โAllora vedranno il Figlio dellโuomo venire sulle nubiโ: la fine del mondo non รจ la distruzione di tutto, ma lโincontro di noi tutti con il Figlio dellโuomo. Egli รจ il Signore che perdona, lo Sposo che ci ama, il Signore del sabato: รจ colui che si mette nelle nostre mani e tutto ci dona, fino a dare la vita per noi.
Per questo possiamo prendere coscienza che la presenza del Signore in mezzo a noi รจ una presenza che crea relazione tra le persone, altrimenti il rischio รจ a volte che noi viviamo la relazione con il Signore, ma quasi come fuga, mentre questa relazione รจ chiamata ad aprirci gli occhi sulle altre relazioni. Lโaltra immagine, รจ quella della luce. Ritorna piรน volte in questo brano fino a dire che รจ il Signore che illumina, non cโรจ piรน bisogno di luce di lampada, nรฉ di luce di sole, dice: โalla tua luce noi vediamo la luceโ; proprio grazie a questa presenza del Signore noi riusciamo anche a vedere le cose, le altre cose, a vedere fondamentalmente la realtร . Allora questo dono, che viene dallโalto, non porta ad una fuga: ci apre gli occhi su ciรฒ che ci circonda.
Cosรฌ le fami, carestie, terremoti, guerre, rumori di guerre, persecuzioni, violenza, uccisioni in casa e fuori casa, di donne prima di tutto, non devono allarmarci, nรฉ preoccuparci perchรฉ questo male esce e noi siamo chiamati a vincere questo male agendo bene, a non essere schiavi di questo, a non spaventarci perchรฉ questo cโรจ. A una cosa state attenti, se capita a voi: lโabominio della desolazione; che vorrebbe dire quando tu ti scoraggi davanti al male e ritieni che il male รจ inevitabile e il male diventa dio, diventa lโidolo. Allora lรฌ fuggi da questo, perchรฉ questa รจ veramente la morte. Quante volte o le nostre paure, o il denaro, o il mercato tengono il posto dellโassoluto? O i nostri programmi: questo รจ lโuccisione nostra. Ma non preoccupatevi il mondo non finisce cosรฌ. Vediamo adesso il quadro piรน bello di tutta la storia, il punto dโarrivo dellโumanitร .
Detta in modo molto semplice: quando uno apre gli occhi e vede la realtร con gli occhi di Dio e comincia ad amare sรฉ e gli altri: questa รจ giร vita eterna ora.
ร bello che dopo tutte le afflizioni, i nostri idoli, cioรจ tutto il male, cโรจ un ma, che รจ la contrapposizione: quelle sono tutte cose giร morte, cโรจ un ma a quelle cose, che รจ la vita, e cโรจ un dopo a quelle cose che sono giร morte, da vivere giร ora. Qui cโรจ proprio tutto il senso del tempo. Il Vangelo ci invita con le parole di Gesรน non ad aspettare un futuro o andare nel passato: vivere il presente che รจ un ma rispetto alle cose morte e che si puรฒ vivere giร ora: รจ il luogo della testimonianza.
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Viene in mente quando Gesรน dice che รจ compiuto per cui non cโรจ piรน niente da attendere nel senso che cโรจ giร stato il compimento. Due cose rimangono da attendere: il ritorno di Gesรน ma, soprattutto, la mia risposta al compimento del tempo; per cui non รจ tanto lโattesa di qualcosa che mi dovrร capitare dal di fuori ma il tempo che mi รจ dato, come dice Gesรน.
E, se fai questo, hai giร realizzato la fine del mondo e vivi il mondo nuovo, non sei piรน nel mondo della morte ma nel mondo di uno che รจ morto al peccato: il mio peccato รจ stato crocifisso con Cristo, vivo io, non piรน io, ma la vita che vivo la vivo nellโamore di colui che mi ha amato e ha dato sรฉ stesso per me. E questa รจ la novitร , questo ma che vivi in questa situazione.
Le parole luce e tenebre corrispondono alle parole morte e vita, tristezza e gioia e nulla e pienezza e, allora, bisognerebbe un poโ scavarci dentro. E le foglie non sono come le foglie di fico โ che servono per nascondere la vergogna โ servono per guarire tutti, le foglie stesse, guariscono la vergogna originaria. E poi la luna, la luna ritma il tempo: la settimana, il mese, lโanno e le feste. Non cโรจ piรน quel tempo morto che va sul ricordo del passato o la paura del futuro, รจ la pienezza ora, รจ un tempo nuovo: in un istante vivi tutto. Riusciamo a vivere nel vuoto spinto verso tempi infiniti come quelli descritti lรฌ di guerre interiori, che sono le peggiori. Quindi cโรจ un nuovo tempo: buttar via il tempo vecchio. Allora vedranno, allora, non prima. Prima cosa cโera? Buio pesto.
โVedranno il Figlio dellโUomo venire sulle nubi con grande potenza e gloriaโ. โSappiate che รจ vicino, รจ alla portaโ.
Sono le ultime domeniche dellโanno liturgico e sembrano orientare il nostro sguardo verso ciรฒ che sarร alla fine, al compimento della storia. โVieni, Signore Gesรนโ รจ la preghiera che ha come oggetto del desiderio di Gesรน la sua venuta alla fine dei tempi. Nella nostra tradizione religiosa, confessiamolo, cโรจ tanta attesa del Natale e cโรจ poca attesa della sua venuta โsulle nubi, con grande potenza e gloriaโ. Lo vedremo venire sulle nubi. Attendilo! Attendiamolo!
Le parole di Gesรน sono state scritte non per incutere paura, ma per sostenere la speranza. ร un volto perverso, non รจ un volto secondo il vangelo quello di un Dio che incute paura. ร il volto perverso di Dio! ร come se Marco dicesse alla sua comunitร : รจ vero, tu vivi questo tempo di disincanto, un disincanto triste che ci fa stare col cuore sospeso, il disincanto delle cose che passano, che si sbriciolano come case sulla sabbia, la vita stessa si sbriciola, รจ il disincanto della fragilitร e della precarietร che connota le cose di questo mondo; passa la scena di questo mondo, si oscurano il sole e la luna, che sono lโorologio dellโuniverso.
ร vero, ma cโรจ qualcosa che resiste: โPasseranno i cieli, passerร la terra, ma le mie parole non passerannoโ. Non temere, costruisci sulla mia parola e la tua casa non crollerร . Tutto ciรฒ che avrai costruito sulla mia parola non passerร . ร come se Marco mettesse a confronto, in questo discorso di Gesรน, la potenza e le potenze, la potenza di Gesรน che verrร sulle nubi con grande potenza e le potenze mondane che sembrano svettare nei cieli. Le mette a confronto per dire che โle potenze che sono nei cieli saranno sconvolteโ. Non adorarle, non chinarti, non inginocchiarti davanti a nessuno di questi poteri -politici, economici, medici, religiosi- che vogliono occupare il cielo, che cercano di sedurre lโuniverso. Non piegarti. Sembrano nei cieli. Ma il giorno di Cristo rivelerร la loro ipocrisia e la loro pochezza. Attendi. Attendi con fiducia, non piegandoti, il giorno della venuta di Gesรน, sulle nubi โcon grande potenza e gloriaโ, la vera potenza, la vera gloria.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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