Entrare nel sabato significa accogliere il dono della vita stessa di Dio. Per accogliere questo dono vitale non dobbiamo fare nulla, non dobbiamo nulla a Dio, non dobbiamo fare dei regali a lui, non dobbiamo fare sacrifici per essere degni della sua Vita. Camminare in silenzio nella vita accoglienti del dono di Dio รจ una delle cose piรน belle che possiamo fare. Accogliere il dono significa accogliere di essere figli, accogliere dunque il Padre, e accogliere lโessenza della vita.
Noi viviamo in una civiltร dove il dono non รจ conosciuto, non sappiamo piรน vederlo dove realmente cโรจ. Siamo attenti ai surrogati del dono e per nulla al dono. Abbiamo fatto diventare lโambito del dono lโambito dellโinsignificanza. Abbiamo perso la dinamica del dono e ci siamo abbandonati alla dinamica dei regali che non hanno lo spirito del dono che รจ gratuitร .
Abbiamo confuso i regali coi doni, abbiamo ridotto il dono a regalo, ciรฒ che รจ spirito di dono lo abbiamo cosificato e svuotato di quella gratuitร che viene dal cuore e non dalla preziositร del regalo. Abbiamo fatto diventare il dono un business per cui รจ piรน importante regalare cose ai nostri figli piuttosto che donare noi stessi e il nostro tempo a loro. Il dono รจ la vera rivoluzione della nostra epoca, se avessimo il coraggio di ritornarvi. Come il dono di passare in un campo di grano e raccogliere spighe per mangiare perchรฉ il tutto รจ fatto per lโuomo e non lโuomo per il tutto.
Per farci consumare ci siamo ridotti a fare regali in ogni momento, cose vuote che lasciano il tempo che trovano e che negano al nostro cuore la bellezza del dono gratuito.
Il regalo crea un debito e questo debito รจ il ponte relazionale che ci resta. Regali ci fanno debitori del donatore cosa che continuamente noi evidenziamo: con tutto quello che ho fatto e che ti ho dato รจ cosรฌ che mi ringrazi? Ci troviamo molte volte a recriminare. I regali spesso sono cose dei potenti che riempiono la vita dei poveri per gestire la vita dei poveri. I doni aziendali cosa sono? Gli sconti a cosa servono? Le svendite che finalitร hanno? Le donazioni di imprese per curare bimbi vittime di guerre finanziate dai fabbricanti delle mine anti-uomo, che volto hanno? I regali del boss che fa alle famiglie bisognose dicendo loro: accettalo, verrร un giorno quando ti dirรฒ come sdebitarti!
- Pubblicitร -
Abbiamo ridotto Dio ad un idolo, lโidolo del regalo negando il Dio del dono, quel Dio che dona la sua vita per noi, quel Dio che ha creato il sabato per lโuomo e non per dare dei doveri il sabato, o la domenica dove bisogna andare a messa. Il dono รจ fatto per lโuomo, un dono รจ silenzioso, non ama la pubblicitร , non vuole riscontri sui giornali che ti esaltano oggi e ti denigrano domani perchรฉ il loro scopo รจ il regalo, qualcosa che ha un ritorno economico, qualcosa che fa vendere. Non interessa nรฉ lโumanitร della notizia, nรฉ tantomeno il fatto che il giornale sia informativo e formativo: deve vendere, uno spreco di carta.
I regali funzionano ai nostri giorni perchรฉ toccano un tasto debole della nostra esistenza: lโidolatria. Quel Signore nostro che non accetta regali ci invita ad accogliere il dono, la sua vita. Lโidolatria chiede sacrificio allโuomo, chiede di dare piรน importanza al sabato che alla persona umana; Gesรน รจ polemico con la cultura del sacrificio perchรฉ misericordia Lui vuole e non sacrificio.
Lโidolo del regalo รจ il grande creditore verso gli uomini. Il credito dellโidolo puรฒ essere ridotto con i sacrifici ma mai estinto. Lโidolo รจ sempre affamato, รจ divoratore di regali che placano solo parzialmente la sua fame. Lui vuole la nostra vita come riscatto del suo regalo, la vita anche dei bambini che diventano mezzo di commercio ai tanti riccastri delle nostre nazioni che vanno in quei paesi dove non possono essere perseguiti e dove la vita per un soldo idolatrico dato non vale nulla e puรฒ essere usata. Anche il lavoro dato sta diventando sempre piรน un grande ricatto: ti do lavoro ma tu mi dai la vita, non devi avere piรน nulla per la testa, il tuo tempo e la tua vita รจ solo per me, salvo qualche piccolo momento di sballo per poi tornare a servire lโidolo.
Cosรฌ il nostro debito diventa cosa infinita, i nostri debiti per finanziamenti capestro uccidono sempre piรน la nostra vita per cose che distruggono il mondo e non lasciano spazio alla relazione, alla gratuitร . Cosรฌ Dio diventa un idolo che poi abbiamo bisogno di uccidere perchรฉ soffocante il nostro respiro.
Dio Padre non vuole regali, non vuole la domenica come momento in cui dare del tempo a Lui, non vuole lโuomo per il sabato, non รจ interessato ai nostri regali ricattatori e uccisori di ogni relazione di amore. Dio ama il povero, colui che per noi รจ il debitore, il colpevole, accusando il quale noi ci chiamiamo fuori da ogni bellezza di fraternitร . La fraternitร รจ morta come รจ morto Dio, al loro posto il regalo avvelenato del mercato del regalo. Dio non ci libera grazie ai nostri sacrifici e ai nostri regali. Dio ha giร donato la sua vita per noi e rinnova questo dono ogni giorno. Non gli interessano i nostri regali, gli interessiamo noi, figli suoi.
Il regalo รจ principio di morte. Dio ci dona la vita, ci dona noi stessi, ci dร se stesso. Il volersi appropriare delle cose ci porta a perdere il senso che le cose sono segni di amore, luogo di comunione non strumenti di idolatria. Le cose dono sono strumento di relazione, le cose regalo sono via di idolatria. O le cose sono luogo di benedizione oppure sono cose โmieโ e me ne approprio uccidendo ogni possibilitร vitale di relazione gratuita. Uccidiamo il dono: moriremo asfissiati.
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Il sabato รจ stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato.
