Si diceva un tempo che quando non si sapeva di cosa parlare o non si voleva parlare di cose importanti, si parlava del tempo. Cosa vogliamo evitare parlando del tempo, che cosa vogliamo raggiungere non parlando di ciรฒ che maggiormente ci sta a cuore?
Lโaltro argomento importante che occupa le nostre giornate per non parlare di cose serie, รจ il parlare dei difetti degli altri, dei loro sbagli. La misericordia รจ data a noi per gli altri, noi invece la usiamo per giustificare noi stessi e per condannare gli altri. Se non fosse cosa seria la condanna del prossimo, ci sarebbe materia per rendersi ridicoli quando giustifichiamo noi stessi e condanniamo gli altri. La verve adolescenziale che cโรจ in noi viene a galla con tutta la sua forza e mette in atto tranelli disumani con cui noi pensiamo di difenderci dal cosiddetto mondo malvagio.
Il giudizio di Dio รจ solo suo ed รจ solamente alla fine dei tempi, non possiamo continuare il gioco al massacro dove noi ci mettiamo al posto di Dio e dove noi giudichiamo oggi ciรฒ che รจ solo del domani. Il presente รจ il tempo della grazia, รจ il tempo della pazienza come virtรน che non รจ nata per sopportare ma per guardare avanti, per guardare il futuro. Il futuro รจ questo: che tutti siano salvi e che tutti giungiamo a conversione e a salvezza. Come? Il come รจ cosa di Dio ed รจ cosa secondaria rispetto alla sostanza che รจ la salvezza da Lui a noi donata e che noi dobbiamo accogliere.
Ma se noi abbiamo comprensione con tutti non si rischia il disimpegno? Se Dio perdona comunque, allora si puรฒ fare quello che si vuole, quello che ci pare e piace trascurando lโamore? Qui, non vi รจ dubbio, facciamo un passo indietro: da adolescenti diveniamo bambini capricciosi. Un ragionamento che รจ insensato e che di ragionamento ha ben poco.
Sarebbe come dire: โMia madre mi vuole bene e non si vendica. Allora posso impunemente maltrattarlaโ. Puรฒ avvenire questo? Sรฌ! Ma non venitemi a dire che questo sia bello, buono e giusto e che questo faccia parte dellโorizzonte della nostra speranza.
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In fondo questi versetti di vangelo ci dicono che lโaltra faccia della medaglia della libertร , a cui noi tanto guardiamo, รจ la responsabilitร , che noi cosรฌ poco ascoltiamo. Essere responsabili significa essere persone che non giudicano ma usano misericordia. La comunitร cristiana non รจ una setta di giusti e neppure una banda di malfattori. La comunitร cristiana รจ una comunitร di misericordia verso lโaltro.
Ascoltare la zizzania che cโรจ in noi e intorno a noi e contemplare la misericordia che viene a noi รจ la strada non per perdere giudizio ma per far sรฌ che il giudizio diventi creativo nel fare crescere la vita proprio laddove la vita รจ deficitaria. Vedere il deficit di vita per amare la vita e creare condizioni perchรฉ la vita possa fare un passo avanti, รจ misericordia che fa nascere vita e non la uccide col giudizio.
Non possiamo separare il male dal bene, la zizzania dal grano buono. Non possiamo neppure continuare a vedere Dio come separato dallโuomo. Lโuomo รจ distinto da Dio, non separato. Come il male รจ distinto dal bene, non separato. Come la zizzania รจ distinta dal grano buono, non separata. La vita di Dio e la nostra libertร sono distinti ma guai se le vivessimo come realtร separate: sarebbero due realtร zoppe. Lโuomo senza Dio come Dio senza lโuomo non stanno in piedi e non camminano. Lโazione di Dio rende possibile lโazione dellโuomo. Come lโazione dellโuomo porta a buon fine, a compimento, lโazione di Dio.
Noi siamo nella misura in cui rispondiamo liberamente allโazione di Dio in noi. Dio non si sostituisce a noi ma ci fa come Lui fino a potere dire che: siamo tutto nostro Padre, รจ tutto suo Padre.
Questa รจ la nostra salvezza: diventare ciรฒ che siamo.
AUTORE: p. Giovanni Nicoliย 
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