Gesรน Maestro, ci indica il nuovo maestro della storia. Quel maestro che noi continuiamo a intestardirci a non ascoltare, quel maestro che neppure vediamo, che non compare mai sui social. Il nuovo maestro รจ una povera che dร tutto, come farร Lui. Lei precede il Maestro, perchรฉ รจ cosรฌ. Le donne e le povere, le vedove coloro che non hanno piรน sostegno sociale, sono la nostra salvezza. Non sono le imitatrici dei maschi che contano, di guai ne facciamo giร abbastanza noi soli, la nostra qualitร e quantitร distruttiva basta e avanza al nostro mondo. Il Maestro farร come lei, maestra di vita fino alla fine. Non gli rimane che dare tutto quello che aveva per vivere. Ciรฒ che รจ essenziale, ci dice questa maestra di vita, che non potrebbe dare piรน vita perchรฉ povera e vedova, รจ dare tutto, questo dona vita anche se sei vedova. Da questa vedova, vangelo vivente e buona notizia incarnata, nostro natale dellโoggi, possiamo imparare ciรฒ che Gesรน ci vuole insegnare.
Ha spiegato in lungo e in largo ai suoi discepoli il segreto della sapienza del Padre incarnata nel Regno, ma non ci hanno, che dico, non ci abbiamo capito nulla. Cโรจ bisogno di una nuova incarnazione che non รจ piรน Gesรน bambino nella culla, รจ invece questa povera vedova che โnella sua miseria ha gettato tutto quello che aveva per vivereโ.
Ma questo non basta. Questa povera vedova diventa incarnazione di ciรฒ che Maria ha cantato dopo che lโangelo le aveva annunciato il dono della nascita di Gesรน. Lei รจ la sintesi tra la madre e il figlio, lei รจ lโincarnazione del sรฌ di Maria e dellโecco di Gesรน. Lei, con un gesto per noi insignificante, un gesto che noi non percepiamo neppure, un gesto che non sappiamo piรน vedere ma che continua ad abitare le nostre case e le nostre strade, Lei incarna il vangelo. Santa povera vedova, premessa di ciรฒ che da sempre รจ avvenuto nella chiesa. Noi uomini di chiesa abbiamo distrutto e manipolato la buona novella, lei santa della miseria e santa del dono totale di sรฉ, di tutto quello che ha per vivere, รจ lo spirito di vita della chiesa, che dico del Regno! Lei รจ la nostra salvezza. Grazie a lei Gesรน Risorto cammina in mezzo a noi. Senza di lei il nostro ricco mondo sarebbe talmente povero da non avere piรน nรฉ ossigeno nรฉ tantomeno azoto da respirare. Lei รจ il nostro Cristo in terra. Che cosa aspettiamo poi a dedicargli il giorno della celebrazione della sua santitร !?
Lei non lo vuole e noi ci vergogniamo. Lei non lo vuole perchรฉ sarebbe un tradimento della sua povertร e della gratuitร del dono. Lei ci invita, come il cieco di Gerico, a chiedere la vista che ci rimetta in pista e ci doni capacitร di vedere oltre il reale, di vedere la veritร della vita che รจ lei maestra di vita. Non cโรจ bisogno di dirlo, non cโรจ bisogno di pubblicitร , รจ veritร incarnata che testimonia il Risorto: dalla culla alla croce alla tomba vuota.
Questa donna รจ anche incarnazione di ciรฒ che รจ stata Maria. Oggi queste donne sono i veri santuari di Maria, senza bisogno nรฉ di soldi nรฉ di costruzioni, diventano vangelo vivente dellโEccomi di Maria, ce lo rendono presente senza fanfare o cagnare di ogni genere. Lei, in fondo, รจ lโincarnazione del Magnificat. Il canto di Maria lei lo incarna. Proviamo a rileggerlo con questi occhi e con questo spirito, forse la nostra vita potrร cambiare. Ascoltiamolo col cuore, piรน che leggerlo solamente:
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โLโanima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perchรฉ ha guardato lโumiltร della sua serva.
Dโora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me lโOnnipotente e Santo รจ il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato a mani vuote i ricchi.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempreโ.
Grazie Vedova Povera, non conosciamo il tuo nome, ma conosciamo il tuo cuore. Tu sei salita sugli altari del vangelo e tutti ti contemplano da secoli. Tu beata, tu umile, tu potenza della sapienza del Padre, tu Madre generante per noi, ci inviti a ritornare allโessenziale della vita. Noi affamati come Te, possiamo imparare a sfamarci grazie a Te, donando tutto quello che abbiamo per vivere perchรฉ diventi vita per questo mondo piรน portato a donare morte prendendosi le vite che a dare vita donando la propria vita.
Grazie Vedova Povera, che il Padre ti benedica perchรฉ tu continui ad essere benedizione per noi, poveri diavoli.
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21, 1-4
In quel tempo, Gesรน alzร ti gli occhi, vide i ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro del tempio.
Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine, e disse: ยซIn veritร vi dico: questa vedova, cosรฌ povera, ha gettato piรน di tutti. Tutti costoro, infatti, hanno gettato come offerta parte del loro superfluo. Ella invece, nella sua miseria, ha gettato tutto quello che aveva per vivereยป.
Parola del Signore
