Gesรน entra in casa, probabilmente la casa di Pietro dove aveva giร guarito la stessa suocera di Pietro. La casa per noi รจ il luogo della nostra vita. La rendiamo bella, la vogliamo grande ed accogliente. La casa siamo noi. Esprime la nostra personalitร , i nostri gusti, la nostra capacitร di ordine e di pulizia.
Vi sono case dove cโรจ posto per lโospite, case dove รจ impossibile entrare. Vi sono case blindate e case aperte. Vi sono case che ti mettono sulle spine appena entri: metti le patine sotto i piedi, togliti le scarpe. Vi sono case con angoli molto belli ma dove nessuno puรฒ entrare: te lo fanno vedere e poi portano lโospite in cucina. Vi รจ molta gente senza casa a causa di eventi naturali. Vi รจ molta gente che ha per casa il creato e che vive la capanna solo come luogo di rifugio per la notte.
Gesรน entra in una casa dove si trova a casa sua, dove conosce chi lรฌ incontra. Entra in questa casa con i discepoli, che ha appena chiamato a sรฉ, per stare con loro, in intimitร . Chi sta in casa con lui comprende ed ascolta la spiegazione delle parabole, chi sta fuori ascolta ma non comprende!
Subito si raduna molta folla al punto che non potevano piรน prendere cibo.ย La folla impedisce lโaccesso al cibo, รจ troppo grande ed impegnativo. Il cibo รจ โfare la volontร del Padre, perchรฉ non di solo pane vive lโuomoโ. Questo cibo รจ quello che Gesรน dona alle folle nel deserto: insegna loro e dร loro da mangiare.
La folla di pensieri e di preoccupazioni e di occupazioni, spesso non ci permette di accedere al cibo della Parola. Rimaniamo nel deserto della vita affamati e senza sostentamento. Capire che il cibo รจ il Pane della Parola di Dio e cercare di mangiarlo sempre e comunque, รจ dono di grazia. ร ricerca di senso di cui tanto abbiamo necessitร .
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Mangiare questo cibo ci rende veri parenti di Gesรน: โChi compie la volontร di Dio, costui รจ mio fratello, sorella e madreโ. Chi fa questo verrร saziato da Gesรน Parola viva che istruisce le folle, che รจ Pane di vita che si dona a noi perchรฉ chi mangia di questo Pane avrร la vita eterna, cioรจ la vita del Padre. ร cosa buona perchรฉ bella!
I suoi, a sentire tutto quanto stava accadendo e che gli erodiani e i farisei volevano ucciderlo (probabilmente qualcuno aveva fatto loro una soffiata), escono per andare a prenderlo adducendo lโincapacitร di intendere e di volere: รจ fuori di sรฉ, dicevano. ร vero, questo, perchรฉ Gesรน รจ fuori da ogni schema. Non va dietro al buon senso. Si รจ attirato le ire dei potenti di allora. Si รจ giร beccato una condanna a morte in contumacia. Eppure continua. Non capisce che se continua cosรฌ farร un tale casino che andrร per forza a finire male. E noi che siamo dei suoi, della sua famiglia, del suo clan, ne subiremo tutte le conseguenze. Rischiamo grosso anche noi che siamo dei suoi: non possiamo lasciare che rovini se stesso e noi.
Noi siamo i suoi. I suoi รจ la sua chiesa. Un Gesรน esagerato รจ quello che incontriamo anche noi quando ci lasciamo avvicinare da Lui. Risulta ai nostri occhi un poโ fanatico, fuori dal mondo. Possiamo chiederci: se noi seguissimo veramente quello che Lui dice, dove andrebbe a finire la Chiesa? Probabilmente crocifissa.
La nostra paura di perderci parla e ci spinge a compiere scelte di buon senso che di per sรฉ non andrebbero contro il vangelo, ma che concretamente lo uccidono. Lo uccidono perchรฉ nascono dalla paura di rimanere col sedere per terra. Lo uccidono perchรฉ non ci permette, questo buon senso, di fidarci veramente di Lui. Lo uccidono perchรฉ etichettano Gesรน come sognatore che vive fuori dal mondo. La Chiesa, cioรจ noi, ha paura di Gesรน e non lo vuole troppo tra i piedi; vuole essere libera di trescare a modo suo parlando molto bene ma razzolando molto male.
La Chiesa รจ di tutti, i laici dovrebbero partecipare di piรน alla stessa. Appena i laici si muovono si comincia a dire perรฒ che sono i preti che comandano, che i laici possono dare solo dei consigli, che dovrebbero stare al loro posto buonini, buonini, che non sono formati, che non capiscono come in realtร funzionano le cose, che il parroco sono io. Pensiamo solo allโidiozia del fatto che per il Diritto Canonico il legale rappresentante di una parrocchia รจ il parroco, con tutti i bravi laici che se ne intendono di materia ma che non amministrano perchรฉ, per noi, sono cristiani di seconda categoria.
Questo buon senso pieno di paura e di volontร di salvare la propria vita, uccide lo spirito del Vangelo, รจ una bestemmia contro il Salvatore ed รจ un andare a prenderlo adducendo come scusa che รจ fuori di sรฉ.
Al giorno dโoggi non cโรจ nessuno, almeno in occidente, interessato a uccidere la Chiesa. ร la Chiesa che si suicida col suo buon senso e il suo voler tenere il sedere nel burro di tutto ciรฒ che lโoccidente e i suoi governanti gli offrono per tenerla buonina. Bastano un poโ di miliardi dellโ8 x mille, e tutto si sistema.
Noi possiamo fare molto. Non diciamo come al solito che non possiamo fare nulla, non รจ vero. Per lo meno possiamo non partecipare alla banda di coloro che, per buon senso, vogliono liberarsi di Gesรน perchรฉ scomodo e pericoloso, perchรฉ ci fa perdere i diritti civili.
Vi invito a leggere Il grande inquisitore di Dostoevskij, รจ il capitolo quinto del libro de โI fratelli Karamazovโ, dove il Grande Inquisitore di Siviglia dร disposizione perchรฉ il Cristo redivivo venga sbattuto in carcere, immediatamente. In carcere va a trovarlo, piรน tardi. Ha inizio il confronto. Il dialogo. Che รจ perรฒ un monologo. Parla solo il Grande Inquisitore che dice a Gesรน di Nazareth: Perchรฉ sei tornato in terra? Non ti basta quello che hai giร combinato in vita? Hai messo in testa agli uomini delle idee false, degli ideali troppo alti! Gesรน non gli risponde, solo lo bacia sulla bocca, secondo la tradizione russa.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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