p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 21 Maggio 2020

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Gesรน รจ il seme che caduto in terra muore e, morendo, germoglia e porta frutto. Quando noi teniamo in mano un seme noi possiamo vedere semplicemente un seme o, guardando un poโ€™ oltre, possiamo vedere le possibilitร  che sono insite in questo seme, la sua possibilitร  di sviluppo, di germogliare, di portare frutto.

Per poter portare frutto, per poter sperimentare questa trasformazione, il seme deve andare sotto terra, deve morire per potere poi germogliare. Noi lo possiamo vedere e contemplare per un poโ€™ questo seme, possiamo cogliere le sue potenzialitร , ma dobbiamo poi avere il coraggio di lasciarlo andare, di lasciarlo cadere nella terra. Dopo averlo visto per un poโ€™, siamo chiamati a non vederlo per un poโ€™, per poterlo poi rivedere in modo nuovo, rinato in quanto seme diventato frutto.

Questo seme Gesรน che i discepoli hanno visto, lo vedranno fra un poโ€™ per un poโ€™, nella passione e nella croce che รจ la via della partenza per lasciare che venga lo Spirito Consolatore a fargli comprendere con la vita, non in teoria, il senso di quanto detto e fatto da Lui. Gli stessi discepoli non lo vedranno, il Seme Gesรน per un poโ€™, perchรฉ entrato nel sepolcro della terra. Per questo poโ€™ i discepoli si rattristeranno mentre il mondo si rallegrerร  perchรฉ convinto di esserselo tolto dai piedi. Il male gode di questa morte convinto di averla vinta. Ma la realtร  รจ che il pungiglione della morte รจ stato spezzato da Colui che si รจ rifiutato di rispondere al male col male.

Ma tutto questo non sarร  per sempre, sarร  per poco. La tristezza che รจ gioia per il mondo scaturita dalla sua partenza, dal non vederlo piรน, sarร  cosa da poco. Quella stessa tristezza si cambierร  in gioia perchรฉ il Signore ritornerร  a farsi vedere in noi, incarnandosi di nuovo in noi, grazie al dono dello Spirito di Amore che ci cambia la vita facendoci comprendere quanto non avevamo compreso pur avendolo sentito. รˆ il Signore Gesรน che nello Spirito si mette a camminare accanto a noi, discepoli di Emmaus rattristati per tutto quanto era avvenuto. Cammina accanto a noi e la nostra incapacitร  di riconoscerlo, data dalla nostra delusione piena di tristezza, si tramuterร  in gioia allo spezzare del Pane. Il cuore ritorna a battere, la tristezza lascia i nostri volti, cominciamo a ricordare e a comprendere quanto avvenuto e la tristezza per la partenza, perchรฉ per un poco non lo abbiamo piรน visto, si tramuterร  in gioia perchรจ lo Spirito di amore donato a noi, dopo la sua necessaria partenza, ha cominciato a farci sobbalzare di gioia e di vita.

Questo รจ il passaggio Pasquale che รจ parte della nostra vita e che noi siamo chiamati a vivere e a cogliere come passaggio: dalla tristezza alla gioia, dal partire e lasciare per potere tornare in modo nuovo rinascendo dallโ€™alto.

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La sapienza del Padre incarnata in Gesรน e fatta vibrare in noi dallo Spirito, ci mostra come le doglie del parto sono cosa naturale, sono cosa anche dolorosa, ma sono anche e soprattutto via per dare vita donando la vita.

La passione che i discepoli vedranno stampata nella carne di Gesรน, non รจ un bel vedere. Cโ€™รจ un tempo in cui i discepoli non vedono piรน Gesรน perchรฉ chiuso nel sepolcro. Sono tempi non infiniti, sono tempi che se giocati nel dono dicono seme che germoglia dando vita fino a diventare spiga.

Il tempo del dolore e della fatica sembra non passare mai. Tutto sembra crollarci addosso. Non si vedono possibilitร  di speranza. Tutto dice fallimento. Questo avviene perchรฉ Dio ama talmente lโ€™uomo da farsi morte per aprire le porte della vita. Vederlo in croce e non comprenderlo รจ il momento piรน alto del dono e di amore. Mi dono tutto per te e tu non lo comprendi. Mentre mi sto donando tutto per te so che tu non lo capisci, so che te ne andrai, so che fuggirai, so che il tuo volto si dipingerร  di tristezza, so che il tuo cuore si chiuderร  nel lutto del fallimento. Questo ora non lo puoi capire, lo capirai. Ma sappi che questa comprensione non sarร  da qui allโ€™eternitร . Comprenderai appena ti aprirai alla speranza, al vedere oltre, allo sperimentare il sepolcro vuoto, a lasciarti inondare dallo Spirito.

Mentre i discepoli se ne stavano chiusi nel cenacolo per paura dei Giudei lo Spirito Santo soffiato dal Risorto riempรฌ i loro cuori e loro, rinati e pieni di gioia e di speranza, uscirono a comunicare la gioia della Buona Notizia. Il tempo del fallimento sembra tempo infinito ed eterno, ma cosรฌ non รจ.ย ย 

Cogliere che Gesรน sulla croce si dร  tutto perchรฉ nel sepolcro si possa dare a tutti, รจ dono grande che tutti possiamo ricevere e accogliere. Scoprire la bellezza, anche se ha un volto triste, del tempo del silenzio, cogliere questa presenza assenza che non รจ cosa infinita, viverla come luogo di speranza, luogo dove il seme vive sotto terra morendo, coglierne il significato come dono e premessa perchรฉ possa venire il tempo del germogliare, รจ dono che ci rende capaci di quella contemplazione che apre le porte del nostro cuore alla sapienza del Padre incarnata in noi.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli 
FONTE: Scuola Apostolica
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