione essenzialissima col tener sempre gli occhi fissi in Gesรน Cristo, amandolo teneramente, e procurando di intendere ognora meglio cosa vuol dire un Dio morto in croce per la salvezza delle anime. Se con viva fede contempleranno e gusteranno un mistero di tanto amore, saran beati di offrirsi a perder tutto, e morire per Lui, e con Luiยป. (Dagli Scritti di D. Comboni, n. 2720-2722).

โ€œHo sete!โ€

La totale dedizione della Santa Madre Teresa di Calcutta (1910-1997) alla causa missionaria ebbe origine dalla contemplazione delle parole di Gesรน in croce: “Ho sete!” (Gv 19,28). Lโ€™attenzione agli ultimi nella scala sociale nasceva in lei dal desiderio di soddisfare la sete di Cristo.

ยซโ€œHo sete!โ€ Disse Gesรน quando, sulla croce, era privo di qualsiasi consolazione. Rinnovate il vostro zelo per saziare la sua sete nelle dolorose sembianze dei piรน poveri dei poveri: โ€œVoi lโ€™avete fatto a meโ€. Non separate mai queste parole di Gesรน: โ€œHo seteโ€ e โ€œvoi lโ€™avete fatto a meโ€ยป. (Dagli scritti di Madre Teresa di Calcutta).

Celebrare la Pasqua con un โ€œcuore grande quanto il mondoโ€

Tale รจ lโ€™insegnamento di San Oscar Arnulfo Romero (1917-1980), martire, arcivescovo di San Salvador, ucciso mentre celebrava lโ€™Eucaristia nel pomeriggio del 24 marzo 1980.

ยซCelebra la Pasqua con Cristo soltanto colui che sa amare, sa perdonare, sa sfruttare la forza piรน grande che Dio ha posto nel cuore dellโ€™uomo: lโ€™amore. La Chiesa sente che il suo cuore รจ come quello di Maria, grande quanto il mondo, senza nemici, senza risentimentiยป. (Dalle catechesi dei San Oscar A. Romero, nella Settimana Santa 1978).

Parola del Papa

(*) โ€œGesรน entra in Gerusalemme. La liturgia ci ha invitato a intervenire e partecipare alla gioia e alla festa del popolo che รจ capace di gridare e lodare il suo Signore; gioia che si appanna e lascia un sapore amaro e doloroso dopo aver finito di ascoltare il racconto della Passione. In questa celebrazione sembrano incrociarsi storie di gioia e di sofferenza, di errori e di successi che fanno parte del nostro vivere quotidiano come discepoli, perchรฉ riesce a mettere a nudo sentimenti e contraddizioni che oggi appartengono spesso anche a noi, uomini e donne di questo tempo: capaci di amare moltoโ€ฆ e anche di odiare โ€“ e molto โ€“; capaci di sacrifici valorosi e anche di saper โ€˜lavarcene le maniโ€™ al momento opportuno; capaci di fedeltร  ma anche di grandi abbandoni e tradimentiโ€.
Papa Francesco
Omelia nella domenica delle Palme, 25 marzo 2018

P. Romeo Ballan, MCCJ

Fonte