Ho incontrato un uomo mangiato dal tumore, difficile da comprendere quando parla. Ho incontrato un uomo che non รจ sposato se non civilmente. Sua moglie รจ in coma da un anno. Ho incontrato un uomo che al solo parlare di lei piange. Ho incontrato un uomo che ama. Ho incontrato un uomo per nulla preoccupato dei soldi e di quanto vi gira intorno. Ho incontrato un uomo libero da tutto, che non si confronta con nessuno, che non giudica. Ho incontrato un uomo che ama e che piange per la sua amata. Sembrerebbe, agli occhi del mondo e della religione, un uomo da poco eppure ho sentito da lui uscire una carica di amore dignitosa e una dignitร nel piangere che va oltre ogni nostra immaginazione.
Ho incontrato un uomo che non presume di essere giusto, che non ha bisogno di confronti, che non sa che farsene del disprezzo del prossimo. Ho incontrato un uomo che non presume di essere giusto, un uomo che semplicemente ama e per il quale la sua vita, che vive con dignitร nonostante le disgrazie, ha senso semplicemente per un amore. Forse รจ lโultima cosa che ancora ci rimane di genuino: un amore semplice fra un uomo e una donna, segno di una Presenza che non accetta di farsi ingabbiare nei nostri schemi di giustizia e di presunzione. Ho incontrato un uomo come non ve ne sono piรน, un uomo come ve ne sono pochi.
ร la presunzione che ci avvelena le giornate. La presunzione di essere giusti e di essere nel giusto รจ la morte del nostro spirito. Pensieri, parole, opere: tutto sembra orientato a sostenere questa giustificazione, tutto sembra orientato alla presunzione di essere nel giusto io, e, naturalmente, nellโingiusto lโaltro.
Questa presunzione chiude relazioni. Questa presunzione diventa unโonda gigantesca che ci trascina, ci trascina lontani dalla vita. Questa presunzione che si sostiene con il disprezzo del prossimo avvelena la nostra fede, avvelena le nostre relazioni. Piรน sei rigido e moralista nel giudicare il prossimo e piรน hai possibilitร di salire in alto nella gerarchia ecclesiastica. In fondo la stupiditร del giudizio e del disprezzo dellโaltro non รจ una conditio sine qua non per diventare vescovi, perรฒ aiuta. Cosรฌ nei posti di potere, in ogni campo, troviamo arrivisti che cercano il potere. Il problema, forse, non sono proprio loro ma noi che ci facciamo da parte perchรฉ troppo umili e sani per giocarci in una realtร piรน grande di noi? Una realtร che diventa ogni giorno sempre piรน disumana.
Ho conosciuto un uomo! E mentre scrivo sono cosciente che รจ impossibile uscire da questa dinamica di presunzione di essere giusti, almeno per me, perchรฉ troppo piccolo รจ il mio amore. Mentre scrivo sento un grido dentro di me che รจ il grido di un uomo che ama e di un Dio il cui amore unico puรฒ superare la differenza che noi poniamo fra di noi. Non una differenza di diversitร quanto invece una differenza di chiusura, di abisso con e verso lโaltro.ย Nellโamore di Dio che trovo il rispetto per le differenze che non diventano motivo di giudizio e di annullamento dellโaltro.
Il fariseo, cioรจ io, vuole differenziarsi, per questo resta differenziato. Il pubblicano, cioรจ lโuomo che ama, non osa confrontarsi e per questo se ne torna a casa sua giustificato.
Quando mai capirรฒ che per quanto irreprensibile sia la mia condotta, e non lo รจ, sempre il mio amore รจ come โuna nube al mattinoโ: su di lei non possiamo fare affidamento. Ci sono cose belle nella nostra vita, ma quasi non sappiamo da dove vengono e chi ce le ha donate: ce le troviamo fra le mani e ce le giochiamo cosรฌ spontaneamente. Vi sono altri aspetti che, diversamente, non riusciamo a far quadrare perchรฉ ci manca qualcosa di amore e di capacitร di gestione della vita. Per quanto ci sforziamo quel gap fra noi e la perfezione rimane. Lโunica risposta che trovo รจ quella delle ferite che ci accompagnano sempre e che, uniche, possono diventare feritoie attraverso le quali lโamore di Dio entra e fa miracoli di accettazione e di guarigione. Queste ferite, trattate con amore e senza alcun bisogno di giudizio, sono la strada per la nostra salvezza.
โO Dio, abbi pietร di me peccatore. Io vi dico: questi, a differenza dellโaltro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร umiliato, chi invece si umilia sarร esaltatoโ.
Abbiamo il coraggio di affidarci allโunica misericordia affidabile che รจ quella di Dio, misericordia che guarisce, sicura come lโaurora. Sappiamo bene infatti che le opere possono essere vuote di amore, mentre lโamore sempre si incarna in gesti concreti.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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