p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 24 Settembre 2020

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Guardare ma non vedere! Ascoltare ma non udire! รˆ la condanna al nulla mortale, non chiamata al vuoto vitale. รˆ accoglienza nefasta del seme della Parola che non diventa vita. Non รจ ascoltato con tutto noi stessi, non รจ trattenuto e meditato, non รจ fatto con perseveranza.

Ciรฒ che fa la differenza, per Erode, cioรจ per noi, รจ dato da cosa cerchiamo col nostro udire e cercare di vedere. Curiositร ? Morbositร ? Invidia? Paura? Volontร  di potere?

Sia ben chiaro che solo chi ama puรฒ comprendere mentre ascolta e vedere mentre guarda. Diversamente i nostri sguardi sono sguardi annebbiati, da non vedenti. Gente che si perde dietro al dito che indica la luna, non vedendo la luna che dal dito รจ indicata.

Forse Erode oggi, e la sua ricerca di potere, lo potremmo vedere incarnato nei ladri che rubano in piena legalitร  lasciando lโ€™uomo mezzo morto sul ciglio della strada. รˆ in fondo la logica perversa dellโ€™affare che non guarda in faccia a nessuno, tanto meno ad un uomo. Forse ci siamo dentro anche noi in questo guardare un uomo vedendo solo un affare. รˆ la morte di ogni religione che diventa fallita e inutile. Infatti se una religione non รจ per lโ€™uomo non puรฒ dirsi religione, tantomeno fede.

Oppure ci ritroviamo in Erode noi persone di potere, dal piรน grande al piรน piccolo. Il potere politico dovrebbe curarsi della polis, della gente. Noi con i nostri politici che sono a nostra immagine e somiglianza, rischiamo di essere inutili e vani. Che quello a cui siamo interessati sono le cose e il potere su di esse, oltre che sulle persone, รจ vano tutto quello che facciamo perchรฉ vano รจ quello che siamo.

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Se la politica non si occupa dellโ€™uomo mezzo morto che รจ sul ciglio della strada a che serve? La nostra politica non fa piรน programmi, urla solo contro lโ€™uno e contro lโ€™altro evidenziando se stessi come i migliori. I nostri politici, nostra immagine e somiglianza, sono inutili. Loro vedono ma passano dallโ€™altra parte della strada e fanno finta di non vedere lโ€™uomo abbandonato a se stesso. Passano e vanno oltre, hanno altro da fare, devono rendere eterna una discussione inutile e inconcludente sulla legge elettorale. Anche loro, cioรจ noi, vogliono vedere Gesรน, anche loro non lo vedono perchรฉ รจ incarnato nellโ€™uomo mezzo morto sul ciglio della strada, per questo passano e vanno oltre, vani e cinici, gente che finisce nel vuoto e nel nulla.

Applicare le nostre preoccupazioni a Dio e a Gesรน sua Parola, ci rende incapaci di ascolto vero. Siamo impossibilitati ad accogliere e ricevere la vita vera di Dio fino a diventare come Lui. Non si puรฒ applicare la logica del potere alla vita: non se ne viene a capo e non ci si capisce nulla. Erode vede ma non capisce, ode ma non comprende. Pretende di domandare e di rispondere, decapitando ogni possibilitร  di novitร  e di veritร  nella sua esistenza. Non attendersi alcuna risposta รจ decapitare ogni domanda. Difendere il proprio potere รจ negarsi ogni risposta vera di vita.

Cosรฌ facendo e cosรฌ vivendo io, moderno Erode, mi rendo impossibile la conoscenza del Signore e mi rendo incapace di riconoscerlo, di incontrarlo. Pur ascoltandolo e vedendolo non ne riconosciamo il mistero quel che il Battista รจ, voce decapitata della Parola, decapitata dalla nostra sete di potere. Il richiamo alla conversione del Battista se non accolto, ci conduce su vie dove ciรฒ che รจ importante รจ che noi non siamo coinvolti nella vita della Parola seminata in noi. Siamo preoccupati dโ€™altro, non vogliamo che la nostra vita ne sia coinvolta. La nostra ricerca di Gesรน รจ, come per Erode, finalizzata ad ucciderlo sia che lo vogliamo sia che non lo vogliamo, sia che ne siamo coscienti sia che coscienti non lo siamo.

Noi discepoli con tutti gli uomini di potere potremo riconoscerlo solo allo spezzare il pane e sul legno della croce. Non piรน due luoghi di potere ma due anime del dono vitale che Dio fa ad ognuno di noi e che ognuno di noi รจ chiamato a fare per i propri fratelli, se non vuole soffocare la vita che Dio col seme seminato in noi ha voluto donarci oggi.

La Parola non puรฒ essere utilizzata per difendere noi stessi, le nostre idee, le nostre scelte: questa รจ morte per la Parola prima e per noi poi. Non puรฒ essere finalizzata neppure allโ€™accusa del prossimo, se non di Dio addirittura: questa รจ morte per noi.

Accogliamo lโ€™invito odierno a passare dallโ€™ascolto alla visione non uccidendo in noi nรฉ la Voce nรฉ la Parola seminata dalla Voce stessa. Di fronte alla Croce a noi scegliere se vivere come schernitori oppure come gente che contempla il dono di Dio per noi


AUTORE: p. Giovanni Nicoliย 
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