Noi non riusciamo a coglierne la portata e non crediamo che possa essere vero, che cioรจ il Padre rimane sempre tale per noi.
Siamo convinti che Lui al massimo accetti di essere Padre se facciamo i bravi e se meritiamo il suo essere Padre Nostro. Non ci accorgiamo della disumanitร del nostro pensiero e del nostro essere completamente fuori da ogni logica. Pensiamo di essere in tal modo logici e non ci accorgiamo di non essere in campana.
Un padre รจ tale per sempre e se un padre non รจ tale per sempre il figlio non รจ piรน figlio. Per questo il Padre Nostro che รจ nei cieli non gioca a fare il Padre a tempo, ma vive della sua paternitร sempre e comunque. Per questo noi siamo figli sempre, non quando facciamo i bravi figli maggiori, ma sempre e comunque. Questo รจ dato reale e umano perchรฉ non dipende da noi ma dal fatto che il Padre Nostro รจ tale sempre, per scelta, per vocazione, perchรฉ ci ha messi al mondo.
Noi non veniamo dal nulla e non andiamo verso il nulla. Noi veniamo dal Padre, in Lui viviamo, in Lui rimaniamo, a Lui ritorniamo.
In questo cammino รจ chiara la chiamata a danzare la danza del Padre. La danza eterna del Padre e del Figlio si trasmette a noi che danziamo salti di gioia, quando vediamo il Padre e quando a Lui andiamo incontro a braccia spalancate, mentre Lui viene incontro a noi per gettarci le braccia al collo e per sollevarci verso lโalto.
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Questa danza รจ il nostro sรฌ a ricevere il dono di gioia del Padre che danza con noi. Questa danza รจ la gioia del Padre per noi suoi figli che diciamo il nostro sรฌ a Lui danzando con Lui.
Dire Abbร รจ dire ti amo a Dio. Ancora di piรน: dire Abbร รจ riconoscere lโamore del nostro Dio per noi, un amore che non finisce mai, che non puรฒ finire perchรฉ il Padre non puรฒ tradire se stesso.
Il suo sorriso di Padre รจ il colore della vita di ogni uomo. ร espressione della sua tenerezza e, soprattutto, della sua fiducia verso di noi. Eravamo smarriti e mezzi morti, senza Padre e senza Madre, abbandonati, oppressi e schiavizzati da coloro che avrebbero dovuto essere nostri fratelli. Quanti ne abbiamo schiavizzati anche noi. Quanti santoni, preti, guru, uomini politici e dittatori ci sono venuti incontro presentandosi come salvatori, mentre invece erano solo sfruttatori del nostro essere un numero che aumentava il numero dei consensi?
Lui, il Figlio Primogenito, ci รจ venuto incontro, ci ha visti, ha avuto compassione, ci ha curati e ci ha portati a casa sua perchรฉ potessimo conoscere il Padre.
Lรฌ siamo stati accolti e abbiamo imparato di nuovo a conoscere il Padre, a contemplare il suo viso mentre riconoscevamo in Gesรน Buon Pastore, la voce del Padre che ci chiamava a sรฉ.
Non interessa essere nรฉ giusti nรฉ peccatori: sappiamo di essere peccatori, Interessa un cuore amante che sappia gridare, grazie allo Spirito, Abbร , Padre.
Siamo tali perchรฉ Lui ci viene a cercare come pecora smarrita e fa festa quando ci trova. Siamo tali perchรฉ Lei spazza la casa per poterci ritrovare come dramma perduta e poter chiamare le sue amiche a fare festa.
Siamo tali perchรฉ Lui ci dona se stesso, muore prima del tempo per poterci donare la sua ereditร ; attende che noi facciamo le nostre esperienze non sempre belle; ci corre incontro quando ci vede da lontano; viene fuori a chiamarci alla festa quando noi, immusoniti nella nostra rettitudine falsa e senza alcun amore, ci rifiutiamo di entrare in casa perchรฉ il prostituto, quello che ha fatto tutto quello che voleva, รจ ritornato e Lui si comporta ancora da Padre.
Padre! Abbร ! Tutta la nostra lontananza e piccolezza, la nostra non amabilitร , diventano, in questo grido che nasce in noi e che noi danziamo saltando di gioia, lโunica misura del suo amore.
AUTORE: p. Giovanni Nicoliย
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