Lโillusione del โsegnoโ รจ sempre accovacciata alla nostra porta come il grande peccato della nostra esistenza, un peccato che contempla il fratricidio.
Lโillusione del segno รจ alimentata dalla smemoratezza per le grandi cose che il Signore compie per noi ogni giorno. Lโillusione del segno รจ anche dimenticante delle cose che i fratelli compiono per noi.
Siamo dei dimenticoni: ci dimentichiamo di ciรฒ che il Signore compie per noi e ci dimentichiamo di ciรฒ che i fratelli fanno per noi.
E allora entriamo nella dinamica pretenziosa dei segni: vorremmo che gli altri, che Dio, facessero qualcosa per noi. Dio ci ha fatti passare per il mar Rosso e noi vorremo un prodigio. Il genitore ha dato la vita per noi e noi pretenderemmo di avere la luna.
La tentazione del segno รจ furia omicida, cieca e sorda.
Non sappiamo piรน ascoltare la vita, non sappiamo piรน vedere la vita.
Ciรฒ che il Signore ci chiede รจ cosa semplice: quella di ricordare ciรฒ che Lui ha fatto per noi per saperlo vedere nel nostro quotidiano e per saperlo ascoltare nel battito del cuore del mondo.
Cosa ce ne facciamo di un segno dimostrativo? ร qualcosa di esterno a noi. Noi abbiamo bisogno di entrare nelle viscere della balena per tre giorni, come Giona, per potere cambiare il nostro cuore. Noi, come Giona, non vogliamo ascoltare la parola misericordiosa del Padre, per questo fuggiamo da Ninive, la cittร maledetta che non vogliamo che si converta. Abbiamo bisogno che Ninive sia distrutta per dimostrare la nostra bontร . Se Ninive si converte che figura ci facciamo noi che ci ribelliamo alla Parola del Padre, incarnata in mezzo a noi e da noi dimenticata?
Il Figlio dellโuomo rimarrร tre giorni e tre notti nelle viscere della terra per ricordarci la necessitร di morire a noi stessi per rinascere a vita nuova, per risorgere. E noi? Noi accettiamo di rimanere nel silenzio del nostro cuore per potere convertirci alla Parola? Siamo distratti dalle vicende di ogni giorno non tanto perchรฉ sono tante o perchรฉ ci obbligano a fuggire, ma perchรฉ noi vogliamo fuggire e vogliamo dimenticarci di ciรฒ che รจ essenziale per una esistenza dignitosa e buona.
Preferiamo non ascoltare, preferiamo fuggire, preferiamo non obbedire, preferiamo non convertirci, preferiamo dimenticare e, in tal modo, diventiamo omicidi.
Infatti ogni incontro col fratello rischia di divenire uno scontro. Non vogliamo metterci in cammino come si รจ messa in cammino la regina di Saba per incontrare ben piรน di Salomone, Gesรน stesso.
Che cosa ci chiede in fondo il Signore? Una cosa molto semplice: accogliere quanto la vita ogni giorno presenta a noi e cogliere quello che possiamo fare per servire questa vita. Non lasciamoci travolgere dai fatti dimentichi delle belle cose che il Signore ogni giorno compie per noi. Non lasciamo che le vicende di ogni giorno ci soffochino. Non accontentiamoci di criticarle, ma cerchiamo in esse quale รจ la via.
Ricordiamoci che siamo chiamati a metterci un cammino. Ricordiamoci che siamo chiamati ad entrare nelle viscere della terra del nostro cuore per potere morire alle nostre ansie e alle nostre aggressivitร .
Ricordiamoci!ย Ricordiamoci che il Signore ci chiede una cosa molto semplice al di lร di ogni segno dimostrativo: ricordati โuomo, ti รจ stato insegnato ciรฒ che รจ buono
e ciรฒ che richiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la bontร ,
camminare umilmente con il tuo Dioโ (Michea 6, 8).
Ricordati se vuoi sconfiggere la furia omicida che cโรจ in te, sempre pronta ad uccidere il tuo fratello. Solo cosรฌ diventerai un distruttore di arsenali, quegli arsenali che noi riforniamo continuamente di armi grazie al nostro bisogno di distruzione e di critica del prossimo. Solo cosรฌ sapremo accogliere quanto lโaltro fa e capire ciรฒ che noi potremmo fare di bene: amando la bontร e camminando con il nostro Dio nella pratica della giustizia di Dio!
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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