Forse รจ tempo di scegliere di diventare stupidi, piccoli, infanti, incapaci di parlare.
Coloro che sanno parlare secondo la sapienza del mondo non si fanno problemi a gettare sul lastrico una nazione intera che ha le sue responsabilitร per la situazione che si trova a vivere. Coloro che sanno vivere hanno il pelo sullo stomaco e con quel pelo giustificano ogni iniquitร in nome di una economia sempre piรน impazzita e sempre meno a servizio dellโuomo.
Gli infanti, gli stupidi, gli incapaci di parlare si chiedono: ma se lโeconomia non รจ per lโuomo ma lโuomo per lโeconomia, che senso ha? Ma forse รจ meglio non parlare. Dire che a noi infanti interessa lโamore di Dio e lโabbraccio tenero fra gli uomini, รจ cosa da gente fuori di testa che non sa come va il mondo. Dire che a noi interessano le persone che sono sui barconi piรน che i barconi, รจ roba da gente che non ha i piedi per terra. E forse รจ tempo di gioire per il nostro non avere i piedi per terra. Lโeconomia รจ cosa seria che va trattata seriamente. Ma proprio perchรฉ รจ seria deve essere penetrata dalla Parola di Dio come una spada che divide fin nelle profonditร mostrando ciรฒ che รจ umano e ciรฒ che umano non รจ, mostrando ciรฒ che รจ buono e ciรฒ che buono non รจ. La spada della Parola che tagli in due e divida lโeconomia della condivisione dallโeconomia dellโaccumulo.
ร ora di tornare a fare gli stupidi secondo Dio, รจ ora di tornare a vivere la fede. E la fede รจ una sola: quella che si fida.
Fidarsi significa non appoggiarsi ad altro che non sia Dio. Fidarsi significa abbandonare tutta la nostra prosopopea sulle cose che nella vita abbiamo fatto e comprendere che sono solo pula che il vento disperde. ร tempo di gridare: speriamo che il vento dello Spirito disperda tutta questa pula, perchรฉ si possa ritornare a quella fede che evidenzia il fatto che la vita non dipende da te e dai tuoi successi, la vita รจ dono di Dio.
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ร tempo di riscoprire la bellezza dellโobbedienza che รจ dipendenza dal dono di Dio e liberazione dai nostri meriti che mai e poi mai daranno vita, al massimo ci faranno morire dentro. Sรฌ perchรฉ i meriti chiedono un sacrificio continuo: quello della nostra libertร , quello del potere scegliere di amare, quello di non mettere al primo posto la fede vale a dire il rapporto con Dio.
ร ora di celebrare la nostra ignoranza secondo il mondo. ร la dotta ignoranza del puro di cuore a cui Dio si mostra e che Dio puรฒ contemplare. ร ora di disinteressarci della sapienza ignorante del furbo, al quale Dio resiste e che mai e poi mai potrร gustare la bellezza di un abbraccio tenero di Dio.
ร ora di tornare a fare gli stupidi che vivono di quella stupiditร che รจ sapienza di Dio. E la stupiditร ci libera dalla necessitร di credere che Dio sia solo oggetto di rapina della nostra intelligenza e non principio e fine del nostro amore.
Roba da matti! Credere che Dio stia affacciato alla finestra della nostra intelligenza in attesa di vedere come va a finire, anzichรฉ di crederlo mendicante che bussa alla porta del nostro cuore, รจ proprio roba da matti.
E i piccoli a cui รจ rivelata questa dotta ignoranza, sono coloro che sono toccati dalla fede che vivono nel deserto delle cittร odierne.
Che cosa crediamo che ci faccia vivere? Il nostro successo? Il conto in banca? La pensione? La parrocchia che funziona bene? La considerazione da parte delle gerarchie della chiesa e quelle dellโalta finanza (che poi mi sembra un poโ bassa)?
Non si tratta di non mangiare e di non vivere, si tratta di camminare nel deserto di tutte queste cose dove ci siamo in mezzo ma non lasciandoci conquistare da loro, dove ci camminiamo in mezzo e ne usiamo ma certi che il nostro cuore innamorato รจ da tuttโaltra parte.
Se cosรฌ non fosse sarebbe come uno che dice di amare la sua donna e passa il suo tempo a guardare le partite o i gran premi, anzichรฉ amare lei e fare allโamore con lei. Roba da matti, questa sรฌ, che ogni giorno รจ sotto i nostri occhi.
Quello che ci fa davvero vivere, roba da matti, รจ il fatto che Dio si occupa di noi e ci dona ogni giorno la sua manna di amore. E lโamore non lo si puรฒ accumulare e nemmeno inscatolare: il vento accumulato o si spegne o diventa tempesta che distrugge, ma non รจ piรน Spirito di amore.
La stupiditร della nostra scelta รจ proprio questa โ a dire il vero sarebbe da non dire -: mettere e tenere con tenacia e perseveranza al centro del nostro cuore Dio e il mondo, vale a dire il fratello. E la stupiditร รจ questa: appoggiare il nostro cuore al niente del deserto, terra che non si puรฒ possedere perchรฉ non dร nulla. Appena noi possediamo qualcosa ci vogliamo stabilire lรฌ, perdiamo la bellezza del pellegrino, non siamo piรน liberi di amare vale a dire di condividere. E cominciamo ad ingrassare, a volere mettere il sedere su di una poltrona comoda. E il deserto, luogo di fede e di liberazione, non รจ piรน deserto. Abbiamo trovato il nostro pozzo di petrolio che ci serve per assicurarci il domani. E la fede si perde e viene risucchiata nel buco nero delle sicurezze umane che non potranno mai donare vita. E perdiamo la conoscenza, lโamore, la relazione con Dio.
Dobbiamo ritornare ad essere stupidi nei confronti del mondo ed essere gente che sente tutta la benedizione del Padre su di sรฉ semplicemente perchรฉ vede il suo volto e, grazie al Figlio, semplicemente si bea nello Spirito di sentirsi da Lui abbracciato e amato.
AUTORE: p. Giovanni Nicoli
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