Dio, il nostro Dio, รจ Signore della vita. Noi sappiamo che non cโรจ vita senza cibo e che vi sono dei bisogni primari che hanno diritto su qualsiasi legge e qualsiasi norma.
Il diritto a mangiare รจ un dovere di tutta lโumanitร . Senza cibo non vi รจ vita e non vi รจ nulla di tutto quanto viene dopo. Primum vivere, deinde philosophari, diceva un vecchio adagio. ร un richiamo alla concretezza della vita che definisce ogni filosofia e religione che pretendono di astrarsi dalla vita.
Abbiamo per troppo tempo dato piรน importanza a certe leggi sul precetto della domenica, sulla confessione, sul sesso vissuto in un certo modo, facendo passare in secondo piano il diritto alla vita e al cibo.
Anche Davide mangiรฒ i pani che erano solo per i sacerdoti, perchรฉ lui e i suoi compagni avevano fame.
Cosรฌ come abbiamo dato estrema importanza, e continuiamo a farlo, alla proprietร privata vissuta come una cosa propria, con possibilitร di crescita smisurata a discapito di chi, a causa di ciรฒ, ci perdeva e ci perde la vita perchรฉ trattato da schiavo e perchรฉ trattato in modo che non avesse e non abbia cibo per vivere.
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Ci siamo dimenticati, noi Chiesa e noi mondo occidentale, che non cโรจ peccato piรน grande di questo: un bambino che muore di fame. Abbiamo costruito tutta una teologia e una filosofia e una economia giustificativa della nostra mania di depredare il mondo.
Tutto brutto e tutto male? Assolutamente no! Ma รจ necessario che ritorniamo a mettere al centro della nostra fede lโuomo e Dio. Dio senza uomo rischia di essere una semplice palestra autistica dove io mi alleno col mio Dio. Come lโuomo senza Dio rischia di essere una palestra altrettanto autistica dove io vivo di me stesso e di niente altro.
Mettere al centro Dio e lโuomo significa mettere al centro il bene dellโuomo che รจ amato da Dio. Un uomo affamato non รจ un bene nรฉ per Dio nรฉ per lโumanitร . Figuriamoci un bambino.
Il nostro sistema teologico, sociale, politico ed economico, non va riformato, va cambiato. Finchรฉ noi ci accontenteremo di riformarlo noi continueremo a mantenere dei capisaldi di ingiustizia, che non ci permetteranno di fare alcun passo in avanti.
Ci riusciremo? Non lo so e non mi importa neppure saperlo. Ciรฒ che mi importa ora, รจ di cogliere la veritร di certe conversioni che siamo chiamati a vivere e a fare. Se e quando queste conversioni si realizzeranno non ci รจ dato saperlo e sono nelle mani di Dio, coi suoi tempi.
Credo sia dunque importante che noi abbiamo il coraggio, oggi, di definire ciรฒ che importante รจ e ciรฒ che importante non รจ. ร importante che abbiamo il coraggio di fare quel passo che ci permette di vivere una positiva criticitร nei confronti del nostro modo di essere e di vivere, di scegliere.
Lasciamoci toccare dalla grazia di Dio che ci ricorda che Gesรน รจ il Signore del sabato e che il sabato รจ fatto per lโuomo e non lโuomo per il sabato. Ogni legge, nessuna esclusa, anche quella piรน sacra dellโeconomia e della proprietร privata, รจ soggetta allโautoritร di Cristo. Lโautoritร di Cristo, lo sappiamo, ci riporta al bene dellโuomo come centrale e indiscutibile di ogni decisione e di ogni qualsivoglia legge.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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