โMa voi, chi dite che io sia?โ.
Lui, Io-Sono, chiede con umiltร ai discepoli: Chi sono io? Io che so chi sono, chiedo ai discepoli di entrare in gioco con la mia identitร perchรฉ anche la mia identitร possa scaturire nella veritร .
Non รจ in crisi lโidentitร di Gesรน, รจ in gioco la nostra identitร . Lโessere riconosciuto di Gesรน, come di ogni amore umano, รจ il desiderio fondamentale che alimenta lโamore e che trova la sua identitร nellโamore. La nostra identitร รจ questione di fede che si incarna nella nostra naturezza. Gesรน si รจ incarnato perchรฉ questa รจ la via in cui poterci giocare in veritร . Essere gente di fede significa essere gente vera nella propria identitร , vale a dire vera nella propria natura.
La risposta a questa domanda โ chi sono io?-, che sia una domanda di Gesรน come per ogni risposta umana, costituisce e costruisce ognuno di noi. La risposta che noi diamo -scegliamo poi noi la modalitร di dare risposta- costituisce la nostra vita, la nostra esistenza, chi noi siamo. ร lโincarnazione delle fede che ben si presenta come la nostra naturalitร , ciรฒ che noi siamo in veritร .
Questo รจ il cristianesimo, questa รจ la vera umanitร : il mio rapporto con Gesรน e con lโaltro รจ essere! Non รจ una morale o una ideologia o una teoria o una filosofia o una rilettura. La nostra identitร รจ il mio Signore, Lui รจ mia vita, che mi porta ad amare come Lui mi ama.
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Non si tratta di compiere bene delle chiacchiere. Non si tratta neppure di dare una risposta giusta. La mia risposta non deve essere come quella dellโaltro. Ciรฒ che vale non รจ ciรฒ che รจ normale e compreso, non รจ nรฉ la carne nรฉ il sangue, รจ ciรฒ che il Padre dona del Figlio al figlio.
La conoscenza anche del Messia come di qualunque fratello, รจ cosa che puรฒ essere fatta solo a chi lo/mi ama. Il dialogo tra Gesรน e i discepoli non puรฒ che essere di amore, altrimenti รจ semplice chiacchiera e teoria ben organizzata.
Accogliere questa rivelazione umana รจ divenire beati e ascoltare la voce dello Spirito che grida nel mondo: beato te, Simone, perchรจ il Padre mio ti ha rivelato! ร una rivelazione da accogliere e da tacere, semplicemente da amare non da pubblicizzare: โAllora ordinรฒ ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristoโ. ร essere ciรฒ che siamo, non dimostrare di essere qualcuno.
Il centro di tutto ciรฒ รจ la fede e la caritร che, male usati โ vissuti cioรจ per pubblicitร e per essere validi -, diventano motivo di scandalo, di divisione e di odio. Anche Gesรน, spesso, Lui vero uomo e vero Dio, รจ stato occasione di eresie e di divisione dalla vita e dalla fede.
Gesรน di fronte ai nostri lieviti che sanno piรน di farisei e di sadducei, dice che siamo gente di poca fede piรน attenta a dire che non abbiamo pani. Dimentichi del dono dei pani diveniamo piรน attivati dal lievito dei farisei e dei sadducei. Gesรน non ha detto di guardarsi โdal lievito dei pani ma dallโinsegnamento dei farisei e dei sadduceiโ (Mt 16, 12).
Guardatevi dal lievito dei farisei e dei sadducei: non accorgersi di questo nostro lievito ci porta a lamentarci di non avere pane. Questa รจ cosa falsa, finalizzata a dire che non cโรจ pane quando in realtร ci possiamo accorgere di avere poca fede.
Noi siamo preoccupati di dire che il pane non cโรจ, che non รจ sufficiente, convinti che il non possedere รจ la via di non vita, mentre in realtร la dinamica del bisogno di possedere รจ la negazione della chiamata ad essere nella gioia. Pensiamo in tal modo di evidenziare chi siamo, mentre in realtร , al di lร delle apparenze, noi diveniamo sempre piรน ciรฒ che non siamo.
Noi siamo pane perchรฉ umani e proprio perchรฉ umani nellโessere pane dato e condiviso noi siamo gente di fede. Gente che crede nel Padre che si incarna nel Figlio e che ama grazie allo Spirito. Gente chiamata ad essere vera cioรจ figlia dello stesso Padre amante. Gente che comprende la bellezza del pane donato e condiviso, quando questo pane siamo noi cioรจ Cristo.
Non ci interessa essere osservanti della legge per bene apparire; non ci interessa essere ricchi proprietari causanti fame nei fratelli; non ci interessa essere possessori di Dio; non ci interessa essere distruttori del Vangelo grazie alle nostre belle apparenze. Non ci interessa essere meritevoli quanto invece gioiosi perchรฉ il tutto รจ dono del Padre.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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