p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 18 Maggio 2022

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Il comandamento di oggi โ€“ โ€œche vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voiโ€ โ€“ insieme al comandamento che precede nel testo di Giovanni โ€“ โ€œrimanete nel mio amoreโ€ โ€“ sono due pilastri centrali delle nostre scelte vitali.

Ciรฒ che risulta chiaro da subito รจ lo stravolgimento delle nostre categorie di pensiero e decisionali. Lโ€™amore del prossimo, lโ€™amarci gli uni gli altri, non รจ una dimensione secondaria da mettere in atto alla bisogna, nei momenti di eccezione, nei momenti in cui cโ€™รจ veramente bisogno.

Lโ€™amarci gli uni gli altri รจ lo scopo del nostro esistere e del nostro relazionarci. Noi non siamo chiamati a discutere amandoci, dove lโ€™azione principale รจ il discutere. Noi non siamo chiamati a confrontarci amandoci, dove lโ€™azione principale รจ il confrontarci. Noi non siamo neppure chiamati a relazionarci con amore, dove il centro รจ dato dal relazionarci.

No, tutto questo ci porta fuori strada e lo vediamo continuamente. La preghiera diventa un momento da vivere e da dare. Lโ€™incontro con la Parola diventa un momento una tantum. La caritร  รจ unโ€™azione che mettiamo in atto, perchรฉ ci tocca e in momenti sempre piรน rari perchรฉ, sai, cโ€™รจ la crisi.

Questa non รจ vita e non รจ vita secondo la sapienza di Dio.

Ciรฒ a cui siamo chiamati non in seconda battuta, non come un condimento sulla pastasciutta o un dado per la minestra, รจ โ€œamarci gli uni gli altri come Lui ci ha amatiโ€, cioรจ: donando la vita per lโ€™altro.

O lโ€™azione principale della nostra vita รจ questa, o la motivazione per cui ci muoviamo a compiere qualsiasi tipo di azione รจ questa, oppure รจ tutta una buffonata.

Amo, per questo compio gesti di caritร , prego, costruisco case, vado in ufficio, lavo i piatti, porto pazienza, curo un malato, divido lโ€™ereditร  coi miei di casa eccetera eccetera.

Ma se compio dei gesti, di qualsiasi tipo essi siano, e poi cerco di condirli con lโ€™amore, io compio un atto di travestimento e di mascheramento. Getto una maschera di cristianitร  sui miei gesti che risultano falsi e non vitali, che risulteranno costretti e non liberi.

Lโ€™unico comando che ci deve preoccupare รจ il rimanere nellโ€™amore Trinitario per amare come la Trinitร  ha amato donando se stessa in Gesรน che รจ morto per noi. Che poi abbia fatto miracoli, abbia predicato, abbia annunciato, abbia camminato, sia stato in compagnia: tutto questo non conta, tutto questo รจ secondario. Vale a dire che viene dopo. รˆ come la caduta di una cascata: cโ€™รจ ed avviene perchรฉ sopra cโ€™รจ una sorgente. E la sorgente รจ questa: dare la vita per i propri fratelli, amarci come Lui ci ha amati, essere liberi nella gioia.

Le azioni che poi compiamo e dove le compiamo, poco interessa.

Questo รจ uno stravolgimento del nostro modo di pensare e di agire, ma รจ giusto e bello che lo sia. Non รจ importante se io compio una bella opera magari da lasciare ai posteri: un poโ€™ di cemento e un muro che si sgretolerร  col tempo e che abbandonerร  la memoria degli smemorati nostri contemporanei in men che non si dica.

Se vivi di amore e per amore, quello non si perde. Quello si inficca nel cuore dei fratelli e, soprattutto, nel cuore di Dio. La memoria di questo amore diventa memoriale, diventa messa, diventa vita, corpo donato per gli altri: qui possiamo riscoprire la gioia del rimanere nellโ€™amore.

Gesรน ci chiama amici e non servi, perchรฉ ci fa conoscere il suo pensiero e il pensiero della Trinitร . Gesรน ci chiama amici e non servi, perchรฉ sappiamo cosa fa Lui e non ci nasconde nulla. Noi siamo amici di Dio perchรฉ sappiamo che Gesรน da ricco che era si รจ fatto povero e ha donato la sua vita per noi quando ancora eravamo peccatori: vale a dire oggi! Nella piccolezza di questa sapienza, tanto stolta per il nostro modo di pensare, noi siamo chiamati a ritrovare il centro della nostra esistenza, delle nostre scelte.

Ama e faโ€™ ciรฒ che vuoi! Mais nada.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM