p. Giovanni Nicoli – Commento al Vangelo del 14 Novembre 2021

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โ€œAllora vedranno il Figlio dellโ€™uomo venire sulle nubiโ€: la fine del mondo non รจ la distruzione di tutto, ma lโ€™incontro di noi tutti con il Figlio dellโ€™uomo. Egli รจ il Signore che perdona, lo Sposo che ci ama, il Signore del sabato: รจ colui che si mette nelle nostre mani e tutto ci dona, fino a dare la vita per noi.

Per questo possiamo prendere coscienza che la presenza del Signore in mezzo a noi รจ una presenza che crea relazione tra le persone, altrimenti il rischio รจ a volte che noi viviamo la relazione con il Signore, ma quasi come fuga, mentre questa relazione รจ chiamata ad aprirci gli occhi sulle altre relazioni. Lโ€™altra immagine, รจ quella della luce. Ritorna piรน volte in questo brano fino a dire che รจ il Signore che illumina, non cโ€™รจ piรน bisogno di luce di lampada, nรฉ di luce di sole, dice: โ€œalla tua luce noi vediamo la luceโ€; proprio grazie a questa presenza del Signore noi riusciamo anche a vedere le cose, le altre cose, a vedere fondamentalmente la realtร . Allora questo dono, che viene dallโ€™alto, non porta ad una fuga: ci apre gli occhi su ciรฒ che ci circonda.

Cosรฌ le fami, carestie, terremoti, guerre, rumori di guerre, persecuzioni, violenza, uccisioni in casa e fuori casa, di donne prima di tutto, non devono allarmarci, nรฉ preoccuparci perchรฉ questo male esce e noi siamo chiamati a vincere questo male agendo bene, a non essere schiavi di questo, a non spaventarci perchรฉ questo cโ€™รจ. A una cosa state attenti, se capita a voi: lโ€™abominio della desolazione; che vorrebbe dire quando tu ti scoraggi davanti al male e ritieni che il male รจ inevitabile e il male diventa dio, diventa lโ€™idolo. Allora lรฌ fuggi da questo, perchรฉ questa รจ veramente la morte. Quante volte o le nostre paure, o il denaro, o il mercato tengono il posto dellโ€™assoluto? O i nostri programmi: questo รจ lโ€™uccisione nostra. Ma non preoccupatevi il mondo non finisce cosรฌ. Vediamo adesso il quadro piรน bello di tutta la storia, il punto dโ€™arrivo dellโ€™umanitร .

Detta in modo molto semplice: quando uno apre gli occhi e vede la realtร  con gli occhi di Dio e comincia ad amare sรฉ e gli altri: questa รจ giร  vita eterna ora.

รˆ bello che dopo tutte le afflizioni, i nostri idoli, cioรจ tutto il male, cโ€™รจ un ma, che รจ la contrapposizione: quelle sono tutte cose giร  morte, cโ€™รจ un ma a quelle cose, che รจ la vita, e cโ€™รจ un dopo a quelle cose che sono giร  morte, da vivere giร  ora. Qui cโ€™รจ proprio tutto il senso del tempo. Il Vangelo ci invita con le parole di Gesรน non ad aspettare un futuro o andare nel passato: vivere il presente che รจ un ma rispetto alle cose morte e che si puรฒ vivere giร  ora: รจ il luogo della testimonianza.

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Viene in mente quando Gesรน dice che รจ compiuto per cui non cโ€™รจ piรน niente da attendere nel senso che cโ€™รจ giร  stato il compimento. Due cose rimangono da attendere: il ritorno di Gesรน ma, soprattutto, la mia risposta al compimento del tempo; per cui non รจ tanto lโ€™attesa di qualcosa che mi dovrร  capitare dal di fuori ma il tempo che mi รจ dato, come dice Gesรน.

