Il beata colei che ha creduto nellโadempimento della Parola del Signore fa sbocciare sulle labbra di Maria, e nel suo cuore, un canto di festa, di gioia e di ringraziamento. Il Signore, con il suo intervento, รจ la fonte della gioia del fedele, che esulta in Dio.
Nel 1 Sam 2, 1-2 Anna canta: โIl mio cuore esulta nel Signore, la mia fronte si innalza grazie al mio Dioโ. A lei che esulta per un figlio insperato, risponde Maria per un figlio non cercato ma donato. Il canto esprime la gioia che invade lโuomo nella totalitร della sua persona. Ed รจ un canto questo che coinvolge tutto il mondo.
Il canto รจ una poesia che sgorga dal cuore e che mette insieme parole e musica, razionalitร e sentimento. Il canto comunica sempre una passione come desiderio di vita, come ringraziamento, come sentimento, come tristezza, come gioia.
Il canto raccoglie momenti di vita riconosciuta e li esprime poeticamente come dono allโaltro. Ognuno di noi dovrebbe essere un cantore e un compositore di canti guardando la sua vita e le grandi cose che il Signore ha compiuto in lui.
La Luce che viene come sole che sorge dallโalto sta venendo ad illuminare i cuori di coloro che vivono nelle tenebre e nellโombra di morte, dirigendo i nostri passi sulla via della pace.
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Maria, illuminata da Colui che viene, rivede le grandi cose che Dio ha compiuto nella sua vita, รจ beata ed esprime questa beatitudine nel canto del Magnificat.
Riconosce lโannuncio dellโangelo, il suo avere ascoltato e accolto la Parola che lโha riempita di Spirito Santo facendola incinta. Riconosce il suo turbamento, il suo timore, il suo Sรฌ/Eccomi, il suo muoversi per portare la testimonianza dellโamore di Dio ad Elisabetta nella caritร , il suo essere riconosciuta beata.
Maria volge uno sguardo sul suo vivere e riconosce una presenza: quella di Dio. Riconoscendo tale presenza e le grandi cose che tale presenza ha compiuto in lei, esclama a gran voce nel canto i segni della presenza amorevole di Dio. Un canto che coinvolge tutta la sua vita e la vita di ogni uomo. Un canto che non rimane personale ma, coinvolgendo tutti, diventa una eco delle cose che Dio ha fatto lungo la storia della salvezza.
Vedere e riconoscere le cose belle che Dio fa e ha fatto nella nostra vita non รจ una cosa personale ed egoistica, ma รจ atteggiamento che apre allโaltro: il canto serve a migliorare la vita e a comunicare allโaltro; il canto riconoscente apre allโaltro e rilancia verso lโaltro la speranza, la speranza di vita.
Diventa un canto dellโaurora per noi e per lโaltro perchรฉ evidenzia che Dio รจ il Signore della storia che dispiegherร ancora una volta la potenza del suo braccio operando cose impossibili allโuomo.
I poveri sono sempre stati poveri e sempre rimarranno tali, i poveri diventano sempre piรน poveri e i ricchi sempre piรน ricchi, ma non sarร sempre cosรฌ perchรฉ Dio rovescerร i potenti dai troni, innalzerร gli umili (gli unici che comprendono il suo messaggio), ricolmerร di beni gli affamati, rimanderร i ricchi a mani vuote, ancora una volta soccorrerร Israele suo servo, soccorrerร ognuno di noi, per sempre.
โIl giusto gioirร nel Signore e riporrร in lui la sua speranzaโ, dice il salmo (63, 11): la speranza รจ posta non nel mondo ma nel Signore.
Per questo, ci dice s. Agostino, โCantiamo qui lโalleluja, mentre siamo ancora privi di sicurezza, per poterlo cantare un giorno lassรน, ormai sicuri. Perchรฉ qui siamo nellโansia e nellโincertezza (โฆ). Anche quaggiรน tra i pericoli e le tentazioni, si canti dagli altri e da noi lโalleluja. Dio infatti รจ fedele; e non permetterร che siate tentati oltre le vostre forze. Lโuomo รจ ancora colpevole, ma Dio รจ fedele (โฆ).
Qui cantiamo da morituri, lassรน da immortali. Qui nella speranza, lassรน nella realtร .ย Qui da esuli e pellegrini, lassรน nella patria. Cantiamo pure ora, non tanto per goderci il riposo, quanto per sollevarci dalla fatica. Cantiamo da viandanti. Canta, ma cammina. Canta per alleviare le asprezze della marcia, ma cantando non indulgere alla pigrizia. Canta e cammina. Che significa camminare? Andare avanti nel bene, progredire nella santitร .
Vi sono infatti, secondo lโapostolo, alcuni che progrediscono sรฌ, ma nel male. Se progredisci รจ segno che cammini, ma devi camminare nel bene, devi avanzare nella retta fede, devi progredire nella santitร . Canta e cammina. (S. Agostino discorso 256).
Lโazione di Dio culmina nel canto dellโuomo. Perchรฉ canta chi ama e lโamore riposa solo quando รจ amato. Il termine di tutta la storia sarร un canto di gioia senza fine.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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