La dialogicitร del nostro esistere ci porta a vivere la Quaresima e la Settimana santa come preludio alla Pasqua e al periodo pasquale.
Lโarmonia รจ fatta di note diverse, senza questa diversitร vi sarebbe un suono monocorde, non armonia. Il canto e il controcanto sono temi melodici che vengono dalle persone. La diversitร di note in un coro รจ importante, ed รจ importante che le voci si ascoltino armonizzandosi per creare un bel canto.
Il giorno e la notte formano la vita che cresce e che muore. Nellโalba vi รจ giร il tramonto e viceversa. Nella primavera ritroviamo lโautunno. Nella nascita ritroviamo la crescita mortale che piรน ti fa crescere e piรน ti avvicina alla morte.
Il passaggio chiede di lasciare per potere trovare, di abbandonare un luogo piรน o meno sicuro per andare incontro ad un luogo non piรน di tanto chiaro.
La ferialitร chiama la festa e la festa chiama la ferialitร . Non cโรจ vera festa senza la ferialitร e non cโรจ ferialitร senza vera festa. Il contrasto del cambio รจ importante ed essenziale per il desiderio dellโuomo. Noi che non siamo piรน abituati a smettere di lavorare, noi che non siamo piรน abituati a fare quaresima e tutto รจ un carnevale, noi che non siamo piรน abituati alla fame per desiderare di mangiare, noi che non siamo piรน abituati al dolore per gioire della guarigione โฆ
Il dialogo ha senso se si parla e se si sta zitti. Il dialogo รจ fatto di parola e di ascolto. Possiamo essere frastornati dalla mancanza di ascolto. Tutti parlano, nessuno ascolta; si fa un discorso serio e in qualsiasi modo e in qualsiasi momento uno si sente autorizzato ad intervenire parlando di frivolezze; uno arriva con mezzโora di ritardo e pretende che tutti ricomincino da capo lโincontro ripetendo tutto di nuovo e facendo perdere un sacco di tempo prezioso per nulla.
Io che sono infastidito dal ripetere due volte la stessa cosa mi ritrovo con persone che mi ripetono tre volte la stessa cosa e sembra che ne abbiano un gran bisogno.
Una diversitร che chiede conversione per imparare un canto nuovo, per cogliere la bellezza di una cultura nuova che a pelle mi infastidisce. Mi infastidisce come mi puรฒ infastidire la Quaresima e la Settimana Santa, due momenti di vita che risultano essere sempre piรน inutili, lontani dalla nostra esistenza e senza significato.
Ma la loro inutilitร mette in evidenza la vera realtร della nostra esistenza. Il fatto che ci infastidisce significa che ha qualcosa da dirci, da comunicarci. Senza questa inutilitร la nostra vita non sarebbe mai un canto alla vita. Senza il fastidio non apprezzeremmo piรน le cose belle. Senza il chiaro scuro, proprio dellโarte, non riusciremmo piรน a gustare la bellezza di certe sfumature: tutto sarebbe monotono e uguale.
Se non vi fosse lโuomo la donna non saprebbe di essere donna e, soprattutto non potrebbe valorizzare e gustare tutta la sua diversitร . Se non vi fosse la donna quanta parte dellโidentitร dellโuomo sarebbe vana e quanto perso sarebbe lโuomo nella sua vanitร onnipotente. Cosa se ne farebbe la donna della sua sensibilitร senza un uomo da riempire. Cosa se ne farebbe lโuomo della sua fisicitร senza una donna da amare. Tutto sarebbe vano.
Il tradimento di Giuda, che sono poi i miei tradimenti, mi richiama la bellezza e la concretezza della fedeltร . Lโottusitร di Giuda e dei discepoli di Gesรน, la loro incomprensione di tutto ciรฒ che avveniva intorno a loro, mi richiama le mie incomprensioni e le mie ottusitร che mi mostrano la bellezza della libertร donata dal Figlio che รจ Via, Veritร e Vita.
La fanaticitร con cui perseguiamo i nostri intenti e ricerchiamo i nostri tesori, non ci permette di scorgere e di valorizzare il grande tesoro della nostra vita. Lo vendiamo per 30 denari, perchรฉ non comprendiamo la profonda bellezza di questo tesoro nascosto nel campo della nostra esistenza. Che lโinutilitร di queste giornate sia occasione per gustare lโutilitร del nostro quotidiano e possa liberarci dalla schiavitรน dellโapparenza che lega il nostro cuore a cose veramente poco utili.
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