p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 28 Maggio 2021

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Il tempio รจ sempre stato un luogo di crisi e di contesa nella vita del popolo di Israele. Giร  Dio aveva detto a Davide di non costruirlo, perchรฉ le sue, erano mani di sangue. Cosรฌ a Salomone dice che il tempio non serve a nulla se poi le persone si allontanano da Lui: non vuole, Dio, rimanere ingabbiato in quattro mura perdendo il contatto con la vita e le persone.

Gli interventi dei profeti contro il tempio e lโ€™uso che se ne faceva sono sempre stati spietati. Il tempio, allora come oggi, rischia sempre di essere un centro di potere e non un luogo di preghiera e di fede. I profeti richiamano il popolo al vero culto che รจ la fedeltร  allโ€™alleanza con frutti di giustizia.

Il tempio รจ sempre stato un segno ambiguo. รˆ luogo troppo ristretto per un Dio che รจ interessato alla sua gente piรน che al proprio potere. Il tempio vissuto come era vissuto era piรน luogo pagano dove si potevano adorare gli dei dellโ€™Olimpo, che si divertivano a giocare con gli uomini, piรน che essere un luogo di fede e di incontro tra Dio e il suo popolo.

Il popolo, e i sacerdoti con lui, pensavano di potere oscurare la vista a Dio con i fumi e gli incensi cosรฌ che Lui non vedesse quanto accadeva e potessero fare ciรฒ che volevano impunemente: piรน illusi e pagani di cosรฌ!

Dice Dio grazie ai suoi profeti:

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*Isaia (2, 12): โ€œSmettetela di presentare offerte inutili, lโ€™incenso รจ un abominio per me. Quando stendete le mani, io allontano gli occhi da voi. Anche se moltiplicate le vostre preghiere, io non ascolto. Le vostre mani grondano sangue!โ€.

*Grazie a Malachia Dio dice che spalmerร  ben bene sulla faccia dei suoi fedeli gli escrementi delle vittime per spazzarli via, con queste, nei rifiuti.

Dio non sopporta la religiositร  esteriore delle labbra e del culto, la pratica religiosa cui non corrisponde una prassi di vita; le false sicurezze di persone pie che non si curano degli altri.

Dio vuole che si cessi di fare il male, che si impari il bene, che si ricerchi la giustizia secondo il suo cuore; che si soccorra lโ€™oppresso non che si tirino su muri contro di lui; che si renda giustizia a chi non puรฒ farla valere.

Gesรน ci dice che ciรฒ che Lui vuole รจ che โ€œAndiate e impariate che cosa significhi: misericordia io voglio e non sacrificioโ€.

Cosรฌ Giacomo nella sua lettera continua: โ€œUna religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre รจ questa: soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioniโ€ e non agire secondo i criteri opportunistici di questo mondo.

Dobbiamo sempre guardarci bene da ogni religione che serve da copertura ideologica a interessi, traffici, violenze, mercanteggi. Il solo culto in spirito e veritร  รจ gradito a Dio ed รจ quello che diventa vita vissuta nella misericordia. Dio non sa che farsene del culto esterno, vuole il culto in spirito e veritร , quello interiore.

Davanti a Dio non cโ€™รจ piรน nรฉ credente nรฉ non credente, non ci possono piรน essere discriminazioni etnico religiose. Anche i lontani hanno diritto, anzi avranno il primo posto, di accedere a questo tempio che non รจ piรน riservato ai soli devoti e pii.

Questo tempio รจ Gesรน Cristo che con la sua morte ha vinto ogni inimicizia e che รจ, a sua volta, ogni uomo che osserva la sua parola.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM