p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 21 Gennaio 2020

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Entrare nel sabato significa accogliere il dono della vita stessa di Dio. Per accogliere questo dono vitale non dobbiamo fare nulla, non dobbiamo nulla a Dio, non dobbiamo fare dei regali a lui, non dobbiamo fare sacrifici per essere degni della sua Vita. Camminare in silenzio nella vita accoglienti del dono di Dio รจ una delle cose piรน belle che possiamo fare. Accogliere il dono significa accogliere di essere figli, accogliere dunque il Padre, e accogliere lโ€™essenza della vita.

Noi viviamo in una civiltร  dove il dono non รจ conosciuto, non sappiamo piรน vederlo dove realmente cโ€™รจ. Siamo attenti ai surrogati del dono e per nulla al dono. Abbiamo fatto diventare lโ€™ambito del dono lโ€™ambito dellโ€™insignificanza. Abbiamo perso la dinamica del dono e ci siamo abbandonati alla dinamica dei regali che non hanno lo spirito del dono che รจ gratuitร .

Abbiamo confuso i regali coi doni, abbiamo ridotto il dono a regalo, ciรฒ che รจ spirito di dono lo abbiamo cosificato e svuotato di quella gratuitร  che viene dal cuore e non dalla preziositร  del regalo. Abbiamo fatto diventare il dono un business per cui รจ piรน importante regalare cose ai nostri figli piuttosto che donare noi stessi e il nostro tempo a loro. Il dono รจ la vera rivoluzione della nostra epoca, se avessimo il coraggio di ritornarvi. Come il dono di passare in un campo di grano e raccogliere spighe per mangiare perchรฉ il tutto รจ fatto per lโ€™uomo e non lโ€™uomo per il tutto.

Per farci consumare ci siamo ridotti a fare regali in ogni momento, cose vuote che lasciano il tempo che trovano e che negano al nostro cuore la bellezza del dono gratuito.

Il regalo crea un debito e questo debito รจ il ponte relazionale che ci resta. Regali ci fanno debitori del donatore cosa che continuamente noi evidenziamo: con tutto quello che ho fatto e che ti ho dato รจ cosรฌ che mi ringrazi? Ci troviamo molte volte a recriminare. I regali spesso sono cose dei potenti che riempiono la vita dei poveri per gestire la vita dei poveri. I doni aziendali cosa sono? Gli sconti a cosa servono? Le svendite che finalitร  hanno? Le donazioni di imprese per curare bimbi vittime di guerre finanziate dai fabbricanti delle mine anti-uomo, che volto hanno? I regali del boss che fa alle famiglie bisognose dicendo loro: accettalo, verrร  un giorno quando ti dirรฒ come sdebitarti!

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Abbiamo ridotto Dio ad un idolo, lโ€™idolo del regalo negando il Dio del dono, quel Dio che dona la sua vita per noi, quel Dio che ha creato il sabato per lโ€™uomo e non per dare dei doveri il sabato, o la domenica dove bisogna andare a messa. Il dono รจ fatto per lโ€™uomo, un dono รจ silenzioso, non ama la pubblicitร , non vuole riscontri sui giornali che ti esaltano oggi e ti denigrano domani perchรฉ il loro scopo รจ il regalo, qualcosa che ha un ritorno economico, qualcosa che fa vendere. Non interessa nรฉ lโ€™umanitร  della notizia, nรฉ tantomeno il fatto che il giornale sia informativo e formativo: deve vendere, uno spreco di carta.

I regali funzionano ai nostri giorni perchรฉ toccano un tasto debole della nostra esistenza: lโ€™idolatria. Quel Signore nostro che non accetta regali ci invita ad accogliere il dono, la sua vita. Lโ€™idolatria chiede sacrificio allโ€™uomo, chiede di dare piรน importanza al sabato che alla persona umana; Gesรน รจ polemico con la cultura del sacrificio perchรฉ misericordia Lui vuole e non sacrificio.

Lโ€™idolo del regalo รจ il grande creditore verso gli uomini. Il credito dellโ€™idolo puรฒ essere ridotto con i sacrifici ma mai estinto. Lโ€™idolo รจ sempre affamato, รจ divoratore di regali che placano solo parzialmente la sua fame. Lui vuole la nostra vita come riscatto del suo regalo, la vita anche dei bambini che diventano mezzo di commercio ai tanti riccastri delle nostre nazioni che vanno in quei paesi dove non possono essere perseguiti e dove la vita per un soldo idolatrico dato non vale nulla e puรฒ essere usata. Anche il lavoro dato sta diventando sempre piรน un grande ricatto: ti do lavoro ma tu mi dai la vita, non devi avere piรน nulla per la testa, il tuo tempo e la tua vita รจ solo per me, salvo qualche piccolo momento di sballo per poi tornare a servire lโ€™idolo.

Cosรฌ il nostro debito diventa cosa infinita, i nostri debiti per finanziamenti capestro uccidono sempre piรน la nostra vita per cose che distruggono il mondo e non lasciano spazio alla relazione, alla gratuitร . Cosรฌ Dio diventa un idolo che poi abbiamo bisogno di uccidere perchรฉ soffocante il nostro respiro.

Dio Padre non vuole regali, non vuole la domenica come momento in cui dare del tempo a Lui, non vuole lโ€™uomo per il sabato, non รจ interessato ai nostri regali ricattatori e uccisori di ogni relazione di amore. Dio ama il povero, colui che per noi รจ il debitore, il colpevole, accusando il quale noi ci chiamiamo fuori da ogni bellezza di fraternitร . La fraternitร  รจ morta come รจ morto Dio, al loro posto il regalo avvelenato del mercato del regalo. Dio non ci libera grazie ai nostri sacrifici e ai nostri regali. Dio ha giร  donato la sua vita per noi e rinnova questo dono ogni giorno. Non gli interessano i nostri regali, gli interessiamo noi, figli suoi.

Il regalo รจ principio di morte. Dio ci dona la vita, ci dona noi stessi, ci dร  se stesso. Il volersi appropriare delle cose ci porta a perdere il senso che le cose sono segni di amore, luogo di comunione non strumenti di idolatria. Le cose dono sono strumento di relazione, le cose regalo sono via di idolatria. O le cose sono luogo di benedizione oppure sono cose โ€œmieโ€ e me ne approprio uccidendo ogni possibilitร  vitale di relazione gratuita. Uccidiamo il dono: moriremo asfissiati.

Fonte

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI


Il sabato รจ stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato.
Dal Vangelo secondo Marco Mc 2, 23-28 In quel tempo, di sabato Gesรน passava tra i campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: ” Guarda! Perchรฉ fanno in giorno di sabato quello che non รจ lecito?”. Ed egli rispose loro: ” Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovรฒ nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatร r, entrรฒ nella casa di Dio e mangiรฒ i pani dell’offerta, che non รจ lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!”. E diceva loro: “Il sabato รจ stato fatto per l’uomoย  e non l’uomo per il sabato! Perciรฒ il Figlio dell’uomo รจ signore anche del sabato”. Parola del Signore

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