E, se fai questo, hai giร  realizzato la fine del mondo e vivi il mondo nuovo, non sei piรน nel mondo della morte ma nel mondo di uno che รจ morto al peccato: il mio peccato รจ stato crocifisso con Cristo, vivo io, non piรน io, ma la vita che vivo la vivo nellโ€™amore di colui che mi ha amato e ha dato sรฉ stesso per me. E questa รจ la novitร , questo ma che vivi in questa situazione.

Le parole luce e tenebre corrispondono alle parole morte e vita, tristezza e gioia e nulla e pienezza e, allora, bisognerebbe un poโ€™ scavarci dentro. E le foglie non sono come le foglie di fico โ€“ che servono per nascondere la vergogna โ€“ servono per guarire tutti, le foglie stesse, guariscono la vergogna originaria. E poi la luna, la luna ritma il tempo: la settimana, il mese, lโ€™anno e le feste. Non cโ€™รจ piรน quel tempo morto che va sul ricordo del passato o la paura del futuro, รจ la pienezza ora, รจ un tempo nuovo: in un istante vivi tutto. Riusciamo a vivere nel vuoto spinto verso tempi infiniti come quelli descritti lรฌ di guerre interiori, che sono le peggiori. Quindi cโ€™รจ un nuovo tempo: buttar via il tempo vecchio. Allora vedranno, allora, non prima. Prima cosa cโ€™era? Buio pesto.

โ€œVedranno il Figlio dellโ€™Uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloriaโ€. โ€œSappiate che รจ vicino, รจ alla portaโ€.

Sono le ultime domeniche dellโ€™anno liturgico e sembrano orientare il nostro sguardo verso ciรฒ che sarร  alla fine, al compimento della storia. โ€œVieni, Signore Gesรนโ€ รจ la preghiera che ha come oggetto del desiderio di Gesรน la sua venuta alla fine dei tempi. Nella nostra tradizione religiosa, confessiamolo, cโ€™รจ tanta attesa del Natale e cโ€™รจ poca attesa della sua venuta โ€œsulle nubi, con grande potenza e gloriaโ€. Lo vedremo venire sulle nubi. Attendilo! Attendiamolo!

Le parole di Gesรน sono state scritte non per incutere paura, ma per sostenere la speranza. รˆ un volto perverso, non รจ un volto secondo il vangelo quello di un Dio che incute paura. รˆ il volto perverso di Dio! รˆ come se Marco dicesse alla sua comunitร : รจ vero, tu vivi questo tempo di disincanto, un disincanto triste che ci fa stare col cuore sospeso, il disincanto delle cose che passano, che si sbriciolano come case sulla sabbia, la vita stessa si sbriciola, รจ il disincanto della fragilitร  e della precarietร  che connota le cose di questo mondo; passa la scena di questo mondo, si oscurano il sole e la luna, che sono lโ€™orologio dellโ€™universo.

รˆ vero, ma cโ€™รจ qualcosa che resiste: โ€œPasseranno i cieli, passerร  la terra, ma le mie parole non passerannoโ€. Non temere, costruisci sulla mia parola e la tua casa non crollerร . Tutto ciรฒ che avrai costruito sulla mia parola non passerร . รˆ come se Marco mettesse a confronto, in questo discorso di Gesรน, la potenza e le potenze, la potenza di Gesรน che verrร  sulle nubi con grande potenza e le potenze mondane che sembrano svettare nei cieli. Le mette a confronto per dire che โ€œle potenze che sono nei cieli saranno sconvolteโ€. Non adorarle, non chinarti, non inginocchiarti davanti a nessuno di questi poteri -politici, economici, medici, religiosi- che vogliono occupare il cielo, che cercano di sedurre lโ€™universo. Non piegarti. Sembrano nei cieli. Ma il giorno di Cristo rivelerร  la loro ipocrisia e la loro pochezza. Attendi. Attendi con fiducia, non piegandoti, il giorno della venuta di Gesรน, sulle nubi โ€œcon grande potenza e gloriaโ€, la vera potenza, la vera gloria.


AUTORE: p. Giovanni Nicoli FONTE SITO WEB CANALE YOUTUBE FACEBOOKINSTAGRAM