p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 27 Febbraio 2019

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Mi sovviene questa domanda: perchรฉ abbiamo cosรฌ bisogno di definire i confini della fede, abbiamo cosรฌ bisogno di dire chi รจ dentro e chi รจ fuori? Siamo cosรฌ deboli da dovere apparire forti utilizzando il nome di Gesรน Cristo?

Quante congregazioni religiose sono passate per questa via: noi siamo i migliori. Quanti bei moti missionari sono stati inficiati da questa convinzione: fuori dalla chiesa non cโ€™รจ salvezza, per cui โ€œcompelle entrareโ€, bene o male bisogna convincerli che devono entrare nella chiesa, se si vogliono salvare. Anche con la spada in mano, anche con la scomunica fra chiese sorelle come quella Ortodossa e quella Protestante.

Ma se io obbligo qualcuno a convertirsi con la spada in mano, manifesto un bisogno di potere non di amore. E se gli dico, come tanti indios dellโ€™America Latina si sono sentiti dire: se ti converti sarai salvo e andrai in Paradiso, non possiamo stupirci della risposta dello stesso indio: se in paradiso trovo te che mi obblighi con la spada in mano, preferisco andare allโ€™inferno dove sono sicuro di non trovarti di nuovo.

Quante volte nella chiesa abbiamo assistito a gruppi o a movimenti, oggi come ieri, che si credono gli unici fedeli! Quante volte in nome di Dio ci siamo fatti delle guerre che non hanno nulla a che vedere con la fede se non per il fatto che la fede viene utilizzata per giustificare la nostra sete di potere, giustificando in tal modo anche i peggiori eccidi?

Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro, ci dice Gesรน. La libertร  e la diversitร  non sono un problema, sono una ricchezza. Non sono le belle differenze il problema, ma essere semplicemente nel suo nome. Non รจ dove diciamo noi che ci sia Dio che Dio cโ€™รจ, ma dove รจ caritร  e amore, lรฌ cโ€™รจ Dio!

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Giovanni, come ognuno di noi, vive la tentazione del potere che spinge a volerci mettere al posto di Dio. Mi viene da dire: magari ci mettessimo veramente al suo posto, sul legno della croce dove ha dato la sua vita per amore nostro! Mettiamoci al suo posto andando dietro a Lui, non pretendendo che Lui venga dietro a noi.

Lui รจ interessato alla salvezza di tutti i suoi figli con modi e mezzi per noi impensabili. Quante volte abbiamo sentito il detto che Dio scrive diritto sulle righe storte, che cioรจ Lui si sporca le mani col nostro quotidiano, che Lui non si scandalizza se non riusciamo a vivere bene la nostra esistenza, non ci accusa per questo, ma ci ama in modo ancora piรน forte perchรฉ quando siamo cosรฌ non siamo degni di condanna: siamo ancora piรน bisognosi, per Lui!

Non mi interessa definire dove cโ€™รจ la Chiesa e cedere alla smania del contarci e del dire che quella parrocchia รจ bella perchรฉ tanti vanno in chiesa. Non mi interessa dovere affermare dove la chiesa non cโ€™รจ. Forse proprio quando manifesto e realizzo questo bisogno, รจ proprio il momento in cui io rischio di mettermi fuori dal Regno di Dio. Noi non possediamo Cristo, grazie a Dio: รจ Lui che ci ama!

La sapienza di Dio ci invita a riconoscere i doni del Padre in ognuno di noi. Ciรฒ che importa non รจ definire i confini, ciรฒ che importa รจ lโ€™apertura verso tutti in ogni direzione. Apertura non per portarli dentro il recinto ma per uscire dalla nostra grettezza e piccolezza. Vedere come Lui vede, udire come Lui ascolta, รจ una cosa di una bellezza inimmaginabile. In tal modo infatti scopriamo continuamente perle nascoste nel campo della nostra e altrui vita. Una scoperta bella che non chiede di accumulare chissร  quale ricchezza. Una bella scoperta che รจ invito a condividere la stessa bellezza. Cosa cโ€™รจ di piรน semplice e di piรน bello di un bimbo/a che ti chiede di ascoltare musica con te, danzando con lui/lei?

I doni che sono in ognuno di noi hanno una bella radice: la vita di Dio che ci รจ stata data fin dal concepimento. Questa รจ la radice dellโ€™albero della nostra vita e รจ dissetandoci lungo il fiume della Vita che noi alimentiamo la vita di questo albero. Non importa quello che facciamo, importa quello che siamo: amati dal Padre e amanti dei fratelli. Tutto il resto passa in secondo piano e prende senso da queste radici.

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore

Vangelo del giorno:

Mc 9, 38-40
Dal Vangelo secondoย Marco

In quel tempo, Giovanni disse a Gesรน: ยซMaestro, abbiamo visto uno che scacciava demรฒni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perchรฉ non ci seguivaยป.
Ma Gesรน disse: ยซNon glielo impedite, perchรฉ non c’รจ nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non รจ contro di noi รจ per noiยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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