p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 4 Dicembre 2020

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โ€œFiglio di Davide, abbi pietร  di noi!โ€, che siamo incapaci di vedere la volontร  del Padre e ancor piรน incapaci di saperla incarnare.

Siamo ciechi perchรฉ non vediamo, siamo ciechi perchรฉ non sappiamo riconoscere la bellezza della volontร  del Padre. Siamo ciechi perchรฉ non riusciamo a cogliere lโ€™importanza, per la nostra vita, della volontร  del Padre. La volontร  del Padre ci umanizza, la volontร  del Padre diventa possibilitร  quotidiana di incarnazione.

Riconoscere la nostra cecitร , confessare la nostra cecitร  per chiedere pietร  e misericordia, รจ una delle azioni importanti per la nostra esistenza. Da qui passa la risurrezione oggi del nostro mondo.

Di fronte alla domanda dei due ciechi che facciamo nostra, il Signore Gesรน chiede la nostra decisione di fede: ci credi che io posso renderti la vista? Ci credete che possa mostrarvi il Padre? Ci credete che posso farvi cogliere la volontร  del Padre, la sua bellezza, e possa darvi forza, coraggio e perseveranza per vivere ogni giorno la sua volontร ? โ€œCredete che io possa fare questo?โ€.

Mia figlia รจ appena morta, dice uno dei capi a Gesรน, โ€œma vieni, imponi la tua mano su di lei, e vivrร โ€. Lโ€™esperienza della risurrezione รจ esperienza di Luce, dove la vita scorre da Dio a noi.

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Il nostro credere diventa una domanda che Gesรน rivolge a noi: credi che non cโ€™รจ nulla di piรน importante che fermarti a dare una mano ad una persona bisognosa? Piรน importante che non lโ€™arrivare puntuale a messa? Piรน importante che non essere fedele ad un appuntamento decisivo? Abbiamo solo un appuntamento decisivo: lโ€™incontro con il fratello bisognoso.

Chiedere al Signore che ci guarisca dalle nostre cecitร , significa chiedere vita e coraggio per scegliere ciรฒ che veramente รจ centrale nella nostra esistenza.

Essenziale รจ smettere di sfruttare il povero cominciando a servirlo. Il povero รจ il bisognoso, colui che non ha diritti agli occhi nostri, e che non ha la forza per fare valere i suoi diritti. Il povero รจ colui che da sempre รจ stato sfruttato per rendere i ricchi ancora piรน ricchi sulle spalle dei piรน poveri, formiche che lavorano senza sosta e senza soddisfazione.

Nelle nostre politiche il povero รจ una opportunitร  per ottenere finanziamenti dal governo, dalla Comunitร  Europea, dalle Regioni. La grande democrazia del mondo che รจ governata da miliardari proclama la sua supremazia e il suo: prima di tutto il guadagno e ciรฒ che conviene.

ย  Un bel programma di ingrassamento di coloro che sono giร  grassi, alle spalle di chi giร  tira la cinghia.

Fino a che il povero sarร  usato per i nostri tornaconti comunali o di congregazione o di gruppo, non vi sarร  pace su questa terra. Lo crediamo noi questo? Crediamo che il Signore ci possa guarire dalle cecitร ? Quelle cecitร  che sono le nostre illusioni di pensare di potere governare il mondo come la nostra vita, la nostra comunitร  come la nostra nazione, con azioni di forza? Ha ragione chi ha piรน voti e potere, o la giustizia ha ragioni che non dipendono dal numero ma dalla sua essenza di umanizzazione? Roba teorica? Sรฌ, se rimane sulla carta. Ma รจ roba vera che si puรฒ percepire nellโ€™aria come si puรฒ percepire lโ€™amore, anche se non lo si vede fino a che non si incarna.

Cosa rispondiamo alla domanda del Signore? Rispondere โ€œSรฌ, o Signore!โ€, significa sbilanciarci e giocarci in una modalitร  di vita che non รจ secondo il nostro buon senso ma secondo Dio. Rispondere โ€œSรฌโ€, significa ammettere la nostra cecitร , chiedere da Lui luce, a Lui che รจ la Luce che viene nel mondo.

Ammettere la nostra cecitร  รจ premessa per potere seguire Gesรน: ciechi ma discepoli. Negare le nostre cecitร  significa negare ogni possibilitร  di sequela.

Discepoli che ascoltano, da ciechi, Gesรน che ci dice: โ€œAvvenga per voi secondo la vostra fedeโ€. Questo รจ quanto il Signore puรฒ dire di fronte al nostro desiderio e alla nostra disponibilitร . Manifestare questo desiderio significa uscire dagli insabbiamenti del nostro cuore, dalle sabbie che ci paralizzano la vita, da quelle sabbie che diventano fragilitร  per la costruzione della nostra casa, da quellโ€™atteggiamento che ci porta ad insabbiare la volontร  del Padre pensando in tal modo di risolvere i nostri problemi. Uscire dagli insabbiamenti per mettere i piedi sulla roccia della volontร  del Padre vista e creduta e vissuta.

Ci dice san Giovanni nel suo vangelo: โ€œChi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrร  la luce della vitaโ€ (8, 12).

รˆ lโ€™esperienza della illuminazione che inizia col desiderio di seguirlo, tenue luce che brilla nella notte, ma stiamone pur certi, brilla. Chi poi lo segue, magari da cieco che riconosce la trave che cโ€™รจ nel proprio occhio quando giudica il fratello, giunge alla luce piena. Sappiamo che la prima illuminazione รจ accorgerci di essere ciechi. Lโ€™ammettere in veritร  questo dato รจ premessa per ogni sequela e per ogni atto di fede che ci guarisce.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM

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