Ai miei pochi e assidui lettori vorrei dire due cose che mi hanno colpito nel meditare il Vangelo di oggi. La prima cosa รจ che Gesรน, per guarire il cieco dalla sua cecitร , lo porta fuori dal villaggio. Gesรน Cristo ci esorta a uscire dal villaggio, cioรจ dalla folla chiassosa e volubile se vogliamo guarire dalla cecitร che non ci fa vedere e gustare l’amore di Dio e qual รจ il fine della nostra esistenza umana. Bisogna dire che in quel tempo il villaggio era abbastanza silenzioso, eppure Gesรน ha condotto il cieco in un silenzio assoluto.
Oggi dentro e fuori il villaggio non c’รจ piรน silenzio e solitudine. Ovunque ti rechi, c’รจ folla e chiasso assordante. Anche nel deserto c’รจ una folla chiassosa. Non sto dicendo sciocchezze, ma la veritร .
Se vuoi trovare solitudine e silenzio nel deserto non devi portare con te il cellulare. Portando il cellulare con te รจ come stare in mezzo a una folla chiassosa che ti dice come devi vivere, vestire, mangiare, dove andare e cosa fare. Il cellulare non ti fa piรน riflettere, meditare con il proprio cervello, ma con quello della folla. Cosรฌ perdi l’unicitร del proprio “io” che รจ stato creato ad immagine di Dio.
La seconda cosa che vorrei dirti รจ che, se lasci il villaggio per andare nella solitudine e nel silenzio per ritrovare il tuo vero “io”, la guarigione dalla tua cecitร non avverrร in un batter d’occhio. Ci vuole tempo. La guarigione sarร graduale e successiva cosรฌ come รจ avvenuta con il cieco di oggi. Ciรฒ che aprirร i tuoi occhi per vedere e gustare il senso soprannaturale della vita รจ l’ascolto e l’obbedienza alla parola di Cristo che ha detto: “Io sono la luce del mondo”.
Amen. Alleluia.
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