p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 17 Ottobre 2019

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Sembra che uno se non ha studiato teologia o bibbia o morale, se non ha preso una laurea o una licenza, non possa fare il prete. Stiamo vivendo una caccia alle streghe dove chi non ha fatto nulla di tutto ciรฒ, non ha valore, non puรฒ essere coinvolto, non puรฒ diventare vescovo o provinciale o altro ancora. Non รจ importante che uno creda al Padre, รจ importante che la sappia bene e la sappia raccontare bene. Sono indagato anche io, tranquilli, dalla mia congregazione che vuole sapere le specializzazioni di ognuno, perchรฉ se uno ha la specializzazione puรฒ essere coinvolto, se uno non ce lโ€™ha, non รจ bravo. Io ce lโ€™ho, ma non risulto nello schedario e non la dico perchรฉ la sento falsa e anticristiana.

Noi, uomini di chiesa, quante prescrizioni, quante norme possiamo dare agli altri: tanto non riguardano me! Quante norme sulla famiglia: sono senza famiglia! Quante norme di comportamento sul lavoro e nelle relazioni: tanto lavoro non ho! Siamo di una faciloneria a caricare le persone di doveri e di impegni che servono a noi anche se li facciamo portare agli altri.

Gesรน non dร  un carico: ha un giogo dolce. Tale giogo รจ dolce perchรฉ il giogo, che si porta in due, lo porta Lui con ognuno di noi. Ma รจ Lui che tira rendendoci il carico leggero. Questo carico รจ un carico dโ€™amore che non puรฒ essere imposto agli altri per affliggerli e tenerli soggiogati. Noi siamo convinti che piรน obblighi uno adempie, piรน cose fa, piรน impegni ha e piรน รจ bravo. La sua bravura giustifica il lavoro degli scribi che dicono cosa bisogna fare, cose giuste perchรฉ i farisei le compiono alla lettera. Se qualcuno non adempie tutto ciรฒ lo trattiamo da peccatore convinti che noi non lo siamo. Ma questo non รจ cristianesimo, il cristianesimo o รจ bellezza di amore o non รจ.

Anche noi con le nostre belle chiese, costruiamo monumenti ai profeti uccisi nel passato e giustifichiamo lโ€™uccisione dei profeti a noi contemporanei. Sempre le voci profetiche sono state perseguitate. Un tempo magari venivano uccise, oggi vengono ridotte al silenzio o emarginate perchรฉ nessuno le possa sentire. Anche allโ€™interno della chiesa! Uno รจ riconosciuto profeta dopo che รจ stato eliminato. I don Milani, i Mazzolari, i Turoldo, quante ne hanno passate. Poi li facciamo santi e il farli santi diventa una accusa aperta alla nostra chiusura alla Buona Notizia e al nostro essere assassini della profezia.

Il conto รจ stato chiesto alla generazione di Gesรน perchรฉ il conto lo ha pagato Gesรน. Gesรน era entrato in quella casa di fariseo per mangiare, ma sarร  riuscito a mangiare qualcosa? Lo hanno assalito da subito con domande e richieste โ€œtendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa boccaโ€.

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Il profeta Zaccaria, lโ€™ultimo profeta ucciso prima di Gesรน e del Battista, prima di morire dice โ€œDio mi vendicherร  e dovrete pagare il conto a Dio di quello che state facendoโ€ (Cronache 24, 20). Cosa farร  Gesรน morendo in croce? Perdonerร  loro pagando Lui il conto per loro con il perdono. La vendetta di Dio, la vendetta anche nostra, di morti e torti ricevuti รจ la vendetta della misericordia e del perdono. Questa infatti dona vita a noi morti viventi, spaccati fra il dentro e il fuori, tra la sostanza e lโ€™accidente, tra lโ€™apparenza della mela bella lucida e il marciume che alberga dentro di essa. Lui, lโ€™Innocente, si รจ identificato e si identifica con tutti gli innocenti, con tutti i poveri cristi che ancora oggi ci sono e ai quali noi facciamo del male, facciamo male anche il bene.

Cosรฌ possiamo cogliere che Cristo muore per me e spesso sono io a farlo fuori. A ben guardare il vangelo ci porta a questo. Nel vangelo gli unici due teologi sono il centurione che lo uccide e il malfattore che sta in croce con Gesรน. Il centurione che lo uccide lo riconosce come Figlio di Dio โ€“ noi sapienti della bibbia, scribi di ogni razza, sappiamo ancora riconoscerlo come Figlio di Dio o ci accontentiamo di poterlo uccidere con le nostre sapienze? -; il malfattore che sta in croce con Lui lo vede che sta in croce e ci dice perchรฉ Gesรน muore. Non รจ in croce perchรฉ lโ€™hai ammazzato tu, caro centurione, ma รจ venuto in croce per stare con me, malfattore. Io malfattore, che volevo mettere in croce gli altri, in croce ci sono andato a finire io.

Portare alla luce il buio e la tenebra di scribi e farisei non รจ finalizzato alla condanna, รจ finalizzato al portarci alla luce per mostrarci le nostre tenebre farisaiche e da scribi: cosรฌ sarร  possibile essere guariti e ritornare a vedere senza avere paura della Luce. Liberi dalla schiavitรน del volere essere setta di giusti saremo liberi di vivere come comunitร  di figli dello stesso Padre/Madre, aperti a tutto il mondo.

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

Fonte – Scuola Apostolica Sacro Cuore

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI

Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.

Sarร  chiesto conto del sangue di tutti i profeti: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarรฌa.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11, 47-54

In quel tempo, Gesรน parlรฒ dicendo:

In quel tempo, il Signore disse: ยซGuai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Cosรฌ voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.

Per questo la sapienza di Dio ha detto: โ€œManderรฒ loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiterannoโ€, perchรฉ a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dallโ€™inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarรฌa, che fu ucciso tra lโ€™altare e il santuario. Sรฌ, io vi dico, ne sarร  chiesto conto a questa generazione.

Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi lโ€™avete impeditoยป.

Quando fu uscito di lร , gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.

Parola del Signore

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