Entrare nellโ Avvento significa entrare nella nostra vita con un cuore che attende. Non cerchiamo risultati facili, cerchiamo invece un modo nuovo di essere nel quotidiano. Non รจ cosa facile, non รจ cosa data per sempre, ma รจ cosa buona per noi e per i nostri cari.
Entrare nella vita con cuore che attende significa prima di tutto, essere il centurione romano che รจ preoccupato perchรฉ in casa sua giace un servo โparalizzato che soffre terribilmenteโ. Questo servo paralizzato, questo servo nostro, รจ ciรฒ che di piรน intimo noi abbiamo e siamo. Cโรจ una sofferenza che ci paralizza, cโรจ una sofferenza che sentiamo molto malata. Fare il passo del centurione riconoscendo questa intimitร nostra che รจ paralizzata, che non cammina piรน, che รจ ferma a letto, che ci preoccupa, credo sia importante.
Preoccuparci, meglio ancora occuparci, รจ un atto di umanitร che ci svincola da tante modalitร tenebrose con cui affrontiamo le nostre paralisi e malattie. Lโatteggiamento nei confronti nostri, come nei confronti del prossimo, che ci viene da Gesรน รจ un atteggiamento di con-solazione: โverrรฒ e lo guarirรฒโ. Non me resto lontano, non giudico te che magari hai trattato non in modo adeguato il tuo servo, la tua intimitร , vengo e lo guarisco.
Tutti e due sappiamo che cโรจ una malattia. La risposta mia, di Gesรน, รจ quella di con-solare. La nostra spesso รจ quella di condannare perchรฉ ci sentiamo oggetto di una ingiustizia, noi che abbiamo fatto tutto bene.
Con-solare vuol dire stare con uno che รจ solo. Stare con lui significa che lui non รจ piรน solo. Questo con-solare, questo stare con, รจ lโazione tipica di Gesรน che รจ compagnia. Lui sta con, Lui รจ lโEmanuele, il Dio con noi. Lui lascia il cielo e si incarna per essere con: grande mistero dellโAvvento, grande mistero del Natale, ma comunque sia grande gesto di umanitร e di fede. Lโessere consolato avvolge tutto il nostro essere, significa entrare in relazione anche con quella ferita che cโรจ in noi standole accanto, non rifiutandola, non allontanandoci da lei.
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Lโesatto opposto di ciรฒ che Gesรน fa con noi รจ azione del Nemico che รจ divisore, per questo de-sola. Desolare significa abbandonare. Renderci soli รจ la grande azione del male in noi. Soli senza dare compagnia al nostro intimo, soli non ricevendo nulla dalla presenza dellโaltro.
Se la persona umana รจ fatta per la relazione, per amare Dio e il prossimo, per essere amata da Dio e il prossimo, se รจ sola รจ morta: giace in casa paralizzata, molto malata e con poche speranze di guarire. La de-solazione รจ la grande esperienza di morte, รจ esperienza propria del male. Il Padre che con-sola, viene a noi con lโEmanuele, il Dio con noi. Con affetto di Madre condivide i nostri dolori e le nostre ferite portando, grazie alla vicinanza, una cura che va oltre le distanze e i confini. Si puรฒ essere molto vicini anche se distanti e si puรฒ essere molto distanti anche se vicini. Non ci chiede nulla se non esprimere il nostro dolore che chiede vicinanza nella con-solazione. Il Divisore, il Male e il Maligno, invece di essere con, divide.
Lo Spirito Santo, che รจ Paraclito, il Grande Difensore di ogni persona, di ogni Figlio del Padre, รจ Colui che ci sta vicino per difenderci dalla di-visione che ci viene dal Male. Dividerci, lasciarci soli, de-solarci, accusarci e auto-accusarci รจ la grande azione del male in noi, poveri centurioni. Lโaccusa รจ semplice: tu hai sempre fatto male e farai sempre del male, per questo celi il tuo male.
La vicinanza di Dio Madre รจ vicinanza di con-solazione, non sei solo, viviamo insieme ciรฒ che sei, ciรฒ che hai realizzato divenendo centurione, ciรฒ che non ha funzionato con il tuo intimo che giace in casa paralizzato, molto malato. Riprendiamo il cammino insieme vivendo lโAvvento come Attesa che cerca com-pagnia, che cerca di vivere tutto quello che sei. Non tutti ci staranno, ma questa รจ la via bella che conduce alla pace, che ci conduce a Betlemme, alla grotta dove nella mangiatoia รจ stato deposto un bimbo che a noi รจ dato: grande compagnia consolatoria della nostra esistenza.
Lui viene come Luce nel mondo, lโoscuritร che รจ fonte di confusione viene sconfitta da quella luce calda di compagnia che non risolve tutto, ma che cammina con te.
Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.
Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore
LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI
Dall’oriente e dall’occidente verranno nel regno dei cieli.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 8, 5-11
In quel tempo, entrato Gesรน in Cafร rnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: ยซSignore, il mio servo รจ in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmenteยป. Gli disse: ยซVerrรฒ e lo guarirรฒยป.
Ma il centurione rispose: ยซSignore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma diโ soltanto una parola e il mio servo sarร guarito. Pur essendo anchโio un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: โVaโ!โ, ed egli va; e a un altro: โVieni!โ, ed egli viene; e al mio servo: โFaโ questo!โ, ed egli lo faยป.
Ascoltandolo, Gesรน si meravigliรฒ e disse a quelli che lo seguivano: ยซIn veritร io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede cosรฌ grande! Ora io vi dico che molti verranno dallโoriente e dallโoccidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieliยป.
Parola del Signore
