p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 4 Marzo 2022

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Perchรฉ digiunare? Da che cosa digiunare? Cosa significa digiunare? รˆ una semplice pratica devozionale? รˆ una semplice pratica ascetica? รˆ una pratica che troviamo in tante religioni e filosofie occidentali e orientali?

Se รจ una pratica cosรฌ richiesta e cosรฌ diffusa, perchรฉ ci fa cosรฌ paura o ci crea cosรฌ tante difficoltร ? Perchรฉ fioriscono i nutrizionisti che, a modo loro, gestiscono un digiuno salutista al quale digiuno non riusciamo quasi mai ad essere fedeli? รˆ piรน facile digiunare e non mangiare per potere avere due gambe da anoressiche e per potere indossare certi jeans, che non farlo per volerci bene! Perchรฉ il digiuno รจ possibile per moda e non come gesto per volerci bene?

Dopo questa valanga di domande, a cui potremmo aggiungerne molte altre, da dove partire per potere cogliere il senso e la bontร  di una pratica che ha perso mordente e sensatezza?

Il digiuno รจ innanzitutto, credo, un gesto che coinvolge tutta la persona. Non puรฒ essere una pratica che coinvolge solo il corpo. Coinvolge la nostra volontร . Coinvolge il senso della nostra esistenza: digiuniamo se abbiamo una motivazione dentro. Se dentro la motivazione della ricerca del seno della mamma, del senso di abbandono, dellโ€™ansia da prestazioni, della rabbia per cose che non vanno, della delusione per i fallimenti della nostra esistenza, รจ piรน forte, noi bene o male, molto o poco, a tempi alterni o sempre, noi ci daremo da fare per ingolfarci di cibo, di relazioni, di cose.

Il digiuno รจ un gesto di veritร  che puรฒ essere colto e vissuto solo in veritร . Se gesto di veritร  per la persona tutta, diventa una scelta e un gesto di libertร . Se solo cosa estetica, anche se dimagriamo, ci abbruttisce dentro prima e fuori poi. Forse saremo piรน accettati socialmente perchรฉ gli obesi, pur simpatici, hanno meno appeal, al giorno dโ€™oggi, ma dentro il marcio e il negativo continuerร  ad albergare e a crescere come un tumore non riconosciuto e non curato.

Il digiuno รจ a servizio della persona e dei fratelli. รˆ a servizio della persona quando ci aiuta ad evidenziare certe ferite che continuiamo a curare in modo malsano. Non riesco a stare nella realtร  e allora faccio uso di droghe leggere o pesanti che siano, per rifuggire da questa realtร . Il digiuno dalla droga, come dallโ€™alcool, รจ un modo per avvicinare la nostra vita in modo piรน vero. Ma questo chiede consapevolezza e scelta che non puรฒ essere cosa solo del fisico, ma della persona stessa. Il digiuno da relazioni che non ci fanno crescere pur avendo in se stesse qualcosa di bello e di intrigante, รจ scelta che chiede di evidenziare una certa ferita passata o presente, e chiede la scelta e il desiderio di prenderla sul serio digiunando da relazioni malsane e non corrette che rischiano di non essere maturanti.

La ferita per la nostalgia dello Sposo, o di chi per Lui, รจ cosa da prendere sul serio. Il digiuno รจ gesto per sentire nel nostro corpo una mancanza che sentiamo in profonditร  nella nostra anima. Coinvolgere il proprio corpo nel proprio cammino spirituale, รจ lo scopo del digiuno. Se rimane cosa a se stante, resta cosa solo esterna ed esteriore, che lascia il tempo che trova. Diventa unโ€™azione meritoria che ci logora e si logora, alla lunga, e non mi fa maturare, non ci educa, non educa il nostro cuore ad una relazione piรน vera con il creato, con le creature, tantomeno col Creatore.

Digiunare ha senso se digiuno da tutto ciรฒ che rischio di compensare con le mie azioni, senza saziare. รˆ lโ€™azione propria delle droghe, dellโ€™alcool, dellโ€™abuso sessuale, della violenza fine a se stessa. Digiunare dal vituperio, da una certa libertร  di stampa che non ha norme etiche se non quella dellโ€™audience e della fama passando sulla pelle di tanta gente buona o meno buona che sia. รˆ una morbositร  che viene travestita da una falsa libertร  e da un falso moralismo religioso, dove il tutto รจ finalizzato a compensare le mie azioni, non a saziare la mia vita di bene.

Il digiuno รจ finalizzato a spezzare il giogo dalle proprie schiavitรน. Il digiuno, cosรฌ vissuto, finalizza le proprie energie migliori a spezzare questo giogo di gratificazione mai saziante, di gratificazione dei bisogni senza mai toccare il saziare il proprio cuore.

Si puรฒ far digiunare il proprio occhio dalla curiositร  morbosa che avvolge molto del mondo dei media. Si puรฒ far digiunare il nostro orecchio dal fiume di parole atte a riempire il vuoto che temiamo, un digiuno finalizzato alla liberazione dalla superficialitร  con cui trattiamo le parole e le realtร  che incontriamo. Si puรฒ far digiunare la nostra lingua, che รจ il timone della nave della nostra vita ci dice s. Giacomo, dalla maldicenza, dalle maledizioni, dal turpiloquio che scaturisce in noi ogni volta che in auto qualche clacson suona fuori luogo. Si puรฒ far digiunare la nostra anima dallโ€™attaccamento narcisistico a se stessa, per renderla libera di volare.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM