โVeniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe. Venne fra la sua gente, ma i suoi non lโhanno accoltoโ, cosรฌ ci dice san Giovanni.
Il Cristo รจ la lampada che รจ stata portata nel mondo. La possiamo nascondere sotto il letto? Sรฌ! Ma รจ da stupidi. Dio lโha posta sul lucerniere della Croce, da dove domina con la sua luce tutta lโumanitร .
Cristo luce del mondo non lo possiamo nascondere. Per quanto noi ci diamo da fare per mettere sotto chiave, nel segreto, nella tomba la Luce che รจ stata posta sul lucerniere, quella luce risplende. Non cโรจ niente di segreto che possa rimanere tale. Tale segreto dalla tomba viene messo in luce nella Risurrezione. Grazie alla risurrezione ritorna sul lucerniere con una luce sfolgorante, dove โle sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle cosรฌ biancheโ.
Chi ha orecchi per intendere, intenda! Chi cioรจ accoglie con la fede questo dono della Luce che si manifesta nella Croce e nella Risurrezione e ascolta tutto quanto avviene: costui intende.
Il Signore ci invita ad ascoltare, a fare attenzione a quello che udiamo, a non ascoltarlo in modo distratto e superficiale. Per ascoltare in questo modo ci vuole tenacia e perseveranza. Gli spizzichini che noi spesso usiamo come metodo nellโavvicinarci a Dio e nellโavvicinare la nostra vita a Dio, servono poco.
- Pubblicitร -
Ci dice il vangelo: con la stessa misura con la quale misurate, sarete misurati anche voi. Risuona qui il brano di Luca:
โSiate misericordiosi, come รจ misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarร perdonato; date e vi sarร dato; una buona misura, pigiata, scossa e traboccante vi sarร versata nel grembo, perchรฉ con la misura con cui misurate, sarร misurato a voi in cambioโ.
Ecco perchรฉ a chi ha sarร dato: la luce va accolta per potere essere ricevuta. Chi ce lโha si predispone a riceverla di nuovo. Chi usa misericordia, dopo che il Signore ne ha usata a lui (non come il servo infedele della parabola del re che, perdonato da un grande debito, non sa perdonare un piccolo debito), si predispone a riceverne e a darne di nuovo. Chi si lascia illuminare, si prepara a dare luce e a lasciarsi illuminare di nuovo. Chi dร , apre le proprie mani ed รจ giร predisposto a riceverne ancora. Non รจ pieno di cose che tiene strette a sรฉ, puรฒ dunque darne a chiunque e, soprattutto, ha le mani libere per riceverne ancora.
Non si puรฒ versare del vino in grembo a chi non ha il recipiente per riceverlo, per questo: a chi ha sarร dato e a chi non ha sarร tolto anche quello che ha!
Sappiamo bene che non รจ una questione di tanto o di poco. Non รจ a questo che guarda Dio. ร invece una questione di tutto: tutto quello che il tuo cuore puรฒ; tutto quello che la tua pancia soffre; tutto quello che il tuo desiderio sente; tutto quanto la tua volontร ricerca; tutto quanto la tua mente comprende.
Poco o tanto non importa, lโimportante che sia il tuo, il nostro tutto sia nel limite come nella capacitร , sia nel bene come nel male.
Gesรน dunque รจ la Luce che brilla. Noi siamo chiamati a lasciarci illuminare. Noi siamo i beneficiari di questa illuminazione, di questa Luce che brilla e in quanto beneficiari siamo responsabili. Chiamati a diventare luce, non possiamo che illuminare. Chiamati ad immergerci nel fuoco, come un ferro, non possiamo che diventare fuoco rovente che brucia, illumina e scalda. Brucia, illumina e scalda nella misura in cui rimane vicino alla fonte.
Siamo tralci legati alla vite: chi rimane in Lui porta frutto, chi non rimane in Lui viene tagliato perchรฉ non puรฒ portare frutto.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
FONTE
SITO WEB
CANALE YOUTUBE
FACEBOOK
INSTAGRAM
