Terribile e sconvolgente il vangelo di questโoggi per i nostri rapporti con Dio e con il fratello. ร chiaro che รจ la meta verso cui camminare ma comunque: รจ una fatica immane, almeno per me, ascoltare nella sua interezza questa pagina. Una fatica perchรฉ alcune cose non le condivido e hanno bisogno di essere assimilate ancora. Importante riconoscere questa fatica e il nostro discostarci dallo stesso per metterci e sentirci in cammino, non cadendo in inutili sensi di colpa che paralizzano piรน che aiutare a rimetterci in cammino.
Israele รจ la religione dellโascolto e del dialogo tra Dio e lโuomo. Il richiamo che ritroviamo da subito di non uccidere, รจ il fondamento minimo di ogni relazione: il lasciare vivere lโaltro รจ il minimo che possiamo e dobbiamo fare ed รจ il minimo che continuamente viene violato.
Gesรน che ci dice: io perรฒ vi dico, non si pone in antitesi col non uccidere, ma si mette in un atteggiamento di completamento. Infatti lโuccisione fisica proviene dallโuccisione interna dellโaltro, dal disprezzo, dal rompere con lui la fraternitร .
Cosรฌ lโira รจ lโomicidio del cuore contro lโaltro. Si nega la fraternitร e si nega la nostra identitร di figli e di fratelli non compiendo in tal modo la giustizia di Dio.
Cosรฌ il dire stupido allโaltro รจ mezzo per disprezzare lโaltro uccidendolo interiormente, una uccisione che รจ il primo passo sulla strada della uccisione esteriore. Lโavversario va ritenuto inferiore, senza cultura. Le guerre sono precedute da una campagna denigratoria del nemico, come fosse non uomo. Solo allora รจ possibile ucciderlo e questo modo di agire noi lo conosciamo molto bene con la paranoia del terrorismo internazionale mezzo sicuro per denigrare e permetterci di uccidere. Dio ci dice che la stima che sono chiamato ad aggiudicare allโaltro รจ la stessa stima che dono a Dio, non ci sono possibilitร di sconti.
Dire pazzo o empio: il nemico oltre che disprezzato, va anche demonizzato dicendo che lui รจ il cattivo o addirittura che lui รจ il male. In questo modo diventa bene eliminare lโaltro.
La Geenna, luogo dove si sacrificavano vittime umane, luogo distrutto dagli ebrei facendovi una discarica: chi non considera lโaltro come fratello, ha sacrificato la propria vita di figlio e la butta nellโimmondizia.
Se presenti la tua offerta sullโaltare รจ un richiamo a che, prima di rivolgerti al Padre, tu perdoni il fratello riconciliandoti addirittura con colui che ha qualcosa contro di te, anche se tu non hai nulla contro di lui: non saprei proprio come fare, mi sento bloccato e in imbarazzo di fronte a questa veritร del vangelo, che rimane comunque veritร !
Il vangelo continua dicendo che se non ti riconcili con il fratello che ha qualcosa contro di te, sei in colpa tu, anche se non hai nulla contro di lui. Non รจ sufficiente avere ragione o il dire che non ci importa il rapporto con quellโaltro. Il non essere dโaccordo รจ giร il male, e se non ti importa di lui, hai giร ucciso lui come fratello e te stesso come figlio (mi manca il respiro mentre scrivo queste cose vere e radicali).
Lโaltro diventa sempre lโavversario perchรฉ io voglio rapire a lui un bene che รจ suo e perchรฉ lui vorrebbe fare la stessa cosa con me. La vita รจ un cammino di riconciliazione con lโaltro: la meta รจ divenire sempre piรน figli e fratelli, se cosรฌ non facciamo perdiamo la nostra vita. Non importa se abbiamo ragione o torto: se non vado dโaccordo con il fratello non sono figlio.
Penso che per oggi lโimpegno รจ assicurato: siamo chiamati a passare dalla logica del debito a quella del dono e del perdono, perdendo la propria vita per lโaltro, solo cosรฌ si risolvono le relazioni, solo cosรฌ si risolvono i conflitti internazionali, solo cosรฌ si puรฒ entrare nella logica della solidarietร e non rimanere in quella della potenza e della ragione sullโaltro, sia esso uomo, sia essa nazione e popolo.
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