Le nostre scelte, il nostro agire, รจ molto legato e consequenziale col fatto che noi possiamo essere visti e approvati. Lo sguardo degli altri e la loro conseguente riprovazione o approvazione, rischia di diventare la fonte della nostra identitร .
Gli altri sono coloro nei quali ci specchiamo. Anche la persona che sembra piรน autonoma e che dice che vuole fare come pensa lei, in realtร dipende dal proprio specchio. Infatti tale persona si arrabbia e rimane delusa o decide di abbandonare certi impegni e certi servizi โperchรฉ non riconosciuta dagli altriโ, perchรฉ tanto gli altri manco si accorgono di quello che lei fa, non gli importa nulla del servizio che lei compie.
Gli altri come specchio della nostra esistenza sono cosa pericolosa per la nostra vita.
Il Signore Gesรน che รจ venuto a portare a compimento la legge e i profeti ci invita a praticare la nostra giustizia, che รจ la volontร del Padre che si concretizza nellโelemosina, nella preghiera e nel digiuno, specchiandoci nel Padre.
La diversitร รจ sostanziale: specchiarci in chi ci ama sempre e comunque, in chi non fa dipendere il proprio amore dalla nostra bravura e benevolenza, che non toglie il suo amore per noi se noi andiamo fuori strada, รจ fondamentale per una identitร sana.
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Senza tale specchio vero e amante noi rischiamo solo di roderci il fegato. Noi neghiamo di dipendere dagli altri eppure se gli altri non confermano col loro giudizio, piรน o meno vero, piรน o meno becero, quello che noi siamo e facciamo, noi ci arrabbiamo e rimaniamo delusi dal loro comportamento.
Spesso noi mettiamo in atto anche azioni finalizzate a nasconderci, ma troppo spesso anche questo nasconderci รจ per farci notare. Se pensiamo che gran parte della vita sociale รจ basata su questa dinamica, possiamo comprendere da un lato quanto sia rivoluzionario lโannuncio di Gesรน e quanto, allo stesso tempo, sia velenoso il nostro modo di agire sociale per gli individui come per la societร stessa.
La giustizia che siamo chiamati a praticare รจ dunque la volontร del Padre che chiede un corretto rapporto coi fratelli, non un bisogno di specchiarci in loro per avere approvazione, ma semplicemente un rapporto basato sulla preghiera, sul digiuno e sullโelemosina praticati nel silenzio, vale a dire vissuti per il bene dellโaltro e non per essere visti dallโaltro.
Noi siamo sempre davanti agli occhi e alla faccia di qualcuno. Il nostro bisogno di volere compiacere dipende dalla grandezza con cui noi siamo visti. Se lโocchio dellโaltro รจ il nostro primo specchio, occhio che deve essere buono e benevolo per noi, il nostro dipendere dallo sguardo dellโaltro rischia di divenire veleno per la nostra esistenza.
Se รจ vero, come รจ vero, che noi siamo a immagine e somiglianza del Padre, se stiamo davanti al Padre riceviamo la nostra identitร , saremo liberi da ogni schiavitรน di giudizio che non ha nulla a che fare col menefreghismo nei confronti del prossimo. Una libertร che ci permetterร di scoprire ogni giorno il vero volto dei fratelli riconoscendoli come tali.
Tutto ciรฒ che nega questa realtร e necessita di inscatolare i fratelli in pregiudizi o in schemi precostituiti non puรฒ piรน interessarmi: รจ cosa che non puรฒ riguardare la mia esistenza e che non posso neppure rincorrere per correggere.
Lโunica ricompensa che possiamo avere come ricompensa vera e veritiera รจ quella che consegue dallo stare davanti al volto del Padre: รจ la propria veritร di figli.
Stare davanti ad una persona come davanti ad uno specchio รจ come essere due specchi lโuno di fronte allโaltro: ritroviamo unโimmagine che si ripete allโinfinito, riflettendo sempre meglio la propria vacuitร illusoria.
โState attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non cโรจ ricompensa per voi presso il Padre vostro che รจ nei cieliโ: questa รจ la Buona Notizia per noi oggi! Approfittiamone in senso bello, libero e pieno di giustizia del Padre.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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