Il punto di partenza di ogni moto di bene รจ riconoscere la nostra cecitร ! Fino a che chi salva delle vite in mare viene indagato e gli sequestrano la nave e chi invece sequestra delle persone e, per il proprio interesse, condanna le persone sequestrandole inchiodandole in mare, non puรฒ essere processato perchรฉ parlamentare โ anche con il beneplacito di chi dice di essere contro il privilegio dei parlamentari di non potere essere processati โ forse un poโ di cecitร alberga sulle nostre istituzioni e su di noi italiani. Ma si sa, lupo non mangia lupo e cosรฌ ciรฒ che รจ bene diventa male e ciรฒ che รจ male diventa bene.
Se riconoscessimo la nostra cecitร ! Cominciando da me. Non รจ una colpa la cecitร รจ una condizione umana di fragilitร che fa parte del nostro essere. La colpa nasce dal negare la nostra cecitร .
Ne consegue che le nostre preghiere sono preghiere cieche e le nostre scelte politiche ed economiche sono scelte da ciechi.
Che dire della preghiera della madre dei figli di Zebedeo che รจ la preghiera stessa di Giovanni e di Giacomo? Non vedete che i posti a destra e a sinistra del trono annunciato da Gesรน sono giร occupati? La Croce, che รจ il trono di Gesรน, ha accanto a sรฉ i due ladroni, uno dei quali sarร con Gesรน oggi stesso in paradiso.
Che cosa diciamo noi nelle nostre domande e nelle nostre preghiere? Facciamo richieste da ciechi che si credono vedenti. La cecitร della nostra preghiera sta in questo: vogliamo che Dio faccia quello che noi gli chiediamo. Ma la preghiera, che รจ rapporto col Padre, รจ chiedere a Lui ciรฒ che vuole che noi facciamo, รจ chiedere a Lui di farci vedere e scorgere ciรฒ che vuole e chiedere di renderci appassionati alla sua volontร . Quella volontร che รจ vero bene per noi e per lโumanitร . Sappiamo bene che un figlio crede di sapere tutto sulla vita e non ascolta i consigli del padre e della madre. Ma ciรฒ non significa che il padre e la madre non vogliano il bene del figlio e che loro vedano meglio il bene reale in alcune scelte. Ebbene se noi che siamo cattivi diamo cose buone ai nostri figli, tanto piรน Dio Padre non darร ciรฒ che รจ bene a noi suoi figli?
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Se non scorgiamo questo siamo proprio ciechi. Ammettere la nostra cecitร e chiedere a Lui che ci illumini perchรฉ possiamo chiedere la sua grazia, la sua forza, la sua energia per potere scegliere ciรฒ che รจ bene reale, รจ cosa importante.
Se Dio ascoltasse le nostre preghiere, poveri noi! Caro Giacomo e Giovanni, sareste trattati da malfattori e inchiodati accanto alla croce di Gesรน.
Grazie a Dio, Lui compie le sue promesse e non rincorre le nostre fisime. I nostri desideri di egoismo non lo scandalizzano, lo provocano a mandarci Gesรน Luce del mondo perchรฉ possiamo ritornare a vedere e a scorgere ciรฒ che รจ bene per lโumanitร .
La madre dei figli di Zebedeo adora e chiede, si prostra e prega! Una preghiera devota e ossequiosa, come tante delle nostre. Una preghiera che, al di lร delle apparenze, รจ perversa nel contenuto, come gran parte delle nostre preghiere.
Non possiamo accontentarci di salvare le apparenze: lโinvolucro di religiositร che avvolge le nostre scelte e le nostre preghiere religiose, rischia di essere roba da sepolcri imbiancati: belli di fuori ma marci di dentro. Tale involucro religioso nasconde troppo spesso qualcosa di poco divino e poco umano, qualcosa di diabolico.
Tentare di ridurre Dio a mediatore dei nostri fini egoistici, รจ cosa diabolica. Anche quando salvaguardiamo i nostri confini da unโorda di gente morta di fame.
Quando non siamo disposti a mettere la nostra cecitร sul tavolo dellโadorazione e della preghiera al Padre, noi confondiamo il male col bene e chiamiamo bene ciรฒ che รจ male e male ciรฒ che รจ bene. La condanna pronunciata dal profeta Isaia in questo dato รจ chiara.
O Signore, donaci la grazia di ammettere la nostra cecitร e di offrirla oggi sul tuo altare. Cosรฌ, con lโocchio libero dalla trave perchรฉ a te donata, ritorneremo a vedere con i tuoi occhi scorgendo una bellezza sempre nova e sempre antica. Una bellezza che ci parla della vita in modo nuovo e rivoluzionario, bene adatto alla rivoluzione di amore che tu hai inaugurato morendo in croce per noi.
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore
Vangelo del giorno:
Mt 20, 17-28
Dal Vangelo secondoย Matteo
In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesรน prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: ยซEcco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarร consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perchรฉ venga deriso e flagellato e crocifisso, e il terzo giorno risorgerร ยป.
Allora gli si avvicinรฒ la madre dei figli di Zebedรจo con i suoi figli e si prostrรฒ per chiedergli qualcosa. Egli le disse: ยซChe cosa vuoi?ยป. Gli rispose: ยซDi’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regnoยป. Rispose Gesรน: ยซVoi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?ยป. Gli dicono: ยซLo possiamoยป. Ed egli disse loro: ยซIl mio calice, lo berrete; perรฒ sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: รจ per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparatoยป.
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesรน li chiamรฒ a sรฉ e disse: ยซVoi sapete che i governanti delle nazioni dรฒminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarร cosรฌ; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarร vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarร vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non รจ venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per moltiยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
