p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 24 Aprile 2022

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I discepoli sono riuniti: solo in comunitร  si scopre la vita. Senza gli altri non cโ€™รจ luce, รจ solo un individualismo cosรฌ spesso incensato e cosรฌ spesso traditore della vita. Potremmo dire che Gesรน si rivela in riunione.

Questa apparizione, questa presenza, avviene a porte chiuse. Ogni volta che abbiamo paura, potremmo evidenziare come le porte del nostro cuore sono chiuse. Porte che si chiudono anche al buono e al costruttivo. La fiducia รจ colei che apre le porte del nostro cuore. รˆ unโ€™alternativa che ci spinge a scegliere tra il vivere chiusi o aperti, a fidarci del mondo o a vivere dubbi e riserve.

โ€œA porte chiuseโ€ indica che รจ Lui a cercare noi, molto piรน di quanto noi cerchiamo Lui. Lui entra senza che qualcuno gli abbia aperto. Non รจ un fantasma: ha un corpo! Non รจ un defunto: รจ proprio vivo! รˆ una presenza davvero, reale.

Essere dentro la vita, e non fuori, ci fa cogliere come la realtร  la si coglie dentro una forma: Cristo non รจ senza Gesรน.

Gesรน entrรฒ in mezzo a loro e augurรฒ loro la pace. Questo relativizza le nostre paure e le nostre preoccupazioni.

Lui รจ augurio di pace. In fondo รจ il saluto di Gesรน che leva la paura: Pace a voi!

La paura รจ la resistenza del cuore! Il dubbio รจ la resistenza della testa! Due barriere da aggirare. Barriere da demolire grazie al toccare e guardare (ciรฒ che fa Tommaso con Gesรน), dal purificare il tatto e lo sguardo! I discepoli di Gesรน, cioรจ noi, sono stupiti, per questo Gesรน dice loro: โ€œguardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io hoโ€.

Gesรน mostra mani e costato! Cosรฌ facendo รจ come se dicesse: questo รจ il sentiero che conduce alla pace. Se vuoi sfuggire al cancro del sospetto e del dubbio metti le mani nelle ferite degli uomini e affonda nelle sofferenze altrui! Nessuno cammino vero ti allontana dal mondo: ti insegna a guardarlo con occhi nuovi affondandoci le mani! Tommaso chiede di vedere perchรฉ non sa che sta vedendo. Chiede di mettere le mani nel costato perchรฉ non sa di essere giร  lรฌ dentro. Ignora, ignoriamo, che il mondo รจ il costato aperto del suo Signore. Il nostro problema รจ dato dal fatto che pur vedendo piaghe nel mondo, noi siamo increduli. Noi non affondiamo le nostre dita, ne restiamo fuori come se si trattasse di uno spettacolo, non una realtร .

Solo allora la paura e i dubbi possono essere sostituiti dalla gioia e dalla meraviglia: Mio Signore e mio Dio! Possiamo comprendere che si tratta di Lui. Tommaso che comprende questo esclama che il dolore, nessun dolore, ha o avrร  mai lโ€™ultima parola. Tommaso ha capito tutto: la piaga in cui vive il mondo e la possibilitร  di sanarla. Questa comprensione sembra essere la fonte del risanamento.

Beati quelli che hanno visto e hanno creduto, dice Gesรน prima di dire a Tommaso: โ€œcredi perchรฉ mi hai visto?โ€.

Incredulo รจ chi si chiude nel proprio microcosmo. Credente รจ chi รจ aperto a ciรฒ che รจ piรน grande di lui, in ciรฒ che non si puรฒ nรฉ comprendere nรฉ spiegare. I dubbi si dissolvono di fronte alla realtร  della passione per la realtร . In fondo meditazione silenziosa รจ vita dentro le proprie ferite.

Chi dร  la pace ha delle piaghe: non cโ€™รจ pace senza piaghe! La pace non รจ uno stato idilliaco, estraneo alla sofferenza. รˆ vita di chi ha attraversato e superato la sofferenza. โ€œMio Signore e mio Dio!โ€, esclama Tommaso con la propria mano nel costato di Gesรน. La resistenza di Tommaso viene vinta grazie a lui, un uomo di fede.

La fede non รจ una intuizione, non รจ una speranza fumosa, non รจ un desiderio indefinito, รจ invece una via di conoscenza diversa da tutte le altre. Credere, in questa dinamica vitale, รจ il modo migliore di sapere: il piรน umano, che dร  piรน spazio allโ€™essere. La fede non รจ unโ€™operazione personale finalizzata a volere eliminare gli altri puntando il dito contro per credere che noi abbiamo ragione!

Signore, sei innamorato della storia! Sei innamorato di noi costruendo con ciascuno una storia di amore!

Quando in noi si apre una piaga, il mondo intero si concentra nella nostra piaga mentre il resto cessa di esistere. La piaga entra nel tuo dolore e ti invita a guardare una volta in piรน ciรฒ che sei.

I sentimenti del cuore umano dinnanzi alla piaga possono essere indignazione oppure fuga ricercando una soluzione oppure abbattimento.

Lโ€™indignazione รจ sorpresa. La piaga sembra intollerabile. Non sono buoni i consigli, sono inutili. Il male non ha diritto di cittadinanza: quando arriva risveglia rabbia e protesta per la propria impotenza. Noi possiamo lottare contro la piaga o possiamo decidere di ignorarla pensando che sia destinata a scomparire. Ma vi sono ferite che non si lasciano risolvere. Il ferito si sente abbattuto.

A questo punto possiamo cominciare il cammino spirituale della piaga. Con uno sguardo contemplativo (o contempla-attivo) che ci permetta di lasciare che le cose siano. Con la continua scoperta della piaga del mondo: il dolore รจ universale! Con la compassione che ci porta a consegnare la sofferenza. Tutto questo รจ fase emozionale della โ€œpiagaโ€!

Uno sguardo che contempla รจ chiamata allโ€™interioritร , รจ invito a guardare la piaga senza reagire, senza assecondare le emozioni di collera, confusione o tristezza. Contemplare รจ semplicemente guardare imprimendo benevolenza e tenerezza, lavorando contro il rifiuto che viene naturale.

Chi guarda la propria piaga con amore scopre che non รจ roba solo sua, che รจ piaga del mondo. Uno sguardo di amore chiede unitarietร . La vera solidarietร  di fronte alla sofferenza altrui รจ impossibile se non siamo penetrati a fondo nella nostra.

La natura del male รจ lโ€™isolamento. Il dolore del mondo suscita compassione in chi lo sa vedere realmente. La compassione non รจ un movimento di condiscendenza verso chi soffre ma assunzione del suo dolore offrendo semplicemente il proprio. La piaga รจ rivelante della sua radice piรน profonda: ci porta a scoprire che in mezzo alla tribolazione cโ€™รจ un nucleo di gioia.


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