Il regno dei cieli รจ simile a dieci vergini che prese, sarebbe meglio tradurre accolte, le loro lampade escono incontro allo sposo che viene. Queste dieci vergini sono il simbolo di tutto il popolo cristiano, di tutti gli uomini di buona volontร . Ognuno di noi, allโinizio della propria vita, accoglie il dono di Dio: il dono della vita e il dono della fede, ognuno secondo la capacitร del proprio recipiente che รจ il cuore. Nellโaccogliere questo dono di Dio, cโรจ giร lโaccoglienza dellโimpegno di portare queste lampade e di alimentarle. Queste lampade sono simbolo della nostra fede, sono simbolo della nostra capacitร di vita e di seguire colui che รจ via, veritร e vita.
Si prendono le lampade allโinizio del cammino della nostra vita, e le si porta con sรฉ. Le si alimenta o le si lascia spegnere. Viviamo di rendita oppure cerchiamo quellโolio vitale che ci permette di alimentare la fiamma della fede e della caritร che ci รจ stata donata nel battesimo.
Lโuscire incontro allo sposo, significa cominciare il cammino della nostra vita che ci porta allโincontro ultimo con lo sposo, con il Cristo che pazienta a venire perchรฉ noi possiamo ravvederci; che pazienta perchรฉ il contadino possa zappare intorno al fico, mettere del concime e vedere se porta ancora frutto, prima di tagliarlo; che pazienta perchรฉ il contadino possa potare la vigna perchรฉ porti frutto; che pazienta perchรฉ noi possiamo trafficare i talenti che ci sono stati dati sperando che non andiamo a sotterrarli, come pinocchio, per paura di perderli.
Cinque di queste vergini sono stolte e cinque sono sagge. Nel regno dei cieli infatti il grano buono cresce insieme alla zizzania e, per ordine del padrone, si attendono i tempi ultimi per dividere lโuno dallโaltra, per dividere la pula dal grano buono.
Perchรฉ vergini? Perchรฉ nel cristianesimo, fin dallโantichitร , la verginitร รจ un modo di vita per ricercare piรน lo spirito che la carne, per essere liberi da tutti quei giochi di potere e di sopraffazione che riempiono la nostra vita quotidiana, spesso la nostra genialitร , la nostra vita ecclesiale.
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Questo stato da sempre ritenuto speciale non รจ perรฒ qualcosa di magico che assicura il regno. Questo stato se vissuto in modo farisaico, cioรจ non come dono, ma come propria conquista per comprarsi Dio, diventa uno stato di stoltezza che porta a chiudersi a Dio anzichรฉ ad aprirsi a lui. Diventa uno stato di vita dove non si prende e non si procura olio per la lampada che ci รจ stata donata. Di questo noi dovremmo preoccuparci di piรน nella nostra vita. Preoccuparci cioรจ meno delle apparenze, che siano salve queste, e porre piรน attenzione che la nostra esistenza non sia unโesistenza stolta.
Finalmente, ad un certo punto della nostra vita, lo sposo arriva. Il sonno delle vergini รจ segno del dono: sia che il contadino dorma sia che vegli, il seme muore e germoglia, come anche il contadino stesso non lo sa. ร il momento dellโincontro con lo sposo.
Dopo il sonno della morte, cโรจ il risveglio della risurrezione che ci porta ad incontrare lo sposo: uscite incontro allo sposo che viene, risvegliati o tu che dormi e sorgi dai morti ed il Cristo ti illuminerร .
Le vergini risorgono e si preparano per lโincontro, si adornano per lo sposo, si sistemano un poโ dopo essere uscite un poโ impolverate dai sepolcri. Si preparano portando le lampade che sono personali, non sono condivisibili. Il tempo della condivisione e della solidarietร รจ il tempo che noi passiamo su questa terra. ร il tempo dove siamo chiamati a far fruttare i talenti. ร il tempo dove siamo chiamati a dare da mangiare a chi ha fame, da bere a chi ha sete, ad ospitare il forestiero, a vestire colui che รจ nudo, a visitare i malati, a trovare i carcerati. Senza accorgerci che in tal modo traffichiamo i doni di Dio e che in tal modo noi incontriamo Dio stesso, faccia a faccia che manifesta il suo volto sul volto di questi bisognosi.
Dopo la morte, nel regno dei cieli, dopo la risurrezione non รจ piรน il tempo del trafficare, รจ il tempo del dono totale e quanto รจ cresciuto in noi รจ nostro. Una pianta che diventa bella ci puรฒ fare gioire ma non puรฒ crescere anche per lโaltra pianta. Siamo nella dimensione della responsabilitร personale dove ognuno deve giocarsi con la misericordia e lโamore di Dio, giocandosi liberamente. La chiamata รจ quella di giocarci saggiamente ogni volta che ne abbiamo lโopportunitร e di evitare invece di giocarci stoltamente non ravvivando la fiamma della lampada donataci.
Il no delle sagge non รจ un no egoistico, ma รจ un no di impossibilitร : non รจ possibile un prestito di ciรฒ che รจ personale. Nei tempi ultimi non รจ possibile dimezzare la propria santitร per gli altri, รจ possibile solo prima, dove si gioca la libera scelta di ognuno.
I saggi chi sono? Sono coloro che entrano con lo sposo perchรฉ hanno ascoltato la sua parola e hanno fatto la volontร del Padre: chi ascolta la mia parola e la mette in pratica รจ colui che saggiamente costruisce la sua casa sulla roccia.
Gli stolti chi sono? Sono coloro che pensano di salvarsi perchรฉ vergini, perchรฉ famigliari con Dio, perchรฉ dalla mattina alla sera mungono le tovaglie degli altari, perchรฉ riempiono le loro preghiere di parole come i farisei, perchรฉ continuano a dire โSignore Signoreโ, perchรฉ pretendono di essere amici di Gesรน. Sono coloro che in quel giorno diranno: โSignore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demoni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io perรฒ dichiarerรฒ loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquitร โ (Mt 7, 21). Costoro costruiscono la loro casa sulla sabbia delle conoscenze e delle false amicizie. A loro verrร chiusa la porta in faccia per sempre.
A loro il Signore Gesรน dirร : Non vi conosco! Vegliate dunque, perchรฉ non sapete nรฉ il giorno nรฉ lโora.
Lo sposo infatti riconosce solo coloro che fanno la volontร del Padre vegliando!
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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