p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 4 Gennaio 2020

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Il vangelo di oggi, terzo giorno del vangelo di Giovanni, ci mostra gli atteggiamenti essenziali e centrali per la vita della persona umana. Cercare, stare in casa, vedere, dire sono verbi e movimenti che dicono il dinamismo dellโ€™uomo che รจ sempre in cerca della sua casa; che ha sempre nostalgia della sua patria, della casa natale; che cerca sempre di cogliere come si puรฒ arrivare a casa.

Siamo in relazione col Battista che testimonia chi lui รจ e testimonia chi รจ lโ€™Agnello Gesรน che toglie il peccato del mondo. Il passo naturale, seguente, รจ quello di volgersi a Gesรน. Il volgersi dei due di Giovanni a Gesรน รจ dato dallโ€™occasione di sapere dove abita, per stare di casa con lui, per fermarsi da Lui. La sequela lungo tutto il vangelo di Giovanni, ci porta ad una casa. Gesรน ci invita a seguirlo nel suo cammino fino alla casa, fino alla casa del Padre dove abita lโ€™amore. Mediante lโ€™amore possiamo scorgere le tracce di Gesรน camminante verso la casa del Padre dove troviamo dimora e dove finalmente la Madre prende dimora in noi. Venite e vedete si concretizza nellโ€™esperienza di essere, di divenire e riscoprirsi figli.

Noi sappiamo dimorare veramente solo dove siamo amati, per questo la casa dellโ€™Uno e Trino รจ lโ€™affetto per noi. Lโ€™andare a questa casa dopo che Giovanni ha indicato lโ€™Agnello e lโ€™Agnello ha donato lโ€™invito โ€œvenite e vedeteโ€, รจ lโ€™inizio della catena di testimoni che non ha fine e che diventa invito perchรฉ lโ€™altro possa avere anche lui, da me invitato, lโ€™incontro diretto col Figlio di Dio, con lโ€™Agnello, col Dio con noi.

Quando noi parliamo non facciamo altro, volenti o nolenti, che manifestare quello che รจ dentro di noi. Parlare รจ via per mostrare ciรฒ che abbiamo dentro, รจ togliere il velo che vela la nostra interioritร ; il parlare รจ rivelatore e svela la veritร  contenuta in noi. Un padre che dร  in escandescenze davanti a tutti i bimbi di una scuola che stanno festeggiando il Natale davanti al presepe da loro preparato, perchรฉ cโ€™รจ anche una barca con alcuni lumini, rivela tutta la sua povertร  e la sua incapacitร  a cogliere il senso del Natale, della solidarietร  e della festa dei bimbi. รˆ pieno di risentimento verso la vita e non puรฒ che riversarlo contro i morti in mare prima e contro i bimbi e le maestre poi. Parlare ci porta a gettare fuori quello che abbiamo dentro. Se dentro non cโ€™รจ nulla, getterร  fuori il nulla e il suo parlare diventerร  trappola, una menzogna che fa cadere nel nulla e scatena una violenza impensabile.

Se Dio con la Parola ha fatto il mondo, lโ€™uomo con la parola fa la storia e la cultura, sperando che non sia tutto figlio della menzogna per acquistare potere. La parola che indica me e mi getta nellโ€™altro mi rende capace di una veritร  che ho esperito e non di qualcosa che ho solo chiacchierato. La parola detta e comunicata, indica me, indica te, indica unโ€™esperienza; la parola mi rende testimone della veritร  che sono, diversamente il dire รจ solo menzogna, quella menzogna che รจ il delitto piรน grave che vi sia. รˆ tale perchรฉ se con la Parola Dio diventa Creatore, con la menzogna lโ€™uomo diventa distruttore, inquinatore, disumanizzatore, uccisore di ogni umanitร . Se il Creatore con la Parola ha fatto tutto dal nulla, con la menzogna lโ€™umano fa tornare tutto al nulla. Ogni relazione, con la menzogna, viene chiusa, si perde di vista la fiducia, la comunione diventa cosa obsoleta, ciรฒ che prende piede รจ la divisione, la rivalitร , la lotta. Il peggiore ha sempre prevalenza con la conseguente distruzione del mondo che media, per natura sua, le relazioni.

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Dal dire dipende lโ€™esistere. Lโ€™uomo che non ha alcuna specie, come invece gli animali nella Genesi, รจ tale perchรฉ della specie della Parola che ascolta. Lโ€™uomo รจ come Dio. Dio รจ Parola: lโ€™uomo Parola a immagine e somiglianza di Dio, se dice la veritร , se รจ veritร , collabora alla creazione, se dice menzogna distrugge la creazione, ha bisogno continuamente del nemico e di un nemico da incolpare della propria malevolenza e povertร  di vita.

Cosรฌ viene distrutta ogni possibilitร  di comunione e quindi di condivisione, di relazione. Allโ€™origine di ogni esperienza cโ€™รจ questo dire e dire in veritร . Pensiamo allโ€™esperienza di un bimbo: cosa รจ un bimbo se non gli diciamo niente? Cosรฌ i rapporti fra le persone sono basati sul dire, ma se il nostro dire รจ un โ€œparlare di nienteโ€ i nostri rapporti non potranno che essere vuoti. Tutto quello che facciamo, quello che studiamo, quello che realizziamo, รจ basato sul dire. Questo dire รจ punto di partenza e punto di arrivo di ogni esperienza. A noi lasciarci riempire e ricreare questa mattina dalla Parola creatrice per potere ritornare ad essere creatori di vita oggi, con la nostra Parola che non sia parola vuota ma Parola creatrice e donatrice di vita e di esperienza.

Fonte

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI


Abbiamo trovato il Messia.
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 1, 35-42 In quel tempo, Giovanni stava con due dei suoi discepoli e, fissando lo sguardo su Gesรน che passava, disse: ยซEcco l’agnello di Dio!ยป. E i suoi due discepoli, sentendolo parlare cosรฌ, seguirono Gesรน. Gesรน allora si voltรฒ e, osservando che essi lo seguivano, disse loro: ยซChe cosa cercate?ยป. Gli risposero: ยซRabbรฌย  che, tradotto, significa maestro, dove dimori?ยป. Disse loro: ยซVenite e vedreteยป. Andarono dunque e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio. Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. Egli incontrรฒ per primo suo fratello Simone e gli disse: ยซAbbiamo trovato il Messiaยป, che si traduce Cristo,ย  e lo condusse da Gesรน. Fissando lo sguardo su di lui, Gesรน disse: ยซTu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefaยป, che significa Pietro. Parola del Signore

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