HomeVangelo del Giornop. Giovanni Nicoli - Commento al Vangelo del 27 Aprile 2024

p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 27 Aprile 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 14, 7-14

La riflessione sul brano di oggi, mi riporta continuamente alla mente il valore dellโ€™unitร . Unitร  come ricerca dello stesso scopo, unitร  come passione per la stessa impresa, unitร  come strumento unico possibile per potere stare in piedi. Sono infatti i regni divisi in se stessi che non possono esistere ed hanno vita breve.

Questa unitร , nel brano di questโ€™oggi, รจ lโ€™unitร  della Trinitร  che coinvolge anche lโ€™uomo.

รˆ una unitร  della conoscenza amorevole! Dice Gesรน: se conoscete me conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto.

Gesรน sta davanti al Padre faccia a faccia e in questo suo stare faccia a faccia, si irradia della stessa luce che รจ del Padre e acquista le stesse sembianze del Padre, pur rimanendo una persona diversa. Questa conoscenza รจ una conoscenza di amore.

In questa conoscenza reciproca siamo chiamati ad entrare in ballo anche noi grazie allโ€™azione dello Spirito Santo. Lo Spirito che รจ ricerca, che รจ passione, che รจ strumento, che รจ conoscenza amorevole, che รจ luce, che รจ amore.

Lo stesso Spirito รจ colui che ci spinge ad entrare in questo ambito conoscitivo di cuore che ci permette di entrare sempre piรน in profonditร  in relazione al Padre e al Figlio.

In fondo chi vede Gesรน vede il Padre, perchรฉ lui รจ nel Padre, perchรฉ lui e il Padre sono una cosa sola. Un grande desiderio dellโ€™uomo e della donna: potere avere un figlio che รจ come loro, non clonato, ma originalmente simile a loro nella ricerca del bene e della vita.

Il Figlio che รจ nel Padre compie le opere del Padre. Opere che sono segni di salvezza. Segni che sono vita per il cieco dalla nascita; sono rinascita per la Samaritana incontrata al pozzo; sono linfa vitale per i tralci legati alla vite; sono risurrezione per Lazzaro che giaceva nel sepolcro.

Conoscere il volto del Padre grazie al Figlio; amare il Padre tramite lo Spirito; ricercare con passione il regno di Dio: ci spinge ad entrare nella stessa dinamica Trinitaria. Anche noi diventiamo come il Padre nel Figlio grazie allo Spirito, anche noi diventiamo Trinitร , anche noi siamo in compagnia della Trinitร .

Credere a questo significa potere compiere tutte le opere che Gesรน stesso ha compiuto e poterne compiere di piรน grandi. Il credere non รจ un atteggiamento vuoto e lontano. Credere significa partecipare della stessa impresa dellโ€™Altro, significa entrare nella stessa dinamica di amore; significa mettere tutte le proprie energie a servizio dello stesso amore.

Ed รจ proprio stando allโ€™interno dello stesso Regno, che potremo chiedere qualunque cosa e la riceveremo. Innanzitutto perchรฉ avremo fiducia in Colui al quale chiediamo. Secondariamente perchรฉ quello che chiederemo non sarร  qualcosa per noi, ma qualcosa per il Regno, qualcosa per la stessa impresa, qualcosa che scaturisce dallโ€™unitร  di intenti e di desideri.

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Per questo Cristo non potrร  non fare quello che chiediamo, perchรฉ quello che chiederemo sarร  conseguenza dellโ€™amore che circola fra noi e la Trinitร , sarร  conseguenza della ricerca che noi, comunitร  di uomini, continuamente portiamo avanti come desiderio di bene.

La conoscenza del Cristo e del Padre, una conoscenza appunto amorevole, ci spingerร  nella veritร  sulla via della vita, e vivendo nella veritร  la vita che ci viene donata e camminando sulla via che รจ Cristo, noi ricercheremo con tutto il cuore, con tutta lโ€™anima, con tutte le forze, con tutta la mente il Regno e solo il Regno.

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