p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 2 Febbraio 2021

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Oggi รจ la festa della presentazione di Gesรน al tempio. Giunto il tempo della purificazione di Maria, purificazione imposta dalla legge alla madre, e del riscatto del fanciullo, la famiglia di Nazareth si reca al tempio per compiere la Legge.

Dopo la presentazione di Gesรน agli umili, i pastori, cโ€™รจ la presentazione ufficiale di Gesรน al popolo a cui fu data la Legge, il tempio e la profezia. Questi sono i tre momenti principali che scandiscono il brano evangelico odierno.

Legge, tempio e profezia sono le tre figure di colui che doveva venire. Egli รจ Parola fatta carne, Gloria di Dio e suo stesso volto.

Con la prima venuta di Gesรน a Gerusalemme, si conclude il tempo dellโ€™attesa, simboleggiato dallโ€™Antico testamento e da Simeone, ed inizia il tempo del compimento. Termina la notte, dove si attende il giorno, e comincia il giorno col corso del sole che nasce dallโ€™alto.

La Legge viene adempiuta attraverso lโ€™offerta di Gesรน al tempio: Gesรน viene offerto e riscattato attraverso lโ€™offerta di una coppia di tortore o di giovani colombi. Come siamo lontani dai grandi sacrifici dei re e dei grandi che immolavano buoi e pecore. Qui ci troviamo di fronte allโ€™offerta dei poveri che danno quel poco che hanno, cioรจ il loro tutto per adempiere la Legge e riscattare un bambino.

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La Profezia viene annunziata e adempiuta da Simeone, il quale attendeva il conforto di Israele. Sapeva che lโ€™avrebbe visto, ne era certo, per questo vegliava, intuiva, sentiva, pregava, attendeva con trepidazione. Mosso dallo Spirito si reca al tempio e trova lโ€™atteso portato dai suoi genitori. Trovatolo benedice Dio e innalza a lui quella bellissima preghiera che ogni sera siamo invitati a pregare prima di addormentarci e che รจ molto adatta anche per gli anziani:

โ€œOra lascia, o Signore, che il tuo servo vada in pace secondo la tua parola;

perchรฉ i miei occhi han visto la tua salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli,

luce per illuminare le genti e gloria del tuo popolo Israeleโ€.

Simeone riconosce il Signore e profetizza, dopo aver cantato la gioia per lโ€™attesa che ormai si รจ compiuta. Ora Simeone puรฒ morire in pace. La paura della morte รจ vinta, perchรฉ cโ€™รจ la memoria di un Dio bambino che morirร  per tutti. Il ricordo della morte non fa piรน paura e si trasforma in un ars vivendi nella pace.

Il Nunc dimittis, lโ€™Ora lascia, la preghiera che Simeone innalza come benedizione a Dio. Dopo i primi tre versetti che riguardano Simeone e la sua morte vicina, vi sono gli altri tre che descrivono la salvezza universale portata dal Messia Gesรน: una illuminazione del mondo pagano che ha avuto inizio dal popolo eletto e ridonderร  a sua gloria.

Simeone benedice i genitori e parla a Maria. Afferma che Gesรน รจ segno di contraddizione profetizzando in tal modo il fatto che la missione di luce di Gesรน sarร  accompagnata da ostilitร  e da persecuzioni da parte del suo popolo. Gesรน sarร  rovina e risurrezione per molti. A causa della sua missione, il cuore della Madre Maria sarร  trafitto da una spada. La sua anima sarร  trafitta, come รจ trafitta lโ€™anima di ogni madre che vede suo figlio morire e ancor di piรน che vede suo figlio ucciso.

Infine ritroviamo il riconoscimento da parte della profetessa Anna. Anna che sta nel tempio. Il tempio รจ la terza figura di colui che doveva venire, lui che distrutto il vecchio tempio del suo corpo ne ricostruirร  un altro in tre giorni nella sua risurrezione. Anna รจ una vedova fin da giovane etร  che, nel tempio, trova lo sposo di Israele. Tutto รจ compiuto secondo la Legge, ora comincia la vita del bambino che cresce e si fortifica, pieno di sapienza, accompagnato dalla grazia di Dio.

Quando venne il tempo della loro purificazione.

Per ogni cosa nella nostra vita cโ€™รจ un tempo. E quanto รจ importante che noi rispettiamo i nostri tempi. Rispettare i nostri tempi significa cogliere innanzitutto il dover tenere presente il fatto che ognuno di noi ha i suoi ritmi e che non puรฒ pretendere di accelerarli e non deve cadere nella tentazione di rallentarli. Volere accelerare i propri tempi significa logorarsi in un atteggiamento di continua sfida e di continuo confronto con gli altri per dimostrare di essere meglio o di essere di piรน. Rallentarli in modo eccessivo significa cadere nella mancanza di significato, nella apatia, nel volare basso. Ognuno ha i propri tempi riconoscerli per rispondere con adeguatezza rimane una delle opere educative importanti sia nei confronti di noi stessi come nei confronti degli altri e in particolare di coloro che ci sono affidati.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM

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