p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 17 Novembre 2023

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Il regno di Dio non viene in modo da attirare lโ€™attenzione: non รจ appariscente. Lโ€™essere impegnati nella vita รจ una cosa importante, lโ€™essere distratti dalla vita รจ un atteggiamento deleterio. Deleterio perchรฉ ci porta a vivere quello che viviamo ogni momento e ogni giorno, come fine a se stesso, come la cosa piรน grande, come qualcosa che puรฒ dare senso alla nostra vita solo perchรฉ riempita di tante cose. Riempire la nostra vita in tal modo significa essere distratti: non essere cioรจ concentrati sullโ€™Unico necessario che muova la nostra vita e ci porti a vivere le stesse cose che viviamo ogni giorno, ma in modo diverso. Non si tratta di fuggire dal mondo, ma di viverlo in modo piรน autentico.

Ai tempi di Noรจ e di Lot ognuno faceva tante cose e non si accorgeva che Noรจ si preparava ad entrare e che Lot si preparava ad uscire: erano distratti, non si accorgevano di quello che stava realmente avvenendo. Anche ai tempi di Gesรน successe la stessa cosa: Gesรน salendo a Gerusalemme si stava preparando ad entrare nella morte e nel sepolcro per poi uscire risorto, e la gente continuava come se niente fosse, non accorgendosi di nulla. E avvenne che ai tempi di Noรจ ci fu un battesimo nellโ€™acqua; e avvenne che ai tempi di Lot ci fu una pentecoste nel fuoco; e avvenne che ai tempi di Gesรน ci fu un nuovo battesimo nel Giordano della morte di Gesรน, e una Pentecoste di fuoco, con la sua risurrezione.

Oggi questo battesimo di morte/vita ogni giorno viene rinnovato in mezzo a noi perchรฉ morti in Cristo possiamo risorgere in Lui, per venire rinnovati nel fuoco dello Spirito, e noi: โ€œmangiavano, bevevano, si ammogliavano e si maritavano, compravano, vendevano, piantavano, costruivanoโ€: e non ci accorgiamo di nulla, non ci accorgiamo di una presenza. Siamo chiamati ad entrare ogni giorno in un battesimo di morte che ci purifica, un battesimo che ci fa morire allโ€™uomo vecchio, per poter uscire risuscitati a nuova vita. Il diluvio e lo zolfo, lโ€™acqua e il fuoco, sono segni dei giorni ultimi, sono segni del giudizio: รจ il luogo dove si gioca il Regno di Dio. Tra lโ€™oggi di Dio e il giorno ultimo; tra โ€œil giorno in cuiโ€ e โ€œin quella notteโ€.

Lโ€™oggi di Dio si rivela nelle cose piรน quotidiane: โ€œquel giornoโ€ รจ il tempo disponibile che, nel momento in cui diventa โ€œquella notteโ€ entra nel tempo indisponibile, il limite della sua attivitร . Questo significa che il giorno del Signore รจ giร  anticipato per ognuno nella sua morte, รจ segno della Pasqua. Cosรฌ il letto per riposare e mangiare (il divano era il luogo dove ci si sdraiava a mangiare) e la mola (per macinare) indicano rispettivamente riposo e lavoro, i due tempi opposti che abbracciano tutta la vita.

Come casa/campo, dentro/fuori, significa ovunque, cosรฌ letto/mola significa sempre. Questo giudizio avviene in ogni luogo e in ogni tempo: tutta la vita umana, nella sua profanitร , รจ il dove e il quando della decisione per il Regno. Inoltre รจ da notare che i due, pur facendo una medesima azione, hanno una sorte diversa. Questo indica che la salvezza non dipende da โ€œcosaโ€ si fa, ma da โ€œcomeโ€ si fa. Decidere la propria vita รจ un puro gioco di libertร , al di lร  di ogni determinazione esterna.  

Nellโ€™oggi quotidiano si gioca dunque il Regno, si gioca il giudizio. Infatti chi cercherร  di salvare la propria vita, allโ€™ultimo momento, scappando dalla realtร  in cui si trova, la perderร . Mentre chi la perde oggi, si salva. Lโ€™uomo si perde perchรฉ cerca di salvarsi, premunendosi contro ogni eventualitร  e non affidandosi al Padre dei cieli che sa anche quanti capelli noi abbiamo. Mentre si salva chi sa perdersi per amore.

Una cosa รจ certa: il giudizio verrร ; anzi il giudizio รจ giร  qui in mezzo a noi, al nostro quotidiano. E come gli avvoltoi si radunano sul cadavere cosรฌ il Regno si manifesta nel luogo della morte, il luogo dellโ€™entrata nella gloria, il luogo dove โ€œchi perde la propria vita, la salverร โ€. Chiediamo al Signore oggi, la grazia di saper prendere sul serio la nostra vita, con quella gioia cristiana che รจ essenziale ad un vivere vero, una gioia cristiana che non รจ superficialitร  e distrazione, ma spensieratezza: occupiamoci della vita e della morte, ma non preoccupiamoci.

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