p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 20 Settembre 2021

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Il seme che viene seminato da Dio in noi con la sua Parola, รจ un seme che non puรฒ venire salvaguardato dalla sua missione e dalla sua natura. Il seme, se vuole avere senso, deve cadere in terra, scomparire sotto terra luogo dove puรฒ morire, marcire e germogliare per potere poi, se tutto va per il meglio, portare frutto.

In fondo il seme seminato da Dio in noi deve morire per potere diventare luce che illumina le nostre esistenze. Ma questa non รจ cosa facile e non รจ cosa che possa avvenire cosรฌ automaticamente. Ogni giorno e ogni momento il seme รจ minacciato. La minaccia piรน grande รจ data dalla tentazione di volerlo conservare e che non marcisca e non muoia. รˆ la tentazione piรน grande perchรฉ questo significa condannare la Parola alla inutilitร  e alla sterilitร . Sรฌ, perchรฉ se il seme non muore non puรฒ portare frutto, se invece muore porta molto frutto.

Il seme che ogni giorno รจ seminato in me รจ minacciato dai miei pensieri, dalle mie preoccupazioni, dalle mie chiusure, dal mio volere vedere il mondo con occhi miei rifiutando lo sguardo di Dio sul mondo.

Questo modo di essere e di vivere mi porta a perdermi, porta il seme a perdersi in una vita di inutilitร . Il seme non puรฒ venire preservato, diventando il tal modo inutile.

Ciรฒ che nasce dal seme che muore e porta frutto quasi non ha nulla a che vedere col seme, รจ ben altro, รจ molto di piรน. Ma questo รจ possibile se rispettiamo la natura del seme, se non la rispettiamo il seme non dร  frutto.

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Noi vorremmo che il seme facesse secondo i nostri pensieri, non ci sappiamo adeguare a lui, non ci sappiamo adeguare a Dio, non ascoltiamo, nรฉ cogliamo, nรฉ viviamo la veritร  di Dio, la sua volontร .

Se ci mettiamo alla sequela di Gesรน e accettiamo di morire come Lui รจ morto, allora il seme porta frutti di vita e di resurrezione. Se accettiamo di essere messi sul candelabro della croce, non perdendoci dietro a vaghe pretese e rivalse nei confronti del mondo, semplicemente saremo luce come Cristo รจ Luce.

Se non nasconderemo il seme a noi donato sotto il letto o se non lo copriremo con un vaso, allora potremo morire per rinascere a vita nuova. Quella vita che non รจ piรน cosa nostra o solo nostra, ma รจ vita di Dio in noi per il bene del mondo. Questa รจ luce vera che illumina ogni uomo. Ricercare il bene del mondo รจ il servizio che ognuno di noi puรฒ essere.

Smettere di cercare di salvaguardare noi stessi per essere vita di Dio e Luce di Cristo che brilla dal lampadario della croce, รจ saggezza secondo Dio. Se ascolteremo la nostra sapienza umana, andremo a nasconderci e lasceremo che il seme di luce seminato in noi dalla Parola, venga spazzato via dalle nostre preoccupazioni e dalle nostre false ricerche di bene.

Se ascolteremo la sapienza di Dio, accoglieremo la morte del seme seminato in noi perchรฉ possa portare semi di Luce al mondo. Papa Francesco sta morendo come seme di bene per la chiesa e per il mondo. Noi chiesa rischiamo di volerlo nascondere sotto il letto o coprire con un vaso, perchรฉ non accettiamo la profezia del suo servizio. Siamo preoccupati di salvaguardare il nostro potere nel mondo. Non accettiamo di morire per potere amare i tanti poveri che aspettano luce e conforto, amore e tenerezza. Preferiamo condannare e mettere a posto le cose, piuttosto che seguire questo uomo che vive della sapienza di Dio e che, per la sapienza di Dio, accetta di andare in croce. Andando in croce non a causa nรฉ di romani e neppure di ebrei, ma a causa dei suoi, dei suoi cristiani e dei suoi cardinali e vescovi.

Accogliamo la luce che ci perviene dalla sua testimonianza e con lui seguiamo la via della vita, quella vera tracciata per noi da Cristo crocifisso, Luce che illumina gli uomini e riscalda i cuori delle persone di buona volontร .


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM