p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 19 Maggio 2020

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Gesรน รจ triste perchรฉ se ne va, ma se ne va perchรฉ sa che deve lasciare spazio, che deve creare un poโ€™ di vuoto. Solo creando del vuoto intorno a noi e in noi emergono energie e capacitร  e disponibilitร  mai credute nรฉ pensate. Non รจ cosa magica, non รจ cosa automatica, ma รจ cosa che spesso avviene. Ciรฒ che altrettanto spesso avviene รจ il fatto che queste capacitร  rimangono sopite perchรฉ qualcuno non molla la poltrona, non lascia spazio, non si fida di nessuno, non vuole lasciare quanto sente suo e solo suo.

Gesรน รจ triste, non รจ indifferente alla propria partenza ma sa che รจ necessaria e che รจ dono di bene, per questo si mette in cammino per partire donando la propria vita. Il dono della partenza di Gesรน รจ lo Spirito di amore che fa emergere il nostro male e ci mostra la via bella e buona, la via del bene. Fa emergere il nostro odio con amore non puntando il dito. Fare emergere il male nostro รจ atto di coscientizzazione che apre alla possibilitร  di una scelta, di maggiore libertร , di essere e vivere il bene che desideriamo.

Gesรน ci dice queste cose e queste cose ci rattristano, rattristano i discepoli, come รจ giusto. Ma รจ cosa buona trovare tempi e modi per comunicare le cose. Forse non le capiamo subito, forse non le capiamo tutte, ma รจ bene che chi ci ama ce le dica ed รจ bene che se noi amiamo le possiamo dire. Ciรฒ che รจ importante รจ la gratuitร  del dire. Vale a dire comunicare quanto diciamo come dono, come gratuitร . Se siamo attenti, quando comunichiamo, emerge in noi la pretesa che lโ€™altro capisca e che lโ€™altro risponda positivamente a quanto gli ho detto, dandomi ragione e cambiando atteggiamento. Ma questa รจ pretesa, non รจ dono. Lโ€™amico ci comunica ciรฒ che lo Spirito ci dice: ciรฒ che importa รจ lโ€™attesa paziente del contadino che non pretende nulla ma sta in contemplazione dei germogli che germoglieranno a tempo debito. Il compito del contadino, come il nostro, come quello di Dio รจ quello di seminare, di comunicare senza giudicare. Il resto รจ dono del tempo di attesa.

Se farete bene, ci dice il Signore, riceverete il dono dellโ€™odio del mondo. Se continuerete ad essere bene come miei discepoli, come ho fatto io, questo odio che emerge prima o poi diventa cosciente: avrete fatto unโ€™opera di libertร  dallโ€™incoscienza schiacciante dellโ€™odio. Questo renderร  voi e i fratelli liberi di vivere lo Spirito Paraclito, liberi di scegliere il bene e il bello.

Ci dice Gesรน: non abbiate paura e non siate tristi perchรฉ io me ne vado. Io non vi lascio soli, il mio amore rimarrร  in voi. Io parto perchรฉ comincia un tempo nuovo, il tempo dello Spirito, il tempo vostro con Lui. Ma non รจ tutto finito, come pensavano i due discepoli di Emmaus mentre si allontanavano da Gerusalemme. Tutto inizia, รจ un nuovo inizio che qualcuno ha fatto partire. Pensavano di uccidere la vita crocifiggendo Gesรน e invece hanno provocato una crisi che รจ diventata salutare e, sul bene che non ha risposto al male col male, cโ€™รจ stata una nuova nascita: quella dei discepoli e di noi con loro.

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Prima Lui era con noi, adesso รจ in noi. La sua assenza รจ fondamentale e fondante perchรฉ noi possiamo nascere. Lo strappo ci fa nascere e crescere. Lo stacco รจ fondamentale perchรฉ noi possiamo vivere. รˆ lo stacco delle doglie del parto che ci fa rinascere dallโ€™alto, che fa nascere lโ€™uomo nuovo. Quellโ€™uomo nuovo che non รจ piรน schiavo della sapienza del mondo ma che รจ figlio di Dio, amico del Figlio, figlio della sapienza amorevole del Padre.

Per noi la croce che รจ luogo di partenza รจ segno di fallimento. Per Gesรน Dio la croce รจ compimento del nuovo Dio che dona la vita fino alla morte per noi. Gesรน sulla croce si rivela Dio, perchรฉ sa amare fino alla fine. Non molla per alcun motivo il suo essere Dio di amore che dona se stesso per noi. Il compimento รจ questo: dona la sua vita per i propri nemici. Il suo partire รจ chicco di frumento che se non cade in terra e non muore rimane solo, non porta frutto, se invece muore crescerร . Questa รจ sapienza divina che supera ogni pensiero umano, tanto รจ semplice e vera.

Non vedere piรน Gesรน ci rende tristi? รˆ cosa normale. Ma la cosa piรน importante รจ la rinascita grazie al non vedere per imparare a vedere il volto del Padre sul volto del fratello. Non dobbiamo amare il fratello perchรฉ lรฌ cโ€™รจ Dio. Amiamo il fratello perchรฉ questa รจ vita, รจ vita bella che ci permette di riconoscere sui tratti del suo viso il volto del Padre. Il fratello non รจ una parvenza di Dio da amare. Amiamo il fratello perchรฉ fratello non perchรฉ lรฌ cโ€™รจ Dio, se non vogliamo essere falsi, coscienti del fatto che su questa via noi troveremo anche Dio che non vediamo.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli 
FONTE: Scuola Apostolica
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