p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 16 Agosto 2023

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Il vangelo di questโ€™oggi รจ in sรฉ molto chiaro, non avrebbe bisogno di commenti. Quello che spesso non รจ chiaro รจ il nostro atteggiamento nei confronti di questo vangelo.

Questo vangelo non รจ una clava da usare contro i fratelli. Se noi scopriamo una loro colpa, cercandola magari morbosamente, non siamo chiamati ad essere giudici del fratello perchรฉ uno solo รจ il Giudice. Troppo spesso la mancanza di caritร , nel mostrare al fratello la sua colpa, diventa una nostra colpa ben piรน grande.

Tempo fa un confratello di disse che quel giorno avrebbe affrontato a muso duro il suo superiore perchรฉ stava sbagliando e peccando. Gli dissi: lo stai facendo con caritร  o per rabbia? Mi rispose: io non sono capace di non essere arrabbiato e di essere caritatevole. Gli dissi: quello che fai รจ inutile, non fa bene nรฉ a te nรฉ a lui; sei nel torto, perchรฉ se lo fai senza caritร  niente ti giova.

Troppo spesso noi ci crogioliamo in un dubbio che รจ un falso dubbio: glielo dico oppure no? e se glielo dico, come glielo dico? E se trovo il modo di come dirglielo, quando glielo dico? Stiamo scappando dal vero problema che รจ: che cosa รจ vero e che cosa gli fa bene, da un lato, e dallโ€™altro, ma io sono libero, caritatevole, nel dirgli quello che devo dirgli? Sono capace di lasciare libero lโ€™altro di trovare la sua strada?

Un altro atteggiamento prettamente farisaico che ritroviamo al riguardo, รจ quello di farne una guerra personale.

Mi รจ capitato con un altro fratello che aveva fatto notare lโ€™errore ad un altro ancora. Questo lโ€™aveva inteso, un poโ€™ lโ€™aveva negato, tentava di correggersi ma con molta fatica. Nel momento in cui questo non riusciva a correggersi questo gli ha dichiarato guerra aperta e ha dichiarato guerra aperta anche a tutti coloro che lo contraddicevano, che non gli davano ragione su quel fratello.

Questo atteggiamento farisaico, non รจ un atteggiamento liberante: รจ un andare in giro a cercare ragione, come un vecchio susannita se lo fai senza caritร  niente ti giova.

rabbia. Mi rispose: io non sono capace di non essere arrabbiato e di essere caritatevolebisognoso di trovare la Susanna di turno da condannare perchรฉ lui rimane a bocca asciutta. Susanna era una donna per bene del popolo ebraico. Due vecchi del consiglio degli anziani cercavano di avere per sรฉ le donne piรน belle perchรฉ si concedessero a loro minacciandole: condannandole come peccatrici se non ci stavano.

Lo stesso atteggiamento รจ di colui che, scornato perchรฉ non gli รจ stata data ragione, non ha potuto soddisfare la sua sete di condanna.

Di fronte al โ€œpeccatoโ€ altrui, dobbiamo essere attenti a capire se realmente รจ un peccato oppure se รจ una immaturitร . Diversamente sbagliamo approccio.

Se รจ un peccato noi ci troveremo di fronte ad una persona libera, che sceglie liberamente quella strada senza alcuna costrizione interiore e senza alcuna ossessivitร  nel fare la cosa: la persona gusterร  fino in fondo il suo peccato.

Se invece ci troviamo di fronte ad una immaturitร , troveremo una persona non libera, anzi costretta, che agisce quasi senza accorgersene. Oppure una persona che non puรฒ farne a meno. Una persona che non riesce a capire pienamente quello che sta facendo. Una persona che ha una visione limitata della situazione che sta vivendo. Una persona che non riesce a venirne fuori.

Se questo รจ vero, capiamo che lโ€™atteggiamento che noi dobbiamo assumere nei confronti di quella persona, รจ un atteggiamento di chiarifica e di sostegno. Di chiarifica perchรฉ un poโ€™ alla volta comprenda la sua situazione e il suo agire, e di sostegno perchรฉ non si senta giudicata o condannata ma invece sostenuta in questo cammino allโ€™interno della sua immaturitร .

Se noi trattiamo tutto come peccato, siamo giร  fuori strada, quella persona si sentirร  condannata, noi saremo felici perchรฉ glielโ€™abbiamo detto. Ma noi avremo perso una persona e ci saremmo persi nei meandri farisaici che avvolgono la nostra esistenza.

Per fare questo ci vuole caritร , quindi non lasciarci travolgere dalle nostre pare, dalle nostre paure e dalle nostre ansie che provocano un atteggiamento di falsa ricerca di veritร . Ci vuole tempo, perchรฉ le immaturitร  non maturano da un giorno allโ€™altro. Ci vuole la pazienza del contadino che sa attendere i tempi in cui il grano puรฒ maturare, e la caritร  infinitamente paziente di una madre che crede fino allโ€™ultimo che quel figlio sboccerร . รˆ un dare fiducia anzichรฉ un condannare.

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