In questa finale del brano di Marco, che รจ unโaggiunta posteriore al vangelo stesso, salta allโattenzione del lettore il fatto delle apparizioni del Signore risorto e ancor piรน lโincredulitร con cui queste apparizioni sono accompagnate dai discepoli stessi. Non vollero credere รจ la risposta degli undici a Maria di Magdala, non vollero credere รจ la risposta degli undici ai due discepoli. Chissร quali possono essere i motivi che spingono i suoi seguaci a non credere alla testimonianza di Maria e dei due discepoli.
Uno dei motivi sembra essere il loro pianto e il loro lutto. I suoi seguaci, ci dice il vangelo, erano in lutto e in pianto. Cosa avviene quando una persona vive nel pianto il suo lutto? Normalmente non ha voglia di nulla, non ama discorrere, vive in una atmosfera irreale di estraniazione. Capitano dei momenti poi in cui sembra che la persona si rilassi e accetti di parlare e di aprirsi, sembra che tutto sia risolto e passato salvo poi ricadere in una depressione ancora piรน forte e profonda. Le persone che vivono un lutto per una perdita sono molto autocentrante: pensano che non potranno fare a meno della persona che hanno perduto, sembra che tutto crolli addosso, il mondo risulta cattivo, il destino ce lโha con loro, non riescono a capire perchรฉ a loro รจ capitato tutto questo, perchรฉ Dio ha voluto โpunirleโ, non poteva capitare ad altri?
Autocentrate come sono queste persone in questi momenti, non sono molto disponibili a delle informazioni nuove. Capita che non accettino chi le consola dicendo che non รจ vero quello sentono; non accettano chi gli dice la veritร sulla realtร ; non accettano chi racconta delle cose inventate per distrarle. Sono centrate sul proprio dolore e non ci sono santi che tengano: loro lรฌ sono e lรฌ rimangono. La loro delusione non gli permette di credere che il Signore รจ risorto come aveva predetto!
Noi possiamo imbatterci in persone che non vogliono credere perchรฉ troppo convinte delle loro ragioni: puoi portare tutte le prove del mondo, loro non cambieranno una virgola delle loro convinzioni. La loro salvezza sta nel rimanere aggrappati a quello che loro sanno e vogliono. Vi sono persone insicure che si aggrappano a qualcosa e a qualcuno come al loro unico e vero salvatore. Pensiamo a persone che girano il mondo intero per trovare una risposta a una domanda che non รจ quella che esplicitano. Dicono di ricercare la veritร , in realtร ricercano un appoggio per poter stare in piedi. Non gli interessa il tipo di appoggio che cercano e che trovano, lโimportante รจ che funzioni per sostenere la loro incapacitร di stare in piedi. Chissร quanti altri motivi possiamo avere per non cedere alla tentazione di cambiare una nostra idea; chissร quanti motivi possiamo avere per non cedere alla tentazione di credere.
Comunque sia il Signore risorto e crocifisso appare a noi come agli undici, e ci invita a credere, ci rimprovera per la nostra incredulitร e durezza di cuore. Fatto questo ci invita ad esprimere la nostra fede in lui risorto andando in tutto il mondo a predicare il vangelo ad ogni creatura.
Siamo invitati ad andare in ogni angolo della terra, in ogni angolo del nostro cuore, per annunciare il risorto. E non crediamo che per fare questo dobbiamo essere dei credenti perfetti, o dei preti mestieranti: siamo chiamati a fare questo a partire dalla fede che ci รจ data da vivere. Siamo chiamati, a partire dalla nostra capacitร di amare, ad allargare i confini del nostro io, i nostri orizzonti celebrando con la vita la testimonianza del risorto.
Questo invito รจ lโunico che puรฒ fare cadere remore e chiusure e incredulitร . Le nostre chiusure e incredulitร non le abbattiamo con la forza del pensiero o con viziosi pensieri su noi stessi, ma li abbattiamo con la vita, spingendo sempre piรน in lร , con la nostra disponibilitร , i confini del nostro credere. Lโunico modo per crescere nella fede รจ quello di cominciare ad annunciare quello che abbiamo in cuore, poco o tanto che sia. Ad un certo punto dellโimparare un mestiere, si comincia veramente a crescere quando si inizia a mettere in pratica quel poco o tanto che si รจ imparato. Cosรฌ cadono tante remore, noi troviamo la nostra strada il nostro modo di concretizzare quello che abbiamo imparato e creduto. ร come se noi mangiassimo continuamente e non metabolizzassimo mai.
Annunciare la buona novella in ogni angolo del nostro cuore e della nostra vita, รจ lโunico modo che abbiamo per metabolizzare quanto imparato e saputo e per potere abbattere incredulitร che ci portiamo dietro e che non saranno gli altri a fare cadere.
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