p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 17 Febbraio 2020

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Questo brano, che non รจ riportato in completezza oggi, termina con la guarigione del cieco che non domandava di essere vedente: altri lo domandavano per lui. Questo dato ci pone da subito una domanda: cosa cerchiamo quando ci avviciniamo a Gesรน? Ancor in modo piรน forte: cosa domandiamo quando ci avviciniamo gli uni gli altri?

Non diamo per scontato nulla e proviamo a vedere, รจ il caso di dirlo, dove va a cadere il nostro sguardo, dove ci porta a vedere il nostro cuore, cosa vede la nostra mente. Normalmente noi andiamo alla ricerca di ciรฒ che conferma quanto cโ€™รจ in noi. Se siamo arrabbiati, cerchiamo la conferma della nostra rabbia: non ci fermiamo fino a che non troviamo conferma di quanto giร  sentivamo o pensavamo al riguardo. ย A quel punto non cโ€™รจ santo che tenga: vedi che avevamo ragione? Ogni altra informazione non viene presa in considerazione, accecati come siamo dal particolare colto che dona ragione a noi.

Gesรน ha appena moltiplicato i pani per i 4.000 uomini. Allโ€™improvviso Marco fa saltare fuori dal cilindro della sua narrazione questi farisei, che non si sa bene da dove escano. Viene detto che loro โ€œvenneroโ€, per dare un senso alla narrazione. Ma ciรฒ che piรน importa รจ la richiesta assurda di questi farisei: dacci un segno, dacci una prova. Vogliono un segno, vogliono discutere con Lui, โ€œper metterlo alla provaโ€, non per provare e capire e comprovare quanto sta avvenendo. Lโ€™intenzione รจ chiara: quella di sbugiardare Gesรน.

A costoro non interessa alcun segno, a loro interessa prendere in castagna Gesรน. Perchรฉ volete un segno? Domanda Gesรน! Perchรฉ volete un miracolo? Per il bene della persona o per la vostra curiositร  malata e morbosa? Il vero miracolo, lโ€™unico che sembra umano e umanizzante, รจ quello di convertirci a prenderci cura della persona malata che ci sta accanto. Non fa niente se tutto ci porta da tuttโ€™altra parte, se al giorno dโ€™oggi sembra una cosa impossibile. Non siamo chiamati a fare il bene perchรฉ cosรฌ dimostriamo di avere ragione: il bene รจ fine a se stesso, non ha bisogno di riscontri, tantomeno di riconoscimenti. Il bene รจ libero ed รจ gratuito. Alle volte ci fermiamo perchรฉ tanti sembrano contrari al bene che stiamo facendo. รˆ il tempo di chiedere la sapienza. La sapienza, ci ricorda Giacomo, รจ un dono che giunge a noi in maniera inaspettata: โ€œConsiderate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza. E la pazienza completi lโ€™opera sua in voi, perchรฉ siate perfetti e integri, senza mancare di nulla. Se qualcuno di voi รจ privo di sapienza, la domandiโ€ (Gc 1, 1-2). La prova, il non riconoscimento, la distruzione di quanto hai costruito, vissuti con fede cioรจ in modo vitale e umanizzante, produce sapienza, di cui tutti abbiamo bisogno. Forse รจ giunto il tempo, ed รจ oggi, in cui siamo chiamati ad abbandonare la mania di volere risolvere i problemi, che il piรน delle volte significa negarli. รˆ giunto il tempo di vivere i problemi senza aspettarci indietro nulla, anzi il piรน delle volte accogliendo la negazione di quanto fatto e la problematicizzazione del bene vissuto.

La libertร  dal dovere risolvere i problemi, ci dona la libertร  dai risultati, la quale รจ premessa per non dovere cercare riconoscimenti. Questo รจ dono di sapienza perchรฉ pulisce, poco a poco, il nostro sguardo e lo rende libero di cogliere ciรฒ che veramente cโ€™รจ. Non abbiamo bisogno di indizi e di mettere alla prova Gesรน che ha appena moltiplicato i pani.

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Marco in fondo ci invita a cogliere la vera realtร  delle cose. Ciรฒ รจ possibile se riusciamo a scorgere il nostro essere usciti da un contesto di fiducia. Uscita che si evidenzia col nostro sguardo che รจ alla ricerca di conferme di quanto sente in cuore, che spesso รจ male. Senza fiducia, nessun segno sarร  convincente. Anche perchรฉ il segno non รจ fatto per convincere ma perchรฉ รจ cosa bella e buona. Questa fiducia ritrovata non รจ per divenire menefreghisti dellโ€™altro, quanto invece per ritrovare una vera e nuova modalitร  di rapporto con lโ€™altro.

Le nostre richieste, le nostre manie di miracoli, la nostra smania di santi perfettini che abitino le nostre chiese, non sono forse una manifestazione di sfiducia in Gesรน? ย E noi abbiamo fiducia in Gesรน o facciamo richieste, piรน o meno vere, che sono segno della nostra poca fiducia in Lui? Poca fiducia che, molte volte, con le nostre richieste, noi manifestiamo anche nei confronti del prossimo. Ma il tutto non รจ che manifestazione di ciรฒ che alberga in noi e che conduce il nostro sguardo a posarsi su di un aspetto, dimentichi della realtร  che ci circonda.

Il dono della sapienza, sia che siamo da una parte che dallโ€™altra, รจ solo dono che viene dallโ€™affinare il nostro sguardo, liberando il nostro cuore e la nostra mente, per ricercare sempre e comunque, il bello e il bene. Ci riusciremo sempre? Senzโ€™altro no, ma non รจ questo il problema. Il problema รจ che noi rimaniamo in veritร  sia che le cose vadano bene sia che vadano male, perchรฉ la vita รจ nemica dei risultati: รจ amica del bene in sรจ, libero e gratuito.

Fonte

Commento a cura di p. Giovanni Nicoli.

LEGGI IL BRANO DEL VANGELO DI OGGI


Perchรฉ questa generazione cerca un segno?
Dal Vangelo secondo Marco Mc 8, 11-13 ย  In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesรน, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova. Ma egli sospirรฒ profondamente e disse: ยซPerchรฉ questa generazione chiede un segno? In veritร  io vi dico: a questa generazione non sarร  dato alcun segnoยป. Li lasciรฒ, risalรฌ sulla barca e partรฌ per lโ€™altra riva. ย  Parola del Signore

